Okun’s Law disoccupazione e ciclo economico
formulata dall'economista Arthur Okun negli anni '60, stabilisce una relazione empirica tra la variazione del tasso di disoccupazione e la variazione del prodotto interno lordo (PIL) di un paese. Secondo Okun, esiste una relazione inversa tra il tasso di disoccupazione e la crescita economica: quando il PIL aumenta, il tasso di disoccupazione diminuisce e viceversa.I
Inizialmente, Okun ha suggerito che ogni punto percentuale di aumento del tasso di disoccupazione fosse associato a una riduzione del 2-3% del PIL rispetto al suo potenziale. Questo indicava che l'economia avrebbe dovuto crescere a un ritmo sostenuto per creare nuovi posti di lavoro e ridurre la disoccupazione.
Tuttavia, nel corso degli anni, la legge di Okun è stata oggetto di dibattito e revisione. I ricercatori hanno rilevato che la relazione tra disoccupazione e PIL può variare a seconda del contesto economico, delle politiche di mercato del lavoro e di altri fattori.
La revisione più significativa della legge di Okun è stata proposta da Okun stesso nel 1973. Ha suggerito che la relazione tra disoccupazione e PIL non fosse lineare, ma dipendesse dalla crescita economica attesa. Secondo questa revisione, una crescita economica superiore al potenziale sarebbe stata necessaria per ridurre la disoccupazione in modo significativo. Inoltre, Okun ha introdotto il concetto di "scarsa disoccupazione", indicando che un basso tasso di disoccupazione può essere associato a una crescita economica moderata.
In sintesi, la legge di Okun stabilisce una relazione inversa tra il tasso di disoccupazione e la crescita economica, ma la sua revisione ha evidenziato che la forza di questa relazione dipende da vari fattori e non è necessariamente lineare. La legge di Okun rimane uno strumento utile per comprendere le dinamiche tra disoccupazione e crescita economica, ma è importante considerare il contesto specifico in cui si applica.
La legge di Okun funziona? Nel lungo periodo sembra di si; si evince che esce fuori una linea con pendenza negativa e quindi una correlazione inversamente proporzionale tra le due variabili.
Solo quantità o anche qualità?
Il mercato del lavoro non può ignorare aspetti qualitativi relativi a competenze e conoscenze… il match tra domanda e offerta non è solo questione quantitativa, ma anche qualitativa
Skill-biased technological change (cambiamento tecnologico orientato alle competenze): i computer hanno aumentato la domanda di lavoro qualificato (beni complementari) e hanno ridotto la domanda di lavoro meno qualificato (beni sostituti). Richieste come qualifiche titoli di studi sempre più avanzati, capacità di svolgere mansioni specializzate ecc…
Routine-biased technological change: nuove tecnologie (robotica, IA) si propongono di sostituire lavori routinari/abitudinari e di essere complementari a lavori non routinari.
Negli ultimi anni il settore del lavoro minerario, manufatturiero, agricoltura ecc (vedi grafico) è drasticamente diminuito in favore di macchine/robots. Di contro è aumentato il tasso di occupazione nel settore dei servizi.
Mismatch? Curva di Beveridge, che cerca di rappresentare l’evidenza del mismatch in maniera intuitiva.La curva di Beveridge mette in relazione il tasso di disoccupazione (espressione dell’offerta) con il tasso di posti vacanti (espressione della domanda).
- Job Vacancy è un nuovo posto per il quale il datore di lavoro sta facendo selezione
- Job Vacancy Rate (JVR): numero di posti vacanti/(posti vacanti+posti occupati) x 100.