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La vita quotidiana come rappresentazione - Coggle Diagram
La vita quotidiana come rappresentazione
Erving Goffman
: studioso di microsociologia a cui applica il paradigma drammaturgico grazie a fonti eterogenee e a un metodo interdisciplinare
Definizione della situazione
: l'individuo-attore cerca tramite espressioni più o meno evidenti di dirigere il flusso di informazioni che il pubblico ha su di lui, tramite costumi di scena e coerenza espressiva
Tecniche di difesa
: per salvaguardare le impressioni suscitate nel pubblico vengono attuate per non alterare la definizione della situazione
Consenso operativo
: nel rapporto attori-pubblico è il tentativo di economia della rappresentazione che mira all'armonia tra le due parti per evitare il conflitto o il fallimento della rappresentazione
Asimmetria del processo comunicativo
: diversi livelli di consapevolezza tra attore e spettatore, messa alla prova costante tramite le espressioni inintenzionali, per questo il pubblico ha sempre più controllo e più informazioni a disposizione
Rappresentazione
: come l'attore si muove in un'interazione faccia a faccia, egli chiede fiducia e la riceverà in diversi gradi
L'
attore
può essere:
sincero
: crede nell'impressione
cinico
: non è convinto della propria routine, ma non per forza agisce in malafede
Facciata
: elementi fissi (seguono l'attore) e mobili (elementi di sfondo) dell'equipaggiamento espressivo utilizzato coscientemente o non dall'attore, si divide tra due tipi di stimoli
apparenza
: status attuale dell'attore
maniera
: ruolo che prenderà nella situazione
Viene scelta, non creata = "facciata originale"
Routine
: attività compiuta da uno o più attori con ruoli diversi, è il personaggio che interpreta l'attore in una determinata situazione (non è collegata in maniera univoca con la facciata)
è
socializzata
, gli attori si mostrano attraverso i valori sociali accreditati, veicolati dal processo di socializzazione =
impressione idealizzata, idealizzazione della situazione
Pericolo della scissione espressione-azione
: energie dedicate allo scopo comunicativo possono portare a rendere la rappresentazione solo un'apparenza per la mancanza di tempo necessaria a compiere davvero ciò che si mostra
Poiché le azioni devono essere congruenti con i valori enunciati, esistono
oggetti di occultamento
(piaceri sconvenienti, errori, lavori sporchi) = Durkheim,
"Il mondo è una cerimonia nuziale"
Carattere ambiguo della comunicazione
: possono avvenire fraintendimenti, errori per competenze che non si hanno effettivamente, bugie (intenzionali, palesi, più sottili, a fin di bene)
Distacco attore-pubblico
: produce un senso di rispetto
Ogni rappresentazione dovrebbe essere sottoposta ad un controllo di
conformità
,
convenienza
,
correttezza
,
decoro
Dicotomia apparenza-realtà
: esiste una rappresentazione sincera e una messa in scena, la propria visione della realtà può compromettere lo spettacolo
Socializzazione anticipata
(Merton): è possibile imparare a recitare la propria parte nella vita reale e anticipare quella altrui =
familiarità di routine
(ogni gruppo sociale si distingue per attributi, linguaggio e competenze maturate)
La rappresentazione riesce se il pubblico crede che l'attore sia
sincero
Equipe
: gruppo che collabora per inscenare una routine, società segreta che ha regole di condotta proprie
Linea collettiva/d'azione
: lega l'equipe tramite
sentimento di lealtà
e
principio di unanimità
, permette di regolare la rappresentazione e deve essere mantenuta tramite la
coesione
del gruppo (
interdipendenza reciproca, familiarità, fiducia
); può essere comune, criticata, accettata per lealtà o imposta
Ruoli
: cambiano a seconda del pubblico, sono dinamici ma si adattano a modelli di comportamento generalmente riconosciuti (
giocare un ruolo ≠ essere così o detenere davvero attributi
)
Primari
:
regista
: distribuzione parti e correzione >
leadership di regia
star
: astro nascente, membro al centro >
leadership d'espressione
Secondari e nascosti
: incentrati su
attività
(scarse apparizioni) o
rappresentazione
(ruoli da cerimonia)
Territorio
: luogo dove avviene la rappresentazione che segue norme:
sostanziali
(legge, etica, morale)
cerimoniali
(aspetto formale appreso nella socializzazione)
del decoro
(se l'attore è osservato)
morali
(prescrizioni di rispetto)
strumentali
(obblighi di situazione)
di cortesia
(se l'attore interagisce)
è diviso in:
Scena/facciata
: equipaggiamento espressivo dell'attore
Ribalta
: palcoscenico, formalità della rappresentazione
Retroscena
: quinte, l'attore può rilassarsi perché il pubblico non può vederlo, escono allo scoperto i segreti e l'intimità tra i membri dell'equipe
Inconvenienti del funzionamento ribalta-retroscena
: imperfezioni, interruzioni, il pubblico o un estraneo entra nel retroscena o in una rappresentazione non destinata
Segregazione del pubblico
: per credibilità e controllo delle impressioni è necessario dividere i pubblici tra chi ha visto l'attore in un modo e chi in un altro, dissociazione del comportamento dell'individuo nei confronti di chi ha di fronte
Obiettivo dell'equipe
: mantenimento della coerenza espressiva, del controllo delle informazioni comunicate e di quelle distruttive
I
segreti
possono essere:
oscuri
(non vanno assolutamente rivelati, contro l'immagine)
strategici
(rivelati in un secondo momento)
interni
(saperli equivale all'appartenenza all'equipe)
vincolanti
(saperli equivale a mantenerli)
liberi
(non così determinanti)
latenti
(rinviano a fatti concreti)
gesti involontari
Rappresentazione
=
attori + pubblico +
estranei
Congruenza incompleta di ruolo simulato/informazioni/territori fa nascere i
ruoli incongruenti
:
informatore
(finge equipe x esterno)
compare
(finge pubblico x attori)
spotter
(opposto compare)
intermediario
(mediatore equipes)
non persona
(non considerato)
Ne fanno anche parte le persone assenti alla rappresentazione ma a conoscenza dei segreti
addetto ai servizi/specialista
(costruire, riparare)
istruttore
(insegna ma parte del pubblico, sanzioni)
confidente
(amicizia, riguardo attore)
collega
(stessa routine, stesso genere, diverso pubblico, luogo e tempo)
Correnti di comunicazione opposte
: trasmettono informazioni incompatibili con l'impressione che l'attore dà durante la rappresentazione (momenti in cui si esce dal personaggio mettendo in discussione le basi che regolavano lo spettacolo)
Trattamento degli assenti
: denigrazione pubblico-attori
Discussioni sulla messa in scena
: preparativi
Cospirazioni d'equipe
: comunicazioni trasmesse durante la rappresentazione che non sono pertinenti col personaggio (
segnali, codici, regista/compare/se stessi
)
Azioni di ri-allineamento
: ribellione ai vincoli del consenso operativo (
proteste nascoste, esplorazioni graduali, double talk
)
Arte del controllare le impressioni
: tecniche con cui le impressioni vengono guidate nel processo comunicativo
Tipi di
disturbo della rappresentazione
:
gesti non intenzionali
interruzioni inopportune
passi falsi
gaffes
,
bricks
scenate
Tecniche di
salvaguardia
della rappresentazione
Strumenti difensivi
( > attori):
lealtà drammaturgica
: nasce con la solidarietà di gruppo
disciplina drammaturgica
: fervore lucido dell'attore
circospezione drammaturgica
: prudenza, attenzione e onestà, connessa al grado di rilassamento
Strumenti protettivi o di tatto
( > pubblico):
segnali di
preavviso
alle intrusioni
finta di
non vedere
silenzio assenso
umorismo
Tatto di fronte al tatto
: gli attori devono saper cogliere i segnali del pubblico e mostrare tatto rispetto al tatto
Istituzione
vista
tecnicamente, politicamente, strutturalmente, culturalmente, drammaturgicamente
3
sfere dell'agire
umano:
interazione
(dialogo equipes)
struttura sociale
(rappresentante)
personalità individuale
(impiego dell'ego)
Funzione dell'espressione = trasmettere impressioni del sè
, prodotto della rappresentazione e non causa
Individuo come
attore
e
personaggio
, spesso identificato con il sè che è però un
effetto drammaturgico
, originato dalla rappresentazione e non dal soggetto
Le impressioni sono trattate come
promesse implicite
di carattere
morale
, ma è sempre possibile manipolarle e creare una
rappresentazione fuorviante
: non c'è moralità ma solo rappresentazione riuscita =
credibile e accettata, convincente