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ORIENTAMENTO SPAZIALE, L’esperienza dello spazio è un'esperienza…
ORIENTAMENTO SPAZIALE, L’esperienza dello spazio è un'esperienza primaria e da quando nasciamo a tutto l’arco della nostra vita, continuamente abbiamo un’interazione con l’ambiente che all’inizio può essere circoscritto poi si amplia sempre di più fino a rappresentare grandi ambienti
Lo spazio e il tempo sono categorie primarie (Kant, 1781) e compongono il nostro Schema di sé
Recentemente alcuni autori stanno individuando alcuni elementi che potrebbero identificare un sè spaziale «spatial self» (insieme di quelle credenze, abitudini, strategie, attitudini riferite al proprio modo di spostarsi, ai luoghi ecc...)
ci si è accorti che queste credenze che si sviluppano con l'esperienza tendono a rimanere abbastanza stabili nel tempo e a costituire una parte di sè importante ed è per questo che si tende a identificarlo come una parte dello schema di sé e in alcuni casi a parlare di spatial self
Il fatto che l’ambiente è così importante nell’ambiente, lo avvertiamo nel momento in cui proviamo un’esperienza, ossia l’esperienza del sentirsi persi
Getting lost è quella esperienza fisica e situazione psicologica negativa, legata ad una perdita di coordinate spaziali e quindi anche del senso di sé
L’esperienza del «sentirsi persi» viene vissuta in alcuni casi come una sfida oppure come un senso di smarrimento che continua e la persona avverte un disagio. Anche in questo caso ci sono differenze individuali nel modo in cui gestiamo le situazioni e nella rappresentazione spaziale
RAPPRESENTAZIONI MENTALI, termine introdotto da Tolman nel 1948 quando in Cognitive maps in rats and men ha introdotto il concetto di cognitive maps (mappe cognitive)
riproduzioni mentali dell’ambiente, rappresentazioni dinamiche, funzionali all’esecuzione efficace di compiti di orientamento
➢ Non sono riproduzioni fedeli e statiche ma sono schemi che in quanto tali sono soggetti a bias e a flessibilità;
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➢ ci permettono di svolgere al meglio dei compiti di orientamento dell’ambiente e quindi sono costruite di volta in volta per svolgere efficacemente un certo tipo di compito (alcuni autori parlano di cognitive mapping)
Questa è una dimostrazione che il ratto, quando naviga e si muove nell’ambiente, non ricevendo immediatamente il rinforzo in questa esperienza di navigazione, sta comunque acquisendo delle informazioni che sta elaborando, e al momento del rinforzo vengono esplicitate.
Questa è proprio il meccanismo della mappa cognitiva: si forma durante l’esplorazione e noi riusciamo a dimostrare di averla con il rinforzo in questo caso
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Fattori personali che influiscono sulle rappresentazioni mentali, Le rappresentazioni mentali spaziali sono influenzate da diversi fattori, che sono fonti di differenze individuali→ ossia fattori personali che influiscono sulle rappresentazioni mentali
Abilità spaziale , capacità di gestire il materiale visuo-spaziale. (Linn & Petersen, 1985)
Visualizzazione spaziale: Capacità di svolgere manipolazioni (ma non rotazioni) di complessi stimoli spaziali
Embedded figure test, Witkin
Il compito consiste nell'individuare una figura semplice A all’interno di una figura più complessa B. Per farlo è necessario fare una serie di compiti di astrazione del contesto e riuscire ad individuare anche la profondità, nonostante sia una figura piana
Percezione Spaziale: Capacità di determinare relazioni spaziali rispetto alla posizione del proprio corpo
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Rotazione mentale: Capacità di ruotare mentalmente oggetti bi/tri-dimensionali in modo rapido e accurato
Perspective taking test, Hegarty
consiste nel presentare una figura e avendo la figura davanti viene chiesto alla persona, ad esempio “Immagini di essere sul gatto e di guardare il fiore, indichi lo stop”
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Mental rotation test, Vandenberg e Kuse
Consiste in una serie di item in cui c’è uno stimolo target a sinistra e una serie di alternative a destra e il compito della persona è quella di individuare le due alternative che rappresentano lo stimolo target ma in una posizione ruotata
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Esperienza
orienteering: è una pratica sportiva, richiede di raggiungere una meta passando per punti intermedi. Questi punti vengono inferiti guardando una mappa e avendo a disposizione una bussola, in cui l’ambiente non è familiare
Di fronte a questo tipo di esperienza, devono prestare attenzione contemporaneamente a tre fonti di informazione:
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Le differenze di genere
negli stili, nelle preferenze e nelle strategie di orientamento
Uomini, tendono a formarsi una rappresentazione dell’ambiente tipo-mappa (survey). Hanno punteggi maggiori nell’utilizzo dei punti cardinali e nel senso dell’orientamento.
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Donne= Strategie di orientamento di tipo route; Maggiore ansia spaziale; memorizzano più facilmente singoli landmark e percorsi
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Maschi ♂ = Femmine♀ (Femmine: più accurate nel ricordo di landmark, Maschi: più accurati nei percorsi)
Aspetti di personalità
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studio di Wyllie e Smith (1996) che mette in evidenza come il tratto estroversione è associato a una capacità di muoversi e di raggiungere posti più lontani
questi autori hanno preso in considerazione studenti di college americani e hanno analizzato quanto si spostano dal campus
Hanno trovato che gli individui estroversi esplorano attivamente l’ambiente (si spostano di più anche verso posti che richiamano la socialità, come supermercati, pub, ecc) in misura maggiore rispetto agli individui introversi (che si spostano meno e tendono a frequentare luoghi in cui non è richiesta socializzazione)
questo concetto di spazio e studio delle rappresentazioni spaziali è all’interno di un dominio di ricerca, chiamato spatial cognition (cognizione spaziale)
settore di ricerca che si occupa di come le persone apprendono gli ambienti, li rappresentano mentalmente, si muovono in essi e sui modi e le strategie utilizzate per orientarsi
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