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CAPITOLO 4: LE SCOPERTE GEOGRAFICHE E LA MONDIALIZZAZIONE DELLA STORIA -…

- - - - una volta sbarcato, Colombo innanzitutto ringraziò Dio per la riuscita della sua impresa; diede poi il nome all’isola appena scoperta (San Salvador = profonda valenza religiosa); infine ne prese possesso a nome dei re
        cattolici --> Questi tre atti fondamentali d’ora in poi avrebbero caratterizzato l’espansione europea nel Nuovo Mondo a nome di Dio e dei re
      - Lo sguardo degli europei nei confronti del nuovo continente non era libero da pregiudizi, miti, utopie e schemi interpretativi spesso deformati --> Il più evidente di questi fraintendimenti fu, da parte di Colombo, la persuasione di essere giunto nelle “INDIE”, in Asia orientale --> nonostante tale errore venisse corretto da li a poco dallo stesso Colombo nel suo III viaggio e definitivamente da AMERIGO VESPUCCI nel 1503, l’uso del termine “indios” e “indiani” per
        indicare le popolazioni dell’America centro-meridionale e settentrionale si è mantenuto sino a noi
- - - - a concedere solo ai re spagnoli il diritto di prendere possesso di tutte le terre
        situate ad ovest del meridiano che passava a cento leghe, ad occidente delle isole Azzorre
      - La bolla pontificia apparve come un favoritismo da parte del papa spagnolo nei confronti dei suoi connazionali
        
        bolla papale, poi modificata su accordo spagnolo-portoghese, non sapendo che i nuovi "limiti" andavano a tagliare il Sud America
- - - - Mostra il senso di superiorità degli europei nei confronti degli indios (Sepulveda sosterrà che non sono neanche esseri
        umani) che in qualche modo giustifica e legittimizza le potenze a compiere supprusi.
      - Ma vi sono anche testimonianze riguardo il "MITO DEL BUON SELVAGGIO": viene esaltata la semplicità dei "selvaggi", la bontà e la purezza, rispetto alla corruzione e frivolezza degli animi degli europei