Un fenomeno di grande rilievo è la lenizione consonantica cioè l’indebolimento delle consonanti occlusive sorde [p, t, k] tra vocali, che consiste nel passaggio da sorde a sonore [b, d, g], e, a seconda delle lingue, fricative [β/v, ð] fino alla caduta per [t, k].
La lenizione è uno dei due tratti fonetici sui quali si basa la distinzione fra lingue romanze occidentali e orientali. La linea di divisione è la stessa che separa i dialetti italiani settentrionali dai centro meridionali, e va grosso modo da La Spezia a Rimini. Non hanno la lenizione i dialetti italiani centro meridionali, e con essi il toscano e l’italiano, né il balcanoromanzo (in particolare il romeno); hanno invece la lenizione in gradi diversi i dialetti italiani settentrionali e le lingue iberoromanze, galloromanze e retoromanze.
In toscano, e di conseguenza in italiano, accanto alle forme senza lenizioni sono presenti numerose forme con lenizione, di questo fatto si sono date varie interpretazioni la più condivisa è che si tratti di un influsso della varietà settentrionali.