Pubertà di Munch. L’interpretazione di Kirchner è tuttavia più violenta, pessimistica e scioccante di quella del maestro secessionista.
Mentre, infatti, la ragazzina di Munch appare spaventata dalla trasformazione del proprio corpo, che le farà perdere l’innocenza dell’infanzia e acquistare la perfida malizia della sessualità adulta, Marzella è stata già segnata dalla vita e costretta a diventare donna anzi tempo. E, a differenza della ragazzina di Pubertà, vittima suo malgrado di uno sviluppo che segnerà fatalmente il suo destino (secondo Munch, diventare una donna è già di per sé una condanna), Marzella pare ben conscia del futuro che l’aspetta, sembra accettare (e forse perfino cercare) la propria condizione e dà l’impressione di provocare lo spettatore con lo sguardo volutamente malizioso, persino sfrontato.