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MORFOLOGIA, cosa sono?, differenza da forme derivate, a cosa serve?,…

- - - - definisce la parola come unità formale e non funzionale, varia da lingua a lingua (1921)
      - invariabile = A (parla uguale al singolare e al plurale)
        
        A + 0 (singolare + zero morfologico, come bone inglese)
        
        A + (b) (plurale di una parola che forma il singolare con zero morfologico, più morfema plurale, come bones inglese)
        
        A + B (parola che non può esistere senza morfemi grammaticali, come la maggior parte delle parole italiane)
  - - - criterio non universale
    - - spazi bianchi
    - - segnalatori di confine (accento, occlusiva glottidale tedesca, neutralizzazione, spirito aspro) > Trubeckoj
  - - - rischio di errore
      - uniformità semantica
      - obbligatorietà della scelta (accordo)
      - regolarità formale
      - generalità della distribuzione
    - - contenuto semantico
        
        tempo
        
        perfettivo russo
        
        numero
        
        classificatori numerali cinesi e giapponesi
        
        genere
        
        Lakof (prototipo) > dyirbal
      - aspetto formale
        
        COMPOSIZIONE
        
        TEMA
        
        DESINENZA
        
        segnala CATEGORIE GRAMMATICALI entro cui rientra il lessema
        
        PARADIGMI FLESSIVI
        
        caratteristiche di un paradigma ideale
        
        4 more items...
        
        a trovare le CLASSI LESSICALI di una lingua
        
        3 more items...
        
        indicate grazie ad AFFISSI* o con altri fenomeni morfologici
        
        MORFEMI
        
        LEGATI
        
        *AFFISSI (prefissi, circonfissi, infissi, transfissi, suffissi)
        
        DISCONTINUI (negazione francese, entrambi legati)
        
        LIBERI
        
        in italiano solo solitamente particelle o nomi invariabili, mentre in altre lingue possono essere lessemi qualunque