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Educatore, Matricola: LUCIA TAMMARO 111011889
ANNARITA FRANCISCA MARTINS…
Educatore
Educatore approssimativo
Ha coraggio di essere vulnerabile e non avere un ruolo, un metodo o una tecnica.
Utilizza un approccio euristico, in quanto richiesta dalla connotazione “approssimativa”, il quale parte dall’esperienza per tornare all’esperienza, ricalibrando le proprie strategie e imparando dagli errori, ciò significa andare controcorrente, uscire dal porto sicuro della coazione a ripetere.
Si muove nella complessità e nell' incertezza, senza farsi cogliere dalla tentazione della semplificazione e delle tecniche salvifiche. L’educatore deve essere disponibile a comprendere e agire per approssimazione, giacché la relazione educativa è caratterizzata da eventi che in buona misura saranno compresi, tanto dall’educatore che dall’educando.
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Educatore errante
Fare degli errori degli eccezionali terreni di apprendimento, crescita e riflessività. In ogni errore giace la possibilità di una storia.
L'educatore deve far riconoscere all'educando il proprio errore senza però trasformarlo in una colpa e naturalmente imparare da esso. Ciò però non basta! Naturalmente bisogna anche interrogarsi su quali siano le condizioni e le modalità che possono facilitare questo approccio.
Educatore artigiano
La sfida dell’educatore artigiano diventa quella di nominare piuttosto che reificare, aiutare la persona a dare un nome alle cose che gli accadono, alle sue emozioni e sentimenti, e alla sua soggettività.
L'educatore si appassiona al suo lavoro proprio come un artigiano, entra all’interno della di una professionalità. Ciò significa non potersi appoggiare a protocolli e a comportamenti standard, bensì restituire alla persona un maggior potere di essere regista e narratore della sua storia futura.
Riconosce l’umanità che si ha di fronte, saperla ascoltare e non per forza interpretare e dare essa valore. Vedere la storia della persona prima della sua classificazione o della sua diagnosi, costruendo un paradigma educativo diverso, capace di restituire all’altro una complessità è una molteplicità.
Educatore politico
L'educatore politico guarda al cambiamento, al protagonismo e alla partecipazione, per questo deve avere uno sguardo ben piantato verso la speranza nel futuro. È colui che vede un potenziale di sviluppo e allo stesso tempo anche un facilitatore di processi.
L'educatore spinge l'educando ad avere una propria idea del mondo, farsi domande di senso sulla propria vita e sulla società in cui è immerso, e così a porsi come soggetto politico nella società.
Educare significa aiutare l’altro ad appropriarsi del mondo in cui vive, lasciargli desiderare la propria vita e aiutarlo a disegnarla secondo delle scelte precise che gli altri non hanno compiuto per lui ma che da sì matura e attua.
Educatore creativo
“Creatività” è sinonimo di pensiero divergente cioè capace di rompere continuamente gli schemi dell’esperienza. È creativa una mente sempre al lavoro, sempre al far domande, a scoprire problemi dove gli altri trovano solo risposte soddisfacenti. Questo sguardo è quello che nel processo educativo cerchiamo di sollecitare dell’educando.
L’educazione attraverso la creatività e lo stupore può proprio favorire la meraviglia di un incontro inedito con sé e con il mondo come qualcosa di non già decodificato e previsto..
L'educatore costruisce nuovi sguardi, vede la realtà da più punti di vista, asseconda lo stupore e la curiosità che gli permette di guardare l'altro oltre il suo personaggio e essere capace di sollecitare e favorire la creatività nell' altro.
Matricola: LUCIA TAMMARO 111011889
ANNARITA FRANCISCA MARTINS SANTOS 111012311
ALESSIA STARACE 111012288
MARIA MIRABELLA 111011994