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DIOCLEZIANO: un imperatore riformatore, DA TEODOSIO A ROMOLO AUGUSTOLO, La…
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La tetrarchia non risolve il problema della successione, dopo vari conflitti nominarono come Imperatore---> Costantino.
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Nel 325 Costantino inaugurò il Concilio di Nicea a cui partecipavano i vescovi provenienti da ogni provincia dell'impero.
I primi secoli della nuova religione videro aspre contese teologiche tra i fedeli a causa dei fautori dell'arianesimo.
Ario, il fondatore, è un prete che di fronte al problema di conciliare il monoteismo con la natura divina sosteneva che Gesù non era identico a Dio Padre ma in posizione subordinata in quanto creata dal Padre di una sostanza diversa.
Costantino criticò questa dottrina, che venne condannata come eresia e sconfessata.
Nonostante ciò si diffuse ancora per lungo tempo e provocò delle divisioni di religiosità tra le popolazioni, soprattutto quelle germaniche.
Un altro atto di Costantino, che comportò conseguenze sul futuro dell'impero, fu la fondazione di una nuova capitale costruita nel luogo in cui sorgeva l'antica città greca di Bisanzio.
Perciò sulle rovine di questa città sorse la nuova Roma, successivamente soprannominata Costantinopoli.
COSTANTINOPOLI:
Era posta in una posizione strategica in quanto dominava le vie commerciali, la capitale era abbellita da basiliche, terme, stadi e teatri.
Per l'imperatore era diventata la capitale imperiale mentre Roma restava ancora una città pagana dominata dall'aristocrazia senatoria.
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L'IMPERO DI TEODOSIO
Da quel momento la superiorità della tattica militare romana rispetto a quella dei barbari era stata indiscutibile.
Nel 378 ad Adrianopoli, i Visigoti, annientarono l'esercito romano di Valente che era stato mandato allo sbaraglio con grande imprudenza.
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Dopo la morte di Giuliano si aggravò la situazione militare. Intorno al 375 i Visigoti chiesero di essere ammessi nel territorio imperiale.
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Nella società romana era vietato cambiare residenza, attività lavorativa e sposare persone non appartenenti alla loro stessa classe sociale.
Sempre per una questione fiscale alla morte di una persona bisognava che qualcuno gli succedesse il posto, solitamente un figlio, che doveva assolvere agli stessi obblighi fiscali.