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I VARI PROFILI DI EDUCATORI - Coggle Diagram
I VARI PROFILI DI EDUCATORI
EDUCATORE CREATIVO
Essere un educatore creativo significa costruire nuovi sguardi e vedere la realtà da più punti di vista.
L'educazione attraverso la creatività può favorire la meraviglia di un incontro inedito con se è con il mondo come qualcosa di non previsto, ancora non scritto.
Nel processo creativo le persone incontrano se stessi, e cercano di superare i tanti ostacoli culturali, e sociali legati ai modelli educativi che inaridiscono le capacità creative delle persone.
Egli si trasforma in un animatore creativo nella vita quotidiana, non trasmette un sapere, ma è un adulto capace di accompagnare con sguardi fiduciosi l'altro anche attraverso il gioco.
La creatività, sinonimo di pensiero divergente, è capace di rompere continuamente gli schemi dell'esperienza e di avere una mente sempre al lavoro.
Questi oltre ad essere le caratteristiche dell'educatore creativo sono anche quelle che cerchiamo di sollecitare nell'educando.
Nel processo creativo le persone incontrano se stessi, e cercano di superare i tanti ostacoli culturali, e sociali legati ai modelli educativi che inaridiscono le capacità creative delle persone.
EDUCATORE APPROSSIMATIVO
L'educatore approssimativo deve essere disponibile a comprendere e ad agire per approssimazione, dove, il suo significato non indica un agire superficiale ma un muoversi nella complessità e nell'incertezza.
Egli deve avere almeno tre qualità
in secondo luogo è necessaria un'attitudine alla riflessività, perché solo attraverso un ciclo che parte dall'esperienza si migliora l'efficacia.
in primo luogo il coraggio di essere vulnerabile, ossia non porsi un ruolo o un metodo per non incontrare limiti.
In terzo luogo ci si deve rendere disponibile a un processo di approssimazione, dove si è pronti ad accettare l'errore e a cogliere l'apprendimento.
EDUCATORE ERRANTE
L'educatore errante è colui che cerca di apprendere l'errore e che deve interrogarsi su quale siano le condizioni e le modalità per facilitare questo approccio.
L'errore viene messo al centro di un percorso di riflessione che ci permette di avere più informazioni per il futuro
L’errore deve essere riconosciuto, osservato e bisogna capire cosa ci racconta (chi lo ha commesso, il contesto, il momento in cui è stato commesso etc).
in questo periodo non ha vita semplice, perché se pensiamo alla scuola, l'errore viene visto coma una mancanza, un deficit, dove si "incolpano" a vicenda l'insegnante e l'insegnato.
EDUCATORE ARTIGIANO
La sfida del nostro educatore artigiano è quella di aiutare la persona a dare un nome alle cose che gli accadono, alle sue emozioni e sentimenti. Deve saper riconoscere l'umanità che si trova di fronte ascoltandola e non per forza interpretandola.
La sua professione deve avere la capacità di gestire la vulnerabilità e l'incertezza della relazioni, deve mettere continuamente tutto in discussione proprio per valorizzare le competenze e le esperienze dell’altro.
L'educazione è in qualche modo anche arte poiché entrambe hanno a che far con un qualcosa di singolare e irripetibile, ossia la persona che ci troviamo di fronte, con cui si istaura a sua volta una relazione unica.
EDUCATORE POLITICO
L'educatore politico guarda al cambiamento e al protagonismo e per questo deve avere uno sguardo ben piantato nel futuro.
Il lavoro educativo e la politica hanno un punto che li accomuna, ossia entrambi hanno a che fare con la costruzione di un progetto di vita futura, individuale o collettiva
Il modo in cui si costituiscono le regole, il rapporto con i bisogni e i diritti con la comunità sono tutte terre di mezzo, dove la politica e l'educazione divengono un corpo unico e complesso.
che non si svolge in un contesto vuoto, ma, in un contesto fatto di diseguaglianza e ingiustizia.