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CANTO VI INFERNO
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Dante si sveglia dopo lo svenimento al termine del colloquio con Paolo e Francesca e si accorge di essere arrivato nel III cerchio
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Il malefico Cerbero
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È un mostro dell‘Ade (l’Inferno greco-latino), che Dante riprende dal VI libro dell’Eneide.
Dante lo interroga sul destino della loro città, continuamente divisa dalle lotte tra Guelfi e Ghibellini
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Ciacco torna col viso nel fango, dopo aver chiesto a Dante di ricordarlo una volta fatto ritorno tra i vivi
Dante e Virgilio proseguono il loro viaggio nell'Aldilà e giungono alle porte del quarto cerchio, dove si imbattono in Pluto, demonio della ricchezza
è Ciacco, concittadino di Dante
L'identità di Ciacco non è del tutto chiara. Non si sono rintracciate precise notizie nei documenti dell'epoca
Il nome Ciacco (da Giacomo) sembrerebbe un soprannome dispregiativo dal significato di «porco», con chiara allusione al vizio della gola
Probabilmente aveva un qualche ruolo nella vita politica della città. Boccaccio fece di lui il protagonista di una delle novelle del Decameron ritraendolo come un cortigiano arguto.