Illustri il rapporto tra soggetto e schermo nell’approccio dei cultural studies a partire dal lavoro di Miriam
Hansen.
La diffusione dei cultural studies nell’ambito degli studi di genere comporta una nuova teoria della spettatrice. Si ipotizzano circuiti di significazione in cui il rapporto tra soggetto e schermo dipende anche da discorsi culturali, mediali e sociali, al fine di investigare le convergenze tra pratiche molteplici dell’esperienza quotidiana della donna al fine di spiegare meglio le forme del suo desiderio. Quindi il cinema dei primi decenni del Novecento è visto in rapporto all’audience femminile nella prospettiva che la nuova mobilità sociale della donna resa possibile dalla modernità urbana ha creato forme specifiche, dal punto di vista storico- culturale, di spettatorialità femminile. Quindi alcuni fenomeni cinematografici appaiono comprensibili solo se studiati attraverso la convergenza tra aspetti testuali ed extra- testuali, tra il livello psichico-soggettivo e quello pubblico dell’esperienza cinematografica che si configura come il luogo ideale per interpretare e costruire desideri sociali e stili di vita dando voce in modo più intenso a percorsi storicamente possibili dell’identità. Miriam Hansen investiga a tal proposito partendo dallo studio del personaggio di Valentino con l’intenzione di svelare le dinamiche del desiderio e del piacere femminile che esso attiva e rende possibile, dati i termini del tutto eccezionali del fenomeno. Secondo Hansen questi nessi sono spiegabili attraverso l’intrecciarsi degli elementi del discorso sociali, culturali, industriali, testuali : la crescente mobilità urbana delle donne, il movimento migratorio dei popoli latini, e il relativo emergere di un nuovo immaginario razziale, il consolidamento dello star system nell’industria cinematografica e infine, il discorso testuale, ovvero la costruzione dell’immagine maschile e l’attivazione di dinamiche dello sguardo e processi di identificazione particolari per la spettatrice. Questa mobilità implica per una parte della popolazione femminile l’abbandono dell’ ambiente domestico e una maggior fruizione di quello urbano che automaticamente porta ad indipendenza economica, libertà nei costumi sessuali che contribuiscono alla costruzione di nuove forme del desiderio e modi di essere. Nell’immaginario sociale queste dinamiche si manifestano nella figura della new woman. La spettatrice di Valentino è spiegabile in base a queste dinamiche . In secondo luogo la figura del divo rappresenta un’immagine di mascolinità antitetica rispetto a quella normativa e Valentino viene addirittura connotato in modo femminile, spesso posto nella posizione di oggetto sessuale conservando però le tipiche caratteristiche maschili di forza, impeto ed energia. In questo modo il suo appeal sembra dipendere da questa duplicità in cui le donne possono identificarsi o desiderare. Negli studi successivi , a partire dal modello di Hansen, si guarda in particolare al legame tra lo spettacolo e le forme del moderno consumo : come ad esempio i movie places dove si imitano gli interni dei grandi magazzini al fine di creare l’illusione dell’abbondanza cruciale all’etica del consumismo. Il tutto si configura come una pratica fondamentale alla costruzione dell’identità femminile. Pertanto si abbandona l’idea che l’esibizione e lo spettacolo del corpo femminile rappresentino la subordinazione della donna, poiché ad un certo punto la gratificazione di quest’ultima diventa più importante . Ecco, allora che il consumismo, la moda, il desiderio diventano parte dell’identità femminile abbandonando l’idea che il soggetto femminile subisca pratiche passive tipiche della società dominante patriarcale, ponendosi, al contrario in relazione al sociale e al maschile in modo attivo e dialettico.