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I Profili di educatore: nei diversi stili educativi ci sono sempre punti…
I Profili di educatore: nei diversi stili educativi ci sono sempre punti di forza e di debolezza, in base ai contesti nei quali ci si trova ad operare
EDUCATORE POLITICO
Colui che guarda al cambiamento, al protagonismo e alla partecipazione. È una persona che vede un potenziale sviluppo nell'individuo, nelle comunità, nei gruppi e nei contesti sociali.
Il suo lavoro educativo si svolge in un contesto fatto di disuguaglianza, ingiustizia, presenza o assenza di diritti e diversi gradi di potere
Molto importante è la speranza: ci parla delle possibilità di un destino che non è già stato scritto, l'educatore deve educare allo stupore e alla meraviglia.
Educazione e politica: si occupano della costruzione di un progetto di vita intellettuale o collettivo.
EDUCATORE APPROSSIMATIVO
Deve essere disponibile a comprendere e agire per approssimazione, giacché la relazione educativa è caratterizzata da eventi che saranno compresi sia dall’educatore che dall’educando nel tempo.Deve prendere decisioni che vengono date dell’approssimazione.
Sceglie di mettere la sua barca nel mare dell’incertezza senza avere carte nautiche o porti sicuri, forte solo della bussola della sua esperienza e dell’osservazione costante e raffinata dell’altro e del contesto in cui si muove. Per un educatore questa connotazione approssimativa richiede un approccio euristico che parta dall’esperienza per tornare all’esperienza con le proprie strategie e imparando dagli errori.L’educatore approssimativo deve essere vulnerabile e non avere un ruolo, un metodo o una tecnica che ci protegge in modo infallibile e non ci fanno incontrare il nostro limite.
Mondo dell'approssimazione: per scoprire se può esserci opportunità, non indica un agire superficiale o banale, ma un muoversi nella complessità e nell'incertezza senza farsi cogliere dalla tentazione della semplificazione delle tecniche.
Spazi/Luoghi: l'educatore disponibile deve accettare i propri errori e allo stesso tempo riflettere tanto sia sui fatti che sulle sue emozioni e sentimenti che l'azione educativa ci provoca. Gli spazi che si trovano nelle professioni educative sono spazi sottratti all'operatività e all'emergenza, che siano riunioni d'equipe, momenti di formazione riflessiva, supervisioni o spazi di gruppo dove mettere al centro il confronto e lo scambio con i colleghi sul proprio lavoro.
EDUCATORE CREATIVO
Colui che vede la realtà da più punti di vista, è curioso e sollecità la creatività dell'altro.
Creatività: potenziale che può fiorire in ognuno di noi. È vista come una leva fondamentale per il cambiamento sociale e personale.
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EDUCATORE ARTIGIANO
Colui che ha il compito di aiutare la persona a dare un nome alle cose che gli accadono, le sue emozioni e sentimenti e alla sua soggettività.
Professionalità artigianale e riflessiva: basata sulla consapevolezza di sè, dell'altro e del contesto in cui la relazione è immersa.
Potere tecnico di professione: consente di poter vedere la storia della persona prima della sua classificazione o della sua diagnosi, e ciò comporta la costruzione di un paradigma educativo diverso, il quale è capace di restituire all'altro una complessità e una molteplicità che restituisce alla persona un maggior potere di essere regista e narratore della sua storia futura.
EDUCATORE ERRANTE
Errore scolastico: considerato una manzanza di rispetto, ma è un'informazione per l'insegnante;
la scuola vive l'errore come una colpa, come un deficit complessivo di chi lo compie.
Errore nei contesti educativi: c'è la logica prestazionistica attraverso cui vengono misurati i servizi educativi. Una logica che sembra sempre privilegiare i risultati quantitativi, l'efficienza a scapito dell'efficacia e al radicamento nei contesti di intervento.
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Mariniello Maria Arca: 111012081 Martucci Miriam: 111011997
Mastroianni Maria: 111011822
Panariello Mariagrazia: 111011949
Polese Sara: 111012042
Valletti Cira: 111012174