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CAPITOLO 3: ECONOMIA E SOCIETÀ - Coggle Diagram
CAPITOLO 3: ECONOMIA E SOCIETÀ
1) ASPETTI DELLA VITA ECONOMICA DELL’ETÀ PREINDUSTRIALE - CITTÀ E CAMPAGNA
Alla base della storia economica e sociale dell'Europa preindustriale vi sono strutture di lunga durata, i cui cambiamenti sono visibili e identificabili --> esempio: la "RIVOLUZIONE DEI PREZZI" del XVI secolo. le cui conseguenze furono:
2) In Europa occidentale l’inflazione colpì le rendite in denaro avvantaggiando i grandi affittuari e favorendo la formazione di una proprietà medio-grande, che divenne poi la protagonista della rivoluzione agricola
1) in Europa orientale, dove il potere della grande nobiltà feudale era ancora molto forte, l’aumento dei prezzi accrebbe ulteriormente la forza dei signori --> i contadini videro al contrario peggiorare le loro situazioni, tanto che molti furono costretti ad accettare vincoli di servitù che legavano uomini a terra e padrone
In campagna un esempio di strutture di lunga durata sono gli “OPEN FIELDS”: ogni famiglia di un villaggio possedeva una/più strisce di terreno in diversi settori senza separazioni tra le varie strisce di terra; questo faceva sì che dopo il raccolto gli animali potessero pascolare liberamente in qualsiasi campo, quindi era come se la proprietà di queste terre fosse non privata ma collettiva, esprimendo lo spirito egualitario e collettivistico di molte campagne.
2) UNA SOCIETÀ DI CETI
I CETI o STATI caratterizzarono la società europea dell'Antico Regime
le barriere tra i diversi ceti erano ritenute parte di un ordinamento naturale e divino al tempo stesso --> dunque IMMUTABILE
la NOBILTÀ --> era una qualità innata ed ereditaria --> NASCITA e ONORE, in cui rientravano anche la REPUTAZIONE, il COMPORTAMENTO IN PUBBLICO, il RAPPORTO CON IL DENARO: erano gli aspetti principali della nobiltà
La parola “borghesia” non esisteva in età moderna. In Francia veniva designata con l’espressione di “TERZO STATO”, con la quale venivano indicati tutti i “non privilegiati”, tutti coloro che non appartenevano né alla nobiltà né al clero --> Lo “SPIRITO BORGHESE” esisteva; le sue radici risalgono alla tradizione mercantile delle città italiane, in particolar modo Firenze del tardo Medioevo
La cultura degli abitanti delle campagne europee era affidata all’ORALITÀ --> Essa giunge a noi attraverso il filtro di osservatori appartenenti agli strati alfabetizzati della società
Il contrasto tra città e campagna e gli stereotipi negativi sull’inferiorità dei contadini appartenevano a un patrimonio culturale condiviso in Europa e in particolare in Italia --> La differenza tra cittadini e contadini era percepita in termini di natura, di corporeità e fisicità
Si affronta il tema dei mendicanti e poveri, visti come pericolosi, per cui nasceranno delle "CASE DI LAVORO": istituzioni dove orfani o poveri, sono rinchiusi e costretti a lavorare per mantenersi, quindi nasce un'etica del lavoro.
3) FRONTIERE SOCIALI E RELIGIOSE: EBREI E MUSULMANI
Le frontiere interne erano rappresentate dalle minoranze musulmane e ebraiche
minoranze religiose --> vittime
di persecuzioni, espulsioni e conversioni forzate
EBREI
L’espulsione dagli ebrei dalla Spagna nel 1492 e la loro conversione forzata in Portogallo nel 1496-7
provocarono migrazioni di massa verso l’Italia e verso l’Impero ottomano; quando anche in Italia le
persecuzioni ecclesiastiche si intensificarono le migrazioni si diressero verso l’Olanda
Gli ebrei seppero adattarsi agli ambienti in cui si trovavano, riuscendo ad acquisire ruoli fondamentali nella vita economica e commerciale del paese in cui si insediavano --> le persecuzioni e l’isolamento, ad esempio nel Ghetti nel 1500 contribuirono a rafforzare l’identità
della popolazione ebraica.
Il continuo attraversamento delle frontiere religiose tra giudaismo, islam e cristianesimo finì con il favorire l’insorgere di forme di ibridazione e di scetticismo che prepararono il terreno alla sfiducia nelle religioni rivelate e alla “crisi della coscienza europea”
L’odio contro gli ebrei fu molto feroce nella penisola iberica nella prima età moderna, dettato da motivi politici --> la Spagna aveva costruito la propria identità culturale nel corso della “reconquista”, ovvero, dalla lunga e vittoriosa lotta contro gli arabi che dal VII sec. occupava la penisola, terminata nel XV sec.
L’appartenenza etnica divenne un elemento fondamentale del nuovo Stato
Con l’andare del tempo, l’intolleranza dei re cattolici, in particolar modo di Filippo II, costrinse i musulmani alla conversione e al tempo stesso avviò persecuzioni massicce contro i neoconvertiti --> Il risultato fu l’eliminazione della presenza araba in Aragona, a Valencia e Granada