Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
7. INTERPRETAZIONE DEI PUNTEGGI - Coggle Diagram
7. INTERPRETAZIONE DEI PUNTEGGI
in psicologia per MISURARE si intende l'assegnazione di numeri ad oggetti in modo tale che le caratteristiche degli oggetti siano fedelmente rappresentate dalle caratteristiche dei numeri
una delle più frequenti obiezioni all'uso dei test riguarda l'esistenza delle differenze anche notevoli fra gli individui, e quindi, l'impossibilità di una loro comparazione
l'obiettivo dei costruttori dei test è di mettere a punto delle procedure per trasferire queste eventuali differenze psicologiche in differenze di tipo quantitativo e numerico
le differenze non indicano la diversità nel valore della persona, anzi, i test ci dicono solamente il modo in cui gli individui si assomigliano o sono differenti tra loro, senza esprimere giudizi di valore
LE SCALE DI MISURA
SCALA NOMINALE
SCALA ORDINALE
SCALA A INTERVALLI
SCALA A RAPPORTI
STATISTICA
i test producono misure che sono espresse in numeri, la statistica, con i suoi indici offre un metodo per capire ed interpretare questi numeri
una volta raccolti i punteggi grezzi si possono fare le prima operazioni come la tabulazione o ordinarli secondo una distribuzione di frequenza
per migliorare la percezione di come si distribuiscono i dati quando sono abbastanza numerosi è utile ricorrere ad una rappresentazione grafica, ottenendo una curva di distribuzione
un grafico consiste sostanzialmente in un diagramma; sull'asse delle ascisse possono essere riportati gli intervalli di classe, mentre sulle ordinate le frequenze dei punteggi rilevati
le più comuni rappresentazioni grafiche sono costituite da:
ISTOGRAMMA, insieme di colonne continue corrispondenti ai singoli punteggi o ai diversi intervalli di classe, la cui altezza varia in corrispondenza della frequenza dei punteggi
POLIGONO DI FREQUENZA, linea continua che congiunge i punti di intersezione tra i punteggi singoli o relativi agli intervalli di classe e quelli delle frequenze
MISURE DELLA TENDENZA CENTRALE
MODA: punteggio più frequente; punto più alto del poligono di frequenza
nella curva di distribuzione normale questi tre coincidono
MEDIANA: punteggio che separa in due parti uguali una distribuzione
MEDIA: somma di una serie di punteggi diviso per il numero totale degli stessi
MISURE DI VARIABILITA'
GAMMA o RANGE DI PUNTEGGI: differenza fra il punteggio più alto e quello più basso di una distribuzione; è influenzata da punteggi estremi
QUARTILI: una distribuzione di punteggi può essere divisa in 4 parti uguali in modo tale che 25% di essi cada in ognuna di queste
GAMMA INTERQUARTILICA: differenza tra Q1 e Q3
VARIANZA: sommatoria del quadrato degli scarti di ciascun punteggio dalla media fratto il numero totale dei punteggi
forniscono informazioni su quanto la media è rappresentativa della popolazione generale: più grande è la varianza o la DS, maggiore è la variabilità fra i punteggi
DEVIAZIONE STANDARD: radice quadrata della varianza
COME INTERPRETARE I PUNTEGGI DI UN TEST
punteggio grezzo: in sè non fornisce informazioni utili ed adeguatamente interpretabili
per questo è necessario trasformarli in misure ponderate che sono più chiaramente informative e riferibili alle norme
devono quindi essere messi in rapporto con la distribuzione dei punteggi ottenuta da un gruppo di soggetti chiamato campione di standardizzazione
il concetto di standardizzazione assume due significati:
uniformità delle procedure di somministrazione del test e della determinazione del punteggio (scoring)
determinazione delle norme statistiche del test: il punteggio del singolo test trova senso solo se confrontato con i punteggi ottenuti da altri soggetti a lui simili per caratteristiche sociodemografiche
il numero di soggetti del campione normativo deve essere il più ampio possibile anche se le dimensioni non sono di per sè garanzia della sua rappresentatività
ci possono essere due tipologie di CAMPIONAMENTO
CAMPIONAMENTO CASUALE: ogni individuo di una popolazione ha uguale opportunità di essere scelto
CAMPIONAMENTO STRATIFICATO PROPORZIONALE: procedura di selezione di soggetti da una popolazione divisa in "strati; il numero di soggetti estratti casualmente da ciascuno strato è proporzionale alla consistenza numerica dei vari strati all'interno della popolazione gnerale
la NORMA è la misura della tendenza centrale della distribuzione dei punteggi ottenuti dal campione di standardizzazione, ma anche misura della variabilità. ossia come tali punteggi complessivamente si distribuiscono
ci sono diverse MODALITA' DI RAPPRESENTAZIONE DELLE NORME
PUNTI PERCENTILI E RANGHI PERCENTILI
VANTAGGI:
permettono di conoscere la collocazione di un singolo punteggio in una determinata distribuzione
rendono possibile il confronto fra punteggi inseriti in distribuzioni diverse di dati, caratterizzate da unità di misura differenti
possono essere utilizzati in ogni tipo di test
SVANTAGGI:
scala ordinale, quindi non è possibile quantificare la differenza
distorsione nella distribuzione, accentua la differenza fra i punti che si collocano vicino alla mediana e riducono quelle fra i punteggi agli estremi; è una conversione di tipo non lineare, non conservalo stesso tipo di distribuzione e di rapporti esistenti nei punteggi grezzi
PUNTI Z: la distanza di ogni punteggio grezzo dalla media della distribuzione del campione di riferimento
è una trasformazione lineare, quindi, mantiene quindi invariate le caratteristiche della distribuzione dei dati grezzi
tramite la conversione i punteggi relativi a test differenti vengono espressi attraverso la medesima unità di misura
per ottenere un'ulteriore trasformazione di un punto Z basta moltiplicarlo per la DS di una nuova scala e aggiungere il risultato ottenuto alla media prescelta
PUNTI T: per risolvere il problema dei punteggi negativi negli Z
SCALA MCCALL: si moltiplica il punto standard normalizzato per 10 e si aggiunge 50
SCALA STANINE: costituita da un sistema di numeri che va da 1 a 9, ha una media di 5 e una DS di 2
QI DI DEVIAZIONE: una forma di punto standard in una scala di misura normalizzata caratterizzata da una media di 100 e da un DS di circa 15
ogni trasformazione deve avere 3 caratteristiche:
esprimere il punteggio grezzo in unità differenti senza alterarlo
tiene conto di informazioni non strettamente contenuto nel punteggio grezzo
misure più informative e più facilmente interpretabili rispetto ai punteggi grezzi
COME ASSEMBLARE PUNTEGGI DI TEST DIVERSI
solitamente non basta mai un test singolo, ma ne servono più di uno in grado di cogliere diversi aspetti o tratti dell'individuo esaminato: batteria
dal momento che ogni test sottende criteri di valutazione diversi e quindi una propria scala di misura, un problema che si incontra concerne il modo di assemblare i punteggi ottenuti per arrivare ad esprimerli in un indice unico
i procedimenti più comunemente usati al riguardo sono:
PUNTEGGI DISCRIMINANTI MULTIPLI
la procedura consiste nello stabilire un punteggio minimo discriminante, critico, per ciascun test inserito nella batteria. stabilito questo vengono accettati solo i soggetti che raggiungono o superano i punteggi criitici in tutti i test della batteria. tuttavia, questa procedura non consente differenziazioni tra i soggetti accettati o eliminati
SOMMA DI PUNTEGGI Z PONDERATI
sulla base di riflessioni teoriche e considerazioni esperienziali si attribuisce ad ogni test un determinato valore facendo in modo che la somma dei valori attribuiti ai test sia uguale ad 1
a questo punto si trasformano in punti Z i punteggi grezzi conseguiti dai soggetti in ogni test e si moltiplicano per i pesi relativi loro assegnati
si sommano e si moltiplicano per i pesi relativi loro assegnati
si sommano poi i risultati di tali prodotti ottenendo dei punti standard ponderati che si presume possano distribuirsi normalmente, di conseguenza è possibile interpretarli sulla base delle proprietà della funzione normale
utilizzando la DS come unità di misura si possono fare confronti, graduatorie, ...