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VITE INTERCONNESSE – Pratiche digitali attraverso app, smartphone e…

- - - - Sono invece meno critiche le opinioni di altri intervistati che descrivono l’uso delle app come una tra le differenti modalità in cui è possibile conoscere nuove persone.
        Una delle caratteristiche principali del le applique Contri online è la geo localizzazione dell’utente. Ciascuno può selezionare il “raggio d’azione” dell’app e quindi definire quanto può essere lontano il potenziale partner.
      - È tutto più interessante riportare che alcune considerazioni ci aiutano a comprendere come le app di incontri possono diventare un utile strumento (non solo per superare l’imbarazzo iniziale) ma anche per gestire o evitare eventuali rifiuti.
        Queste applicazioni non forniscono molte informazioni sull’altro utente e nel momento in cui uno dei due elimina il contatto sarebbe pressoché impossibile incontrarlo nuovamente.
      - Allo stesso tempo, il passaggio ad un’altra piattaforma (per esempio Facebook) permette agli utenti di raccogliere maggiori informazioni sull’altro soggetto e, cosa più importante, accedere a ulteriori fotografie che possono rendere meglio l’idea di come sia fatto l’interlocutore e far comprendere se si abbia che fare con un soggetto reale oppure con un fake.
        Altri preferiscono spostare la conversazione su WhatsApp per non dare all’interlocutore accesso alle informazioni personali. Si definisce, anche in questo caso, una sorta di gerarchia per quanto riguarda le app e l’intimità: un insieme in cui le app di incontri occupano il posto più lontano dall’intimità e le app di messaggistica istantanea quello più vicino.
- - - - Intervistati hanno tracciato una gerarchia di intimità in cui il rapporto faccia a faccia, ritenuto il più intimo in assoluto, viene eseguito dalle applicazioni di messaggistica in cui ci si scambia il numero, poi da quelle basate solo su profili dei siti social network e, infine dalle app di dating online.
        L’intimità, quindi, non si disconnette totalmente dall’incontro fisico e questo diventa la condizione essenziale affinché i rapporti possano prendere forma.
      - Le app vengono in tese come strumenti attraverso i quali mettere alla prova le interazioni e le relazioni o come delle facilitatrici rispetto agli incontri in presenza.
        Le piattaforme disegnano un percorso a cui ciascuna di esse ha le proprie regole di linguaggio, particolari codici di interazione è uno specifico grado di intimità.
- - - - Si crea così un paradosso attorno alle foto digitali:
         Da un lato, il digitale consente di controllare le proprie immagini, di modificarle e di usarle per costruire la propria identità, per comunicare, per creare contatti;
         Dall’altro però quando le immagini vengono messe sulla rete, esse non sono più di proprietà privata, ma diventano di dominio pubblico, e diminuisce così il proprio potere su come vengono fruite, distribuite, ricordate o cancellate.
      - Queste nuove pratiche avrebbero contribuito al definitivo superamento della cosiddetta “cultura Kodak”, caratterizzata da tecnologie, pratiche quotidiane, narrative e fotografie fisse e stabilizzate volte esclusivamente alla rappresentazione del reale e alla conservazione dei ricordi.
        La fotografia digitale, invece, è svincolata dalle intenzioni tradizionali finalizzate alla memoria ed è spesso focalizzata sull’evanescenza delle immagini, che possono essere cancellate e perse.
      - Rispetto all’uso analogico delle foto, le immagini digitali vengono prodotte per comunicare e per connettersi con gli altri attraverso i social network, in questo senso sono ancora rappresentative, cioè raffigurano ancora qualcosa di significativo. Sempre più spesso, a questo, si aggiungono altri usi non strettamente figurativi, in cui la fotocamera è un’interfaccia, che magari non prevede nemmeno una foto, come per esempio nella lettura dei codici QR. Oggi, il telefono con fotocamera, altera, amplia e ridefinisce il modo in cui le immagini vengono prodotte, conservate, condivise, modificate.
- - - - Un’altra piattaforma molto utilizzata per condividere foto e WhatsApp, attraverso cui si inviano e ricevono foto di tutti i tipi, sia personali sia strumentali come quelle degli appunti, ma anche i cosiddetti meme. Un meme è un contenuto tipicamente umoristico (un’immagine, video, disegno) che diventa virale e che è in grado di monopolizzare l’attenzione degli utenti sul web. Possiamo quindi parlare di conversational photography, nel senso che online non si parla delle foto, bensì si parla con le foto : le foto conversazione ali funzionano come figure retoriche che rendono il linguaggio della presentazione del sé e della costruzione di relazioni più vivido e immaginativo.
      - Smartphone è meno funzionale per le foto, nel senso che la qualità è inferiore rispetto a quella di una macchina reflex, tuttavia presenta alcune caratteristiche che lo rendono preferibile per fare le foto, soprattutto perché non è un professionista della fotografia. Il cellulare è più leggero, più comodo, è multitasking ed è sempre a portata di mano.
        Invece l’uso della reflex o comunque della macchina fotografica è frutto di una decisione, quando si scatta con la reflex sia prima di tutto già scelto di fotografare qualcosa.
        Di solito l’uso della macchina fotografica coincide spesso con le vacanze, ovvero i periodi in cui sicuramente si immortalerà hanno momenti, paesaggi, situazioni degne di essere ricordate condivisi sui social.
- - - - ad alcuni, invece non piace apportare modifiche perchè sembra di falsarne un momento che si è voluto immortalare così com'era.
        soprattutto perchè gli smatphone di adesso hanno fotocamere ad alta risoluzione e produce immagini di alta qualità
      - altro elemento particolare è la scarsa propensione a scattare i selfie, se non in casi legati al divertimento; invece emerge una spiccata tendenza ad immortalare panorami, scorci urbani o animali o usare le immagini digitali come una raccolta di post-it per ricordarsi di avvenimenti, informazioni invece di trascriverli