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La grammatica di un'educazione possibile, L'educatore politico,…

- - - - quindi
        
        L'agire educativo non è neutro ; ha sempre un'idea di relazioni umane e sociali, di società
        
        ma
        
        non c'è un unico "stile educativo" buono per ogni situazione
        
        in più
        
        nessun educatore può interpretare qualsiasi stile educativo a prescindere da chi è come persona e dalle motivazioni interne che lo portano ad essere un educatore
        
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- - - - infatti
        
        propone al lettore "dei modelli" -Danilo Dolci -Gianni Rodari - Don Milani - Franco Barsaglia
        
        chi sono
        
        " dei giganti dell'agire educativo"
        
        per loro
        
        L'educando, l'utente o il paziente non sono un soggetto da plasmare, o da "riparare" ma un protagonista della sua vita e del suo progetto futuro
        
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- - - - l'educatore è un agente di cambiamento, il che non vuol dire che la persona deve cambiare come dice lui, ma che ha la funzione di " empowerment"
        
        come agisce
        
        vede un potenziale di sviluppo nella persona, nei gruppi, nelle comunità e nei contesti sociali. diventa un facilitatore di processi , un perturbatore: è la scintilla che aiuta il motore a partire.
        
        ha bisogno
        
        della speranza. la speranza ci parla della possibilità di un destino che non è già scritto.
        
        perchè
        
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- - - - per facilitare un percorso di apprendimento basato sull'errore in una relazione educativa, l'errore deve essere riconosciuto, osservato, non deve essere trasformato in colpa, anzi bisogna cercare di capire cosa ci racconta l'errore: -chi ha commesso l'errore(analisi del chi) -il contesto(analisi del dove) -quando(analisi del momento) -relazioni(analisi degli attori in campo)il passato(analisi degli errori simili commessi in passato
        
        quindi
        
        l'errore è messo al centro di un percorso di emersione e di inflessione che ci permette di ottenere (un po alla volta) più informazioni possibili e innovazioni per il futuro
        
        perchè
        
        non si sbaglia per caso, nell'errore c'è un metodo, un segno, un senso, un presupposto da esplorare.
        
        il punto non è
        
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- - - - non potersi appoggiare a protocolli e comportamenti standard o a ricette tecniche infallibili.
        
        come agisce
        
        come un'artista perchè tanto l'arte che l'educazione hanno a che fare con qualcosa di unico e irripetibile. La sfida dell'educatore artigiano diventa quella di nominare piuttosto che "reificare", aiutare la persona a dare un nome alle cose che gli accadono, alle sue emozioni e sentimenti e alla sua soggettività
        
        perchè
        
        per opporsi "al delirio" di voler classificare ogni cvosa e la pretesa di rendere "protocollo" la relazione educativa e di chiuderla in un paradigma tutto tecnico.
- - - - si tratta di facilitare questo tipo di esperienza (facilitare l'emersione dello sguardo e del talento creativo), essere scintilla di un incendio, sapendo che il giudizio, l'ansia da prestazione, la competitività, l fissare le regole, risultati e i tempi in maniera rigida e standardizzata inibisce il processo creativo (che richiede invece la possibilità di sbagliare di tentare di essere valorizzati e apprezzati comunque).
        
        perchè
        
        Esiste un legame tra il processo creativo e relazione educativa - (così) la relazione educativa ci permette di perturbare le acque calme della vita quotidiana, ci offre un nuovo sguardo sulla realtà e ci permette di vederla trasformabile ai nostri occhi - possibilità di cambiare la propria vita, le proprie condizioni, il proprio destino sociale
        
        in che modo
        
        Riscoprendo il gioco - (Sehiller) "L'uomo gioca unicamenete quando è uomo nel senso pieno della parola ed è pienamente uomo unicamente quando gioca" riscoprendo la poesia come "bellezza ne segmenti di relazioni (che ci rimangono), negli slanci di amicizia e negli innamoramenti.
        
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- - - - la parola "approssimazione" cambia significato e sapore, non indica un'agire superficiale ma un muoversi nella complessità e nell'incertezza senza farsi cogliere dalla tentazione della semplificazione e dalle tecniche salvifiche
        
        è una "risposta" a
        
        una società "post moderna" intrisa dalla tecnica e dal mercato e dalla ossessione del risultato. A un mondo giovanile "sfuggente" e "gelatinoso"