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Stile Severo 480-450 a.c - Coggle Diagram
Stile Severo 480-450 a.c
il culto di Atena verrà preservato con la parziale riedificazione del tempio pisitratide, atto a conservare il simulacro ligneo; altri simulacri verrano ritualmente seppelliti
Temistocle ricostruisce la cinta muraria con materiali di ripiego; si riorganizza il Pireo di Atene con l'edificazione delle lunghe mura;
Cimone, con il bottino dell'Eurimedonte, ridà vita alle mura meridionali dell'acropoli. Infine altri edifici vengono risistemati nell'agorà e nella necropoli del ceramico, dove invece di sepolcri usuali (demosion sema) si approntano quelli per onorare i caduti di guerra
l'architettura sacra:
L'architettura sacra della grecia continentale può essere offerta a noi tramite il tempio di Zeus ad Olimpia
Tempio di Zeus ad Olimpia 472-457: oggi rimangono solo le rovine a seguito del disastroso terremoto del VI sec. D.C. Pausania ne compie una descrizione accurata:
L'elevato, con crepidoma a tre gradini, raggiungeva l'altezza di 20 metri e vedeva tetto a doppio spiovente mentre il resto dell'edificio era in calcare locale rivestito di stucco bianco, sottolineando le membrature architettoniche e le parti aggettanti della trabeazione. Per alleggerire la sensazione della pesantezza; l'inclinatura delle colonne esterne era di circa 60mm.
L'entasis leggera(rigonfiamento dei fusti delle colonne); l'adozione del modulo, ossia di quella misura che regola i rapporti tra le parti dell'edificio, che sono i suoi multipli e sottomultipli, e che è costituito dall'interasse tra colonne
Vediamo la decorazione scultorea in marmo pario del tempio che sembra legarsi molto sia alla località stessa che anche al periodo storico, compromesso dall'ascesa di Atene
coinvolge in totale il frontone e le 12 metope, sei del pronao e sei dell'opistodomo, mentre quelle del pronao sono lisce. Visto il grande rilievo (30cm) è presumibile che esse siano state lavorate a terra e poi posizionate in alto. Realizzate intorno al 460 le metope riguardano un unico tema: le 12 fatiche di Eracle, e sono singole in ogni riquadro
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Le figure del timpano invece, alte fino a 3,50m e scolpite in ultimato solo dal lato visibile non sono state rinenute in situ, bensì riutilizzate nel villaggio di età bizantina edificato sulle rovine del santuario
Datazione effettuabile tramite la battaglia degli Elei su Pisa(472) dalla cui vittoria eleaticasi ottiene il bottino con cui edificare il tempio; e da uno scudo d'oro ottenibile posto sotto la nike dorata del fronte collocata come acroterio(elemento decorativo o figurato che corona il vertice e gli angoli del frontone nei templi antichi)
Il tempio dorico sorgeva sul lato meridionale del temenos, era periptero di 6x13 colonne e dotato di cella con pronao e opistodomo, qui sette colonne su due piani che dividevano in tre navate lo spazio interno, anche se quello di risulta centrale si limitava a essere semplice corridoio a causa delle staute monumentali che lo ornavano e del fitto colonnato
Poseidonia(Salerno), Tempio di Nettuno, 460 A.C: di dimensioni leggermente inferiori e con variazioni dell'architettura dorica tipica della Magna Grecia.
Peristasi di 6x14 colonne, posta in linea con le colonne della cella, provvista di pronao e opistodomo distili in anti. L'interno, quasi un unicum per l'architettura occidentale, libera da sostegni, vede l'elevarsi di sette colonne su due ordini che dividono lo spazio della cella. L'alzato vedeva una diminuzione degli interassi angolari e spostamenti di colonne rispetto al fregio
Tempio di Hera, Selinunte: mantiene la pianta allungata(forse per l'adyton sopraelevato comunicante con la cella, e l'opistodomo). La peristasi prevedeva un colonnato di 6x15 fitte e slanciate mentre la cella era priva di colonnati interni. La decorazione del tempio riguarda pronao e opistodomo . Le novità dell'ordine architettonico dorico dunque riguardano la perfetta simmetria della cella con opistodomo e pronao, corrispondenti la cadenza regolare delle colonne della peristasi con un capitello più rigido per il taglio obliquo dell'echino
Concordia di Agrigento 440 a.C: nella peristasi le colonne angolari sono ridotte di una decina di centimetri ed è stato trasformato in chiesa cristiana nel corso del VI sec.
Santuario di Olimpia: ha una monumentalizzazione graduale che culmina tra il IV e il V secolo ma che prosegue anche in età romana. Le prime testimonianze risalgono al X - VIII sec. a.C., con tripodi, statue bronzee di terracotta e ceramiche
Il fulcro del santuario è il Pelopion, presso il quale Pausania osservava la colonna di legno dell'antica casa di re Enomao