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I Sepolcri Immagine 18-05-23 alle 00.40 - Coggle Diagram
I Sepolcri
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Sulla tomba si crea una "corrispondenza d'amorosi sensi", perché il defunto vive nella memoria dei vivi, "spesso per lei si vive con l'amico estinto e l'estinto con noi"
Foscolo supera la visione materialista che ha della morte. Le tombe sono "un'illusione" ma sono importanti per i vivi.
Foscolo celebra la Basilica di Santa Croce dove sono sepolti i grandi d'Italia, "a egregie cose l'animo accendono l'urne dei forti"
per aver affermato che la Terra ruota intorno al Sole e il Sole sta fermo, "eppur si muove"
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ne Il Principe, insegna ai futuri sovrani che il potere costa caro, non è fatto solo di gloria ma anche di sangue e sudore
perché, innamorato della patria, cercava rifugio e conforto sulle rive dell'Arno quando era arrabbiato con gli dèi che avrebbero dovuto proteggerla
non sepolti in Santa Croce, ma Foscolo li celebra con questi grandi, perché sono nati a Firenze e hanno regalato ai posteri la lingua delle grandi opere.
Il carme è stato scritto, in endecasillabi sciolti, da Foscolo nel 1806
perché?
Scrive I Sepolcri dopo una discussione sul tema delle tombe avuta con l'amico Ippolito Pindemonte nel salotto letterario Albrizzi
L'editto di Saint Cloud (1804) stabiliva la sepoltura dei morti fuori dalla città e con lapidi tutte uguali.
Foscolo non è d'accordo.
Foscolo è contrario alla legge di Napoleone perché così le tombe degli uomini virtuosi (quindi degni di memoria e emulazione) sono irriconoscibili da quelle degli uomini malvagi e inutili alla società
La tomba diventa anche "messaggio che trapassa il tempo". Chiunque visiti la tomba dei grandi del passato, sarà ispirato a compiere grandi cose