Sulla costa orientale dell’Adriatico, dall’Istria all'Epiro, attraverso la Dalmazia e in un vasto territorio intero dai confini imprecisati, erano insediati gli Illiri. Le fonti per la conoscenza dell’Illirico sono minime, principalmente nomi di luoghi e di persona attestati nelle fonti antiche e qualche glossa. Lo storico Ammiano Marcellino, nelle Res gestae, e San Girolamo nei Commentaria in Isaiam, attestano la parola sabaia o sabium, bevanda di cereali: sembra di poterne dedurre che l'illirico era ancora parlato alla fine del IV secolo.
A oriente nei Balcani erano insediati i traci, che occupavano approssimativamente il territorio dell’attuale Bulgaria, della Turchia europea e di parte della Grecia settentrionale; a nord del Danubio i daci, nell’attuale Romania. I testi traci sopravvissuti sono pochi e difficilmente interpretabili ma sopravvivano testimonianze abbastanza numerose in glosse, toponimi, nomi di persone, di tribù e di divinità. Le testimonianze del daco sono molto più scarse e difficilmente distinguibili, è anche controverso se si tratti o meno della stessa lingua.
Tracio e daco sono le lingue di sostrato soggiacenti al romeno. Le scarse conoscenze che ne abbiamo rendono difficile individuare parole passate in romeno.