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Un Impero troppo grande - Coggle Diagram
Un Impero troppo grande
Durante la conquista della Persia Alessandro aveva fondato diverse città e molte di esse portavano il nome di "Alessandria".
In un primo momento, avevano il compito di controllare le vie di comunicazione, per evitare attacchi dall'esterno o insurrezioni interne.
Presto divennero, però, anche importanti centri di commercio e produzione.
Proprio il commercio rese queste città dei crocevia di culture nei quali i diversi popoli portavano con sé le proprie tradizioni.
Alessandro voleva creare un Impero universale riuscendo a mescolare la cultura macedone con quella persiana e quella greca.
Per ottenere il favore dei nobili persiani, abbandonò la democrazia greca e stabilì una monarchia assoluta.
Impose a tutti l'utilizzo della proscinesi: un inchino fino a terra quando ci si trovava al cospetto del sovrano.
Mantenne la divisione in satrapie creata da Dario ma tuttavia inviò in ogni regione dei funzionari macedoni per gestire le finanze dei singoli territori.
La politica di integrazione tra Macedoni e Persiani non piacque, però, ai nobili greci e macedoni, i quali si sentirono messi sullo stesso piano del popolo sconfitto.
Nel 327 a.C. fu infatti organizzata una congiura per assassinarlo ma, scoperto il tradimento, Alessandro colse l'occasione per fare uccidere tutti coloro che avevano dimostrato dissenso verso le sue scelte politiche.
Obbligò i Persiani ad imparare il greco e l'utilizzo delle armi macedoni, lui stesso sposò una Principessa orientale di nome Rossane e spinse molti dei soldati a sposare donne persiane.
Il progetto di fusione terminò però nel 323 a.C. quando, all'età di 33 anni, Alessandro morì a causa di una malattia.
La più importante fu Alessandria d'Egitto, nella quale Alessandro fece costruire la biblioteca più grande al mondo.
Le grandi ricchezze ricavate dalla conquista dell'Impero persiano diedero una forte spinta economica all'Impero di Alessandro, grazie alla quale lui riuscì a coniare una moneta unica.
Dopo la morte di Alessandro, l'unico erede al trono era il figlio avuto con la moglie Rossane, Alessandro IV, il quale nacque poco dopo la morte del padre.
Al bambino fu riconosciuta la successione al trono ma, essendo ancora un neonato, questo fu solo un atto formale.
Nel giro di poco tempo, infatti, i diversi generali dell'esercito cominciarono dure lotte sociali per la gestione delle diverse regioni dell'Impero e Alessandro IV, sua madre ed il suo tutore (Perdicca) furono presto assassinati.
Morto Alessandro IV, l'Impero cominciò ad essere gestito dai generali dell'esercito (chiamati, dal greco, diadochi, ossia successori).
Questi trasformarono le antiche satrapie in Stati indipendenti, che gli storici chiamano Monarchie ellenistiche.
I principali Regni ellenistici furono: il Regno di Macedonia, il Regno di Siria ed il Regno d'Egitto.
Il Regno di Macedonia fu quello più marginale, perché era isolato dalle principali rotte commarciali.
il Regno di Siria fu quello più vasto ed aveva come capitale la città di Antiochia, che si trova nell'attuale Siria.
Il Regno d'Egitto fu governato dalla dinastia dei Tolomei ed Alessandria d'Egitto fu la più ricca e popolosa città dell'Impero.
In esso si incontrarono moltissime culture diverse ed insieme convivevano Greci, Macedoni, Egizi ed Ebrei - questo fece di Alessandria la capitale culturale di quel periodo.
Fu il Regno più longevo: fu sconfitto solo nel 31 a.C., quando i Romani riuscirono a conquistare quei territori.