Molte forme del “Nuovo razzismo” ( che a differenza del Vecchio non presuppone forme di segregazione, schiavitù o violenza, ma risulta essere più democratico e rispettabile negando la sua natura stessa di razzismo e relegando il Vero Razzismo solo nella logica di pensiero dell’estrema destra. Secondo il Nuovo Razzismo, le minoranze non sono biologicamente inferiori, ma diverse poiché carenti sotto alcuni aspetti, come mancanza di valori, uso di stupefacenti, criminalità.. Sintetizzando possiamo definire il razzismo come un sistema sociale basato sulla disuguaglianza etnica o razziale, come il sessismo o la disuguaglianza di classe, che è composta da una componente sociale ossia nelle pratiche quotidiane di discriminazione al micro- livello dell’analisi, e al macro nelle organizzazioni, nelle istituzioni ecc.. Poiché i discorsi sono pratiche sociali, il discorso razzista appartiene a questa sfera. Le pratiche sociali hanno anche una dimensione cognitiva, soprattutto nelle convinzioni che le persone hanno. Nel sistema del razzismo i pregiudizi, le offese, le opinioni spiegano perché le persone si facciano coinvolgere in pratiche discriminatorie dove gli Altri sono visti in maniera NEGATIVA, mentre NOI positiva ed esercitiamo, inoltre, il nostro diritto su di essi, in qualsiasi situazione. Ciò accade perché il discorso come pratica sociale è la principale fonte di qualsiasi tipo di convinzione. ) sono discorsive e espresse sia nel testo scritto che in quello parlato a partire dalle conversazioni quotidiane, per arrivare ai dibattiti e alle rappresentazioni in tv e al cinema. Sembrano essere semplici conversazioni, ma in realtà hanno un forte potere marginalizzante della minoranza, poiché appaiono come naturali e normali. Sono una forma di egemonia etnica che è preceduta da ideologie e posizioni apparentemente legittime, spesso tacitamente accettate dalla maggior parte dei membri coinvolti.