Il francoprovenzale è parlato nella Francia sud-orientale, in parte della Franca-Contea, del Lionese, della Savoia e del Delfinato, nella Svizzera romanda escluso il Jura, nella Valle d'Aosta e in alcune valli piemontesi. L'uso è vivo soltanto in Valle d'Aosta. Rispetto al francese, un tratto distintivo che, il francoprovenzale condivide con l'occitano è la presenza di parole non solo ossitone (ultima sillaba tonica) ma anche parossitone (penultima sillaba tonica).
Walther won Wartburg ne faceva risalire l'origine all'insediamento dei Burgundi, dunque al superstrato germanico, ma questa spiegazione non è stata generalmente accolta.
Non esiste un franco provenzale standardizzato anzi, l'intercomprensione tra le varie parlate è difficoltosa.
Nel Medioevo non esiste coscienza di un francoprovenzale come lingua letteraria, ma se ne riconoscono le caratteristiche in vari testi, i più rilevanti dei quali sono il frammento dell'Alexandre di Alberic de Pisançon e il poema Girart de Roussuillon.