Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
TIPI DI EDUCATORE, a cura di:
Gaia Offreda 111012179
Martina Gargiulo…
TIPI DI EDUCATORE
CREATIVO
è qualcuno che sa sollecitare la ricerca della bellezza, il gusto per l'esplorazione estetica del mondo, che sa coniugare prosa e poesia, perchè non si debba temere nè l'una nè l'altra (Morin).
ultimo ingrediente necessario per equipaggiare l'educatore, è sinonimo di pensiero divergente, cioè capace di rompere continuamente gli schemi dell'esperienza.
Winnicott afferma che la percezione creativa, più di ogni altra cosa, fa si che l'individuo abbia l'impressione che la vita valga la pena di essere vissuta.
Schiller ricorda che anche l'uomo debba mettersi in gioco, perchè quest'ultimo è pienamente uomo unicamente quando gioca.
ARTIGIANO
aiuta le persone a dare un nome alle
cose che gli accadono,alle sue emozioni
e sentimenti, e alla sua stessa soggettività.
costruisce un paradigma educativo diverso che restituisce alla persona il potere di avere il controllo della propria vita. Non si appoggia a protocolli e comportamenti standard, ha la capacità di gestire la vulnerabilità e l’incertezza adeguandosi ai contesti, che ne fa una professionalità “leggera”.
è un educatore che si appassiona come gli artigiani al lavoro, non solo per la sua dimensione specialistica ma anche per la possibilità di “restare umani”.
POLITICO
politica ed educazione hanno a che fare con la costruzione di un progetto di vita futura, individuale o collettiva. Promuovono un cambiamento sociale, giustizia e migliori relazioni tra le persone.
guarda al cambiamento, al protagonismo e alla partecipazione con uno sguardo al futuro grazie alla speranza e alla funzione di empowerment.
Danilo Dolci distingueva potere e dominio: il primo restituisce il significato della possibilità, il secondo è una relazione unidirezionale che vuole uno dei due poli passivo.
APPROSSIMATIVO
La parola approssimazione non indica un agire superficiale, ma un muoversi nella complessità e nell’incertezza senza essere tentati dalla semplificazione e dalle tecniche salvifiche.
La disponibilità all’approssimazione presuppone tre qualità: il coraggio di essere vulnerabile e non avere un ruolo e un metodo; un’attitudine alla riflessività; accettare l’errore e coglierne l’apprendimento.
L’educatore è alla ricerca di standard che gli dicano se il lavoro è stato valido o meno ma se dovesse diventare difficilmente misurabile in ragione del risultato auspicato e nei tempi che si pretende di definire a priori, allora egli ricorre all’approssimazione.
ERRANTE
sbaglio
avviene per caso, è una deviazione instantanea.
errore
ha un che di sistematico, è una convinzione
personale implicita, un presupposto valoriale
o organizzativo che ci induce a farlo.
deve essere riconosciuto, osservato, capire chi l'ha commesso, in quale contesto, se ne sono stati commessi altri, se le interazioni hanno inciso, il momento in cui è stato commesso.
-