La censura problemi anche tipografia= rallentano i tempi di composizione e stampa giornali; per ovviare a problemi si cerca tenere da parte del materiale da sostituire a eventualmente colpito da censura. È chiaro che rapidità, caratteristica cardine giornalismo moderno, sacrificata, per questo motivo, ma anche fatto che a volte si sceglie inviare notizie per posta invece che per telegrafo, ritardando trasmissione per mesi, per settimane. Ma anche qui, è assurdo che censura applicata al telegrafo e non lettere. Inoltre "quel ciclopico ignorante di Giolitti" scrive Emanuel> imposto censura anche giornali stranieri senza propria disposizione nessuna organizzazione, nessun ufficio stampa per l'estero ,in grado di controllare i movimenti degli stessi giornali esteri
fine del conflitto e immediato dopoguerra censura ancor più severa; il completo stravolgimento autorità a capo uffici di censura= inasprimento metodi, tanto da arrivare a grotteschi divieti su frasi più insignificanti. Una principali vittime Corriere è Tegani, cercherà, senza successo, di allargare minimamente le maglie censura dell'amministrazione coloniale. La censura abolita in madre patria 1913, per essere reintrodotta con scoppio Primo conflitto mondiale anche paesi più liberali> l'Inghilterra.
La decisione no così sconvolgente, non foss'altro per motivi di sicurezza nazionale e Albertini la accetta; non accetta però corrispondenti no raggiungere il fronte, data scarsa reperibilità notizie data complessità del conflitto.
È proprio in questa occasione comune accordo con altri giornali mobilitata protesta collettiva con conseguente nascita giornalista embedded.
poco a poco rigidità del governo attenuarsi, ma le maglie censura a seconda dei casi bruschi allargamenti e restringimenti; particolarmente strette durante la spedizione punitiva.
Quindi possibilità vedere no, ma di scrivere sì> dice Bergamini gran massa notizie sugli eventi bellici trasforma fumosa gelatina in cui difficile cogliere elementi di verità essenziali= notizie in secondo piano in alcuni casi risultano apparire più importanti e scrittura giornalistica appiattimento, visto tutti scrivono e ripetono le limitate informazioni dettate da autorità militari. Questo perdere credibilità all'informazione, con conseguente circolazione false voci.
Del resto censura e propaganda insieme poiché una è funzionale all'altra: quello nascosto integrarsi con quello che si vuol far credere. Aldilà di poche sfumature situazione in Italia no diversa da quella altre nazioni in guerra; in Italia però scelta interventista provocato spaccatura= che aumenta timore classi dirigenti, pronti a tacere il disfattismo pur offrire l'illusione di una nazione compatta.
prova l'atteggiamento ambiguo Albertini di fronte censura: da parte vuole che stampa privata di ogni bavaglio, altra soffocare voci dei "disfattisti"= assolutamente convinto fatto che chi appoggi l'intervento dotato di piena capacità autocensura preventiva.
Ma disfatta di Caporetto rapporto tra censura-autocensura complicato> troppe e terribili le verità da dire. Inoltre nemmeno Albertini riesce a ricevere notizie precise e scelta del silenzio, disorienta l'opinione pubblica e favorisce circolar di voci, creando "silenzio parlato"= dalla paura diffusione di disfattismo e bolscevismo.
L'abolizione censura no nell'immediato dopo guerra (dato essere controllate informazioni su trattative di pace) ma giugno 1919, per poi ripristinata con Fiume ancor più rigido di prima. Di nuovo abolita dopo il Natale di sangue 1921, quando all'orizzonte intravedono le grandi minacce del fascismo.