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LA POESIA ELEGIACA, Componimento poetico caratterizzato dall'uso del…
LA POESIA ELEGIACA
Gallo
Iniziatore dell'elegia romana perché la sua opera costituì molto probabilmente io punto di svolta dalle esperienze elegiache dei neoteroi.
È assai probabile è che già nelle elegie di Gallo fosse presente quell'accentuazione dell'elemento soggettivo, personale e passionale, che caratterizza i poeti elegiaci immediatamente successivi
Scrisse una raccolta di elegie in quattro libri, Amores, incentrata sull'amore per la donna chiamata Licoride
Dell'opera sopravvivono pochissimi frammenti e perciò i caratteri della poesia di Gallo si ricostruiscono con una certa difficoltà
L'opera appartiene all'ambito della poesia neoterica, questo dimostra il fatto che Gallo attinge al repertorio di storie mitiche di amori infelici del poeta greco Partenio di Nicea
Tibullo
Ci sono arrivate una raccolta di poesie suddivise in tre libri: Corpus Tibullianum, include nel terzo libro componimenti che non si possono attribuire a Tibullo insieme con altri di autenticità dubbia
Il primo libro comprende dieci ampie elegie: cinque fanno riferimento alla donna amata di Tibullo che egli canta sotto pseudonimo di Delia; tre si riferiscono invece a un altro amore del poeta, un giovinetto di nome Marato; le altre due non svolgono temi erotici.
Oggetto della passione di Properzio ed di Ovidio è sempre e soltanto la donna, mentre Tibullo scrive anche poesia pederotica, cantando l'amore per un ragazzo.
I 3 carmi per Marato sono formalmente curati e pregevoli, ma risultano spiccatamente convenzionali. Anche nelle elegie per Delia troviamo molti motivi ricorrenti nella poesia d'amore precedente e contemporanea soprattutto la gelosia la e la sofferenza causate dalle repulse e dalle infedeltà dell'amata
Nel carme che apre il libro e la raccolta Tibullo affronta il problema tipico della scelta di vita, contrapponendo la propria esistenza povera politicamente disimpegnata e confortata dall'amore, alla vita militare che egli rifiuta in quanto inconciliabile con l'amore e con la tranquillità
La figura a meno evanescente è quella di Delia, dalle morbide braccia e dai lunghi capelli biondi: pur se infedele, ella è tratteggiata con affettuosa tenerezza specialmente quando il poeta la rievoca da lontano nel ricordo o la immagina in ansiosa attesa del suo ritorno o vaccheggia la speranza di una vita futura al suo fianco nella serenità e nella pace agreste
Il secondo libro comprende sei carmi. Il primo contiene una descrizione della festa rurale degli Ambarvalia, con preghiere agli dei agresti è un nuovo elogio della vita dei campi. Il secondo è rivolto all'amico Cornuto per il suo compleanno: il poeta gli augura di poter sempre godere l'amore della carissima sposa. La quinta è una lunga elegia d'argomento e di tono più elevati, scritta in occasione dell'ingresso del figlio di Messalla in un colleggio sacerdotale.
Verso la fine di tale regime il poeta cita la nuova donna, Nemesi, di cui nelle poesie amorose del secondo libro si presenta innamorato. Anche questa passione è fonte d'inquietudine di sofferenza: sviluppando il tema del servitium amoris, Tibullo raffigura se stesso schiavo di una padrona capricciosa e crudele
Nemesi presente in modo più spiccato gli tratti letterari della cortigiana avida di denaro della domina dura è capricciosa che si fondono e si confondono tuttavia con elementi realistici desunti da circostanze di vita vissuta
Il terzo libro raccoglie venti componimenti, di cui solo gli ultimi due di Tibullo. Il carme 19 è un'ardente dichiarazione d'amore per una puella di cui non viene fatto il nome. Il 20 è un breve epigrammi su voci relative a presunte infedeltà dell'amata.
La poesia ti bulliana è caratterizzata dalla presenza massiccia di situazioni, motivi, concetti, immagini e figure presenti anche in testi latini e greci.
Tra i temi comuni hai due elegiaci romani vi sono: la schiavitù d'amore del poeta alla domina, l'infedeltà della puella e le sofferenze della gelosia, la contrapposizione tra l'amore e le ricchezze, il rifiuto della vita militare, il vaccheggiamento patetico del momento della morte confortato dalla presenza della amata.
La poesia ti bulliana risulta più vera quando diventa evasione, astrazione eri rifugio in un mondo soggettivo è illusorio, costruito dalla fantasia al di fuori dei confini della vita reale
Il tema che il poeta sente più congeniale e che sa rendere con sensibilità e accenti suoi peculiari è infatti l'aspirazione alla serena e pacifica vita dei campi
La struttura compositiva delle elegie di Tibullo si può definire aperta, cioè basata sulla successione di temi diversi legati tra loro dall'associazione d'idee, più che da un filo rigorosamente logico. Spesso la poesia assume il carattere del monologo interiore o adotta la commissione di un dialogo immaginario, punteggiato da apostrofi con frequenti cambi di interlocutore
Properzio
Il primo libro delle elegie, Monobiblos, comprende 22 componimenti che hanno come tema dominante l'amore per Cinzia. Compare fin dal primo verso l'aggettivo miser che significa chi soffre per amore.
Uno dei temi più tipicamnete properziani è l'affermazione di un rapporto necessario e ineliminabile tra vita interamente dedita all'amore e posia d'amore.
Fu ed il motivo della scelta di vita, a cui però Properzio collega un discorso di poetica: la vita dedicata all'amore comporta un netto rifiuto dei generi alti.
Il secondo libro si apre con una dedica a Mecenate nella quale il poeta rifiuta l'invito a scrivere un poema epico storico e ribadisce la sua irrevocabile scelta della vita e della poesia d'amore indicando nella bolla la l'unica fonte della sua ispirazione
Nel secondo libro dominano ancora i temi erotici, svolti in carmi costruiti in modo più complesso rispetto al primo libro e con il ricorso più frequente a paragoni mitici
La situazione rispecchiata nel 3º libro è notevolmente mutata:, il poeta non è più esclusivamente dedito alla sua passione per cynthia ma si accosta nuovi argomenti forse per un certo esaurimento della Topica Erotica, ma anche per le forti sollecitazioni che gli vengono da amici natte orientare la sua attività poetica in direzioni diverse e più impegnative
Il terzo libro si chiude con 2 elegie, discidium, in cui il poeta dà l'addio a Cinzia dichiarandosi finalmente libero dalla schiavitù e dal tormento della passione
Nel 4° libro nell'elegia proemiale egli enuncia solennemente il proposito di dedicarsi alla celebrazione di Roma e delle superstizioni senza però sconfessare la sua poetica precedente
La differenza rispetto alle dichiarazioni di poetica dei primi tre libri consiste nel fatto che, là l'elegia era identificata con la poesia erotica, mentre qui viene formulato un programma di poesia eziologica per il quale lo stesso Callimaco offriva con i suoi Aitia un esempio autorevolissimo
Questo proemio bipartito corrisponde effettivamente alla situazione rispecchiata nel libro, in cui il programma di poesia eziologia enunciato all'inizio risulta realizzato soltanto in parte, mentre sono ancora presenti carmi erotici e la stessa Cinzia ricompare in due elegie
Troviamo dieci elegie, di cui soltanto cinque si possono considerare propriamente eziologiche: sono le cosiddette elegie romane con cui Properzio paga il suo scotto a Mecenate e ad Augusto
Le altre elegie appartengono al filone erotico, ma presentano tutte importanti aspetti di novità di originalità rispetto alle esperienze precedenti
Componimento poetico caratterizzato dall'uso del distico elegiaco, formato da un esametro e un pentametro