La prova fisico-teologica fa leva sull'ordine, sulla finalità e sulla bellezza del mondo per riconoscere un Dio creatore, perfetto e infinito. In primo luogo essa parte dall''esperienza dell'ordine del mondo pretendendo di ammettere l'idea di una causa ordinante trascendente, dimenticando che l'ordine della natura potrebbe essere una conseguenza di se stessa e delle sue leggi. Dio viene dunque identificato come causa dell'ordine del mondo e come causa del suo essere (come suo creatore). La suprema e perfetta causa ordinatrice viene dunque a coincidere con l'essere supremo necessario, ricadendo così nella prova cosmologica, la quale ricade a sua volta nella prova ontologica. In secondo luogo, la prova fisico-teologica pretende di stabilire, sulla base dell'ordine cosmico, l'esistenza di una causa infinita e perfetta, proporzionata ad esso, dimenticando che le proprietà attribuite al mondo sono relative ai nostri parametri mentali, e che quindi nulla autorizza il nostro diritto di affermare che la causa del mondo si presenti con le stesse caratteristiche