Nel 1892 Charles-Emiliè Reynaud fece accompagnare le proiezioni del suo Thèàtre Optique da un pianista, Gaston Paulin, che compose musiche originali per i film di Reynaund. Da lì nacquero le prime colonne sonore e si comprese che la musica saltava le immagini. Ai giorni nostri il compositore della colonna sonora di un film è considerato, in virtù dei diritti di autore, importante come il régisseur o regista. I primi pionieristici esperimenti di sonorizzazione della pellicola cinematografica avvengono a Pisa in Italia nel 1906, grazie al Prof. Pierini dell'Università di Pisa, sotto l'egida "Fabbrica Pisana di Pellicole Parlate", ma con scarsi risultati. Solo nel 1924, si riesce ad ottenere la perfetta sincronizzazione fra immagini e suono, quando la Western Electric sviluppa negli Stati Uniti in collaborazione con la Bell Telephone Laboratories, il sistema di sincronizzazione, Vitaphone. Tecnicamente è un successo ma l’impatto sul pubblico è talvolta negativo tale che la Western Electric sta per ritirarsi dal mercato quando, i fratelli Warner acquistano un teatro a Manhattan, lo equipaggiano con il procedimento sonoro della Vitaphone e producono un film della durata di tre ore, Don Juan che rappresenta il primo vero esperimento riuscito del cinema sonoro. Il secondo esperimento dei fratelli Warner è il famoso “The jazz singer”, il primo film cantato, ottenuto filmando un cantante di cabaret Al Jolson. L’evoluzione del sistema Vitaphone fu il Movietone inaugurato dalla Fox Film Corporation. Visto il successo del cinema, seguirono altri sistemi. Per realizzare delle riprese sonore soddisfacenti , molti registi sono obbligati a introdurre la regola del silenzio durante i ciak battuti; da lì nasce la popolare affermazione «Silenzio, si gira!». Durante i decenni seguenti di esistenza del cinema, le tecniche di gestione del suono, sono andate via via raffinandosi fino al suono digitale dei giorni nostri.