PSICO CLINICA (Rimondini 21) Elementi di Psicopoatologia 2
Le alterazioni e inibizioni dei 7 circuiti emozionali di base possono essere all'origine dei diversi disturbi e sofferenze psichiche
il lavoro di Panksepp ha fornito base biologica ai sistemi facendo sì che non si consideri un solo sistema "scatenante" nell'insorgenza della sofferenza psicologica (come si pensava nel passato- es Freud- tutto deriva dal desiderio sessuale)
7 circuiti
LUST
CARE
FEAR
PANIC
RAGE
PALY
SEEKING
le funzioni psicosomatiche superiori devono essere integrate con quelle inferiori per un funzionamento sano e maturo
i processi primari sono regolati dai
processi secondari di apprendimento e memoria emotiva e vengono modulati dai
processi terziari cognitivi delle aree neocorticali cerebrali superiori
sottocorticale
limbico superiore
neocorticale
REGOLAZIONE EMOTIVA
Strategie e comportamenti messi in atto dall'individuo, anche con scarso livello di consapevolezza, per regolare l'emozione provata in un dato momento
Gli aspetti del processo emotivo in cui l'uomo può intervenire alternandone la natura sono
la COMPARSA
la DURATA
il CONTENUTO
la QUALITA' dell'esperienza
AREE della REGOLAZIONE EMOTIVA. La presenza di carenze in una di queste aree è considerata indice di difficoltà di regolazione emotiva (=disregolazione emotiva), indice di psicopatologia
consapevolezza, comprensione e accettazione dei diversi stati emotivi
uso flessibile di strategie adeguate al contesto per modulare l'intensità e/o la durata della risposta emotiva
disponibilità a sperimentare emozioni negative o positive
impegnarsi nel raggiungimento di un dato obiettivo, in risposta ad emozioni sia positive che negative
spostamento e non soppressione dell'emozione disfunzionale
TEORIA POLIVAGALE E REGOLAZIONE
modello che può essere applicato alla salute in generale, all'oncologia alle malattie autoimmuni, alla fibromialgia e naturalmente a disturbi psicologici
E' una teoria su legame mente-corpo che si propone di spiegare i meccanismi neurofisiologici sottostanti questa interazione
concetto di REGOLAZIONE FISIOLOGICA
come clinici siamo abituati a chiamarla REGOLAZIONE o DISREGOLAZIONE EMOTIVA
il modo in cui rispondiamo alle sfide ambientali deriva dall'evoluzione come specie (i circuiti più evoluti del sistema nervoso inibiscono quelli più primitivi e solo quando i circuiti più nuovi falliscono, allora intervengono i più antichi)
NERVO VAGO
nervo cranico che mette in COMUNICAZIONE le aree del TRONCO ENCEFALICO con diversi ORGANI VISCERALI
esistono 2 branche del SISTEMA PARASIMPATICO appartenenti a periodi diversi della nostra storia filogenetica ✅
SNA PARASIMPATICO
circuito vagale più nuovo VENTROVAGALE
determina la nostra capacità di esprimere le emozioni con il volto, la voce, la prosodia e il respiro
il sistema vagale ventrale mielinizzato del nucleo ambiguo (o "intelligente") comunica le informazioni emotive mediante il volto e la faringe ed è anche il sistema del coinvolgimento sociale e della comunicazione
SN SIMPATICO
invia le informazioni agli arti e sostiene la risposta di attacco-fuga
incrementa la frequenza cardiaca per supportare il movimento
SNA PARASIMPATICO circuito vagale più antico DORSOVAGALE
mantiene l'omeostasi e il controllo delle funzioni viscerali di base
Il nervo vago e il sistema vagale dorsale riceve e trasmette informazioni provenienti dai visceri ed è responsabile della risposta di immobilizzazione o di "congelamento" (freezing)
✅ RISPOSTE DEL SNA: autoregolazione per ritornare ad una condizione di equilibrio
percepire una MINACCIA VITALE
essere in PERICOLO
sentirsi al SICURO
RISPOSTA DORSO VAGALE
si attiva in condizioni di PERICOLO ESTREMO creando uno stato di rallentamento che arriva fino all'immobilizzazione (la difesa dei rettili).
Nei mammiferi questa condizione è collegata all'ottundimento mentale e alla perdita del senso di controllo e lo emozioni sottostanti sono tristezza, disgusto, imbarazzo e paura
Lo stato dorso vagale si associa spesso alla depressione (muscoli flaccidi, sguardo perso nel vuoto, cuore bradicardico, movimento del collo all'indietro...)
RISPOSTA SN SIMPATICO
Regola la capacità metabolica e il battito cardiaco, ossia quelle reazioni che, a livello fisiologico, sono collegate al meccanismo di ATTACCO-FUGA, la reazione di difesa elettiva del mammifero di fronte al pericolo
Quando si attiva inibisce il tratto gastrointestinale (dispendioso a livello energetico-la digestione passa in secondo piano se devo difendermi)
L'attivazione del SN è osservabile attraverso uno stato di mobilizzazione: aumentano la tensione muscolare, l'ossigenazione, la vasocostrizione e la frequenza del battito cardiaco
Le emozioni sottostanti sono la paura e la rabbia (energia che fluisce verso avanti e alto, la mandibola si serra
RISPOSTA VENTROVAGALE
E' tipico dei mammiferi superiori e dell'uomo. Si tratta di un circuito che ha un effetto calmante, e frenante dell'attività del simpatico.
Il battito cardiaco decelera provocando una immobilizzazione senza paura perché in assenza di pericolo. Il respiro diventa più lento e profondo, avviene la modulazione dei muscoli dell'orecchio medio (che migliora la capacità di prestare ascolto e comprendere) e possiamo osservare movimenti armonici del collo e della testa
REGOLAZIONE EMOTIVA in termini di STABILIZZAZIONE della propria CONDIZIONE NEUROFISIOLOGICA
Un individuo in interazione sociale può stabilizzarsi se l'ambiente viene percepito come sicuro, le risposte di difesa vengono inibite e la condizione di sicurezza che deriva dalla relazione si riflette nelle sensazioni viscerali
Per attivare il circuito ventrovagale abbiamo a disposizione anche alcuni espedienti, che agiscono a livello corporeo e hanno un effetto regolante
lavorare sul RESPIRO (inspirazione corta, espirazione lunga, senza forzare per non andare in iperventilazione), incluso il canto (perché è un'attività che induce il respiro lungo e canto corale che presuppone anche la necessità di sintonizzarsi con gli altri))
esercizi di coerenza cardiaca (respiri lunghi, immaginando il cuore al centro, respiro che "culla il cuore")
musica ad alta frequenza (che ha un'influenza regolante sul circuito ventrovagale)
Le EMOZIONI sono FUNZIONALI e ADATTIVE
Tutte le emozioni sono importanti per la vita, hanno un VALORE EVOLUTIVO perché facilitano la CONSAPEVOLEZZA dei propri bisogni, diventano SEGNALI per conoscere se stessi, come stiamo e le emozioni degli altri
Mediatori nella relazione tra l'organismo e l'ambiente (fisico e sociale), per il mantenimento del benessere dell'organismo stesso
l'ALESSITIMIA è l'incapacità di riconoscere, denominare e verbalizzare il mondo delle emozioni
ed è correlata a numerose condizioni patologiche sia di natura psicosomatica che psicologica
funzioni delle emozioni
2 adattamento
1 interruzione e priorità
3 funzione relazionale
cambiamento repentino nel flusso delle azioni
sono un segnale interno in grado di interrompere le attività del soggetto mobilitandolo a una risposta pronta di fronte alla situazione, orientando la condotta
nascono quando vi è un conflitto tra gli scopi del soggetto e le condizioni dell'ambiente
servono a COMUNICARE con sè stessi (es. segnali di allarme che sta succedendo qualcosa) e a mobilitare le nostre risorse
Il compito delle emozioni è proprio quello di risolvere tale conflitto RIORDINANDO LE PRIORITA' DEGLI SCOPI E MOBILITANDO RISORSE DEL SOGGETTO
ci danno INFORMAZIONI su COME STIAMO nelle diverse situazioni (orientano) e modellano il nostro comportamento futuro: aiutano ad apprendere risposte che ci aiuteranno a predisporre reazioni appropriate nel futuro
ci segnalano lo stato dei NOSTRI SCOPI
comunichiamo le emozioni tramite CV e CNV: alcune espressioni emotive hanno un effetto immediato sugli altri
l'espressione è modulata culturalmente ("regole di esibizione" di Ekman) 😮
le emozioni comunicano qualcosa agli altri (li influenzano, fanno prevedere il nostro comportamento)
comunichiamo come siamo (reazioni ad eventi, problemi)
avviano, mantengono, modificano, rompono o rafforzano le interazioni/relazioni
gli individui utilizzano comportamenti espressivi per raggiungere uno scopo, ottenere attenzione, segnalare un bisogno
ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI
le espressioni facciali hanno un valore prevalentemente emotivo (emergenza immediata, spontanea e involontaria)
esistono configurazioni di movimenti facciali prototipiche innate ed universali che differenziano ciascuna emozione di base. In certe situazioni sociali sono in grado di intervenire: regole di esibizione (Ekman) 😮
le emozioni suscitano altre emozioni in un processo dinamico che può basarsi su
CONTAGIO EMOTIVO
COMPLEMENTARIETA' EMOTIVA
EMOZIONI SECONDARIE
tendenza a sintonizzare le espressioni emotive a quelle degli altri
a una determinata emozione (es. collera) si contrappone un'emozione diversa e complementare nell'altro (es. paura, collera)
sequenza intrapsichica (es. si prova collera verso qualcuno, poi ci si sente in colpa per aver provato quell'emozione