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[5] UMORISMO, [5.2] NOVELLE PER 1ANNO, [5.1] OPERA: ARTE UMORISTICA, [5.3]…
[5] UMORISMO
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- prima parte: composta da 6capitoli, Pirandello esplora i molteplici significati del termine "umorismo" attraverso la conoscenza della tradizione letteraria. Inizia con autori antichi come Cicerone; poi passa ai poeti medievali come Dante; poi agli scrittori rinascimentali come Ariosto; per poi arrivare infine agli autori e filosofi moderni come Manzoni e Dickens
- seconda parte: anch'essa composta da 6capitoli, Pirandello affronta l'umorismo in modo più personale. L'umorista è colui che è in grado di vedere il "contrario" di tutte le cose, un aspetto nascosto agli altri. Questa scoperta lo porta al riso e al pianto
"L'umorismo" ha una destinazione universitaria evidente nella prima parte, in cui Pirandello riprende e sviluppa le sue lezioni all'Istituto di Magistero -> la seconda parte è molto più originale ed interessante, poiché si discosta completamente da un saggio accademico grazie al tono ironico della scrittura, agli esempi presentati, all'argomentazione fantasiosa e letteraria.
Il poeta dedica il libro a un personaggio di fantasia, "Alla buon'anima di Mattia Pascal, bibliotecario", annunciava già che "L'umorismo" era un saggio speciale e fuori dagli schemi
Mattia Pascal, protagonista di uno dei romanzi di Pirandello, rappresentava perfettamente la poetica umoristica dell'autore, infatti oltre a riassumere e sintetizzare la sua poetica, Pirandello riesce a comporre una sorta di autobiografia intellettuale, uno sguardo sul suo passato di scrittore e una progettazione per il futuro.
Una seconda edizione del saggio venne pubblicata nel 1920 con aggiunte e precisazioni rese necessarie dopo una recensione severa e sprezzante scritta da Croce su una rivista
La prima edizione del saggio fu pubblicata nel 1908 dall'editore Carabba di Lanciano e nello stesso anno Pirandello ottenne la cattedra desiderata attraverso un concorso.
[5.2] NOVELLE PER 1ANNO
Il brano riassume le caratteristiche e l'evoluzione della produzione narrativa di Pirandello, concentrandosi sulle sue novelle
l'autore iniziò a scrivere racconti molto presto, con il suo primo "bozzetto" siciliano pubblicato nel 1884. Poi continuò a scrivere novelle fino alla sua morte nel dicembre 1936, con la pubblicazione della sua ultima novella due giorni prima
Il progetto principale di Pirandello era quello di creare un'opera organica chiamata "Novelle per un anno", con l'intento di scrivere 365 novelle, una per ogni giorno dell'anno, suddividendole in 24 volumi
il progetto non fu mai completato poiché Pirandello si concentrò principalmente sul teatro a partire dal 1916-17
Alla fine furono pubblicati 5volumi tra il 1922 e il 1937, contenenti 256 novelle.
Le novelle di Pirandello si distinguono per la brevità della narrazione, il ritmo incalzante e l'essenzialità
Questi testi erano concepiti per essere pubblicati su giornali e riviste, il genere stesso della novella richiedeva l'attenzione immediata del lettore attraverso casi singolari ed eccentrici
Le novelle pirandelliane sono famose per le loro aperture improvvise, spiazzando il lettore con un'apparente oggettività combinata con informazioni ridotte al minimo
Il passato emerge nel bel mezzo dell'azione, mentre i personaggi cercano faticosamente di comprendere la vita e il mondo
Pirandello rifiuta l'onniscienza del narratore tradizionale e adotta una visuale soggettiva limitata e confusa, che narra "di sbieco" senza giustificare adeguatamente le reazioni e le conseguenze
La narrazione pirandelliana è caratterizzata da una "visuale multi-prospettica", in cui sembra che siano i tanti personaggi a narrare e non solo l'autore
L'assurdo diventa evidente, e la fedeltà alla verità diventa impossibile.
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[5.3] OPERA: LA PATENTE
Il brano analizza la novella di Pirandello intitolata "Chiarchiaro" e si concentra sul messaggio centrale della storia
Nonostante le apparenze, Chiarchiaro non è colpevole secondo il giudice, che ha compreso che il suo comportamento è una reazione disperata al male subito dagli altri. Chiarchiaro, impossibilitato a sfuggire alla pressione esterna, decide di trasformarla in una forma propria
Questo rovesciamento della realtà è il messaggio chiave della novella, in cui il giudice cerca di eliminare la superstizione ma finisce per legittimarla
Il vero protagonista della novella è il giudice D'Andrea viene descritto come un individuo indefinito nell'età, con un volto segnato da diverse origini etniche, un aspetto angolare e un'andatura scomposta; egli rappresenta l'incarnazione stessa della legge, desideroso di raggiungere una giustizia assoluta nonostante le limitazioni umane
il giudice è consapevole di non poter conoscere o credere a nulla, costretto a vivere in un mondo di superstizione e ignoranza, circondato da individui violenti e ignoranti. Egli sente che non può amministrare la giustizia in modo rapido e superficiale, poiché la verità richiede tempo e paziente esplorazione
La notte, tormentato da pensieri contrastanti, si trova in uno stato di angoscia interiore
Di fronte al giudice si trova lo iettatore, un personaggio chiamato Chiarchiaro, il cui nome ironicamente contraddice il suo comportamento
Il ritratto completo del giudice è contrastato dalla rappresentazione inquietante e immediata di Chiarchiaro, un'ombra vestita da giullare.
L'antefatto della storia emerge durante il racconto dei fatti, seguendo lo stile narrativo tipico di Pirandello che si muove in modo non lineare, con ampie digressioni iniziali e improvvisi cambi di narrazione, prima di stabilizzarsi nelle forme chiare e distinte dell'arte classica