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La grammatica di un'educazione possibile, " L' uomo…

- - - - La parola approssimazione da un agire superficiale diventa una parola che si riferisce al muoversi nella complessità e nelle incertezze, l'educatore deve essere disponibile a comprendere e agire per approssimazione .
        
        Questa disponibilità dell'educatore all'approssimazione presuppone 3 qualità:
        1) Coraggio di essere vulnerabile
        2) Attitudine alla riflessività
        3) L'educatore che si rende disponibile deve essere pronto ad accettare l'errore e apprendere da questo.
        
        Tutto ciò richiede dei luoghi ( aree di sosta ) dove riflettere sui fatti , sulle emozioni ,i sentimenti che l'azione educativa ci provoca.
        
        L'educatore errante
        
        Non ha vita semplice.
        
        " SBAGLIANDO SI IMPARA ."
        
        Lo sbaglio ci comunica una deviazione istantanea.
        
        L'errore ci descrive un vagare.
        
        Nell'errore c'è del metodo , un disegno , un senso.
        
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        Vi è una certa inevitabilità per l'educatore di errare nelle relazioni umane.
        
        Di questi errori bisogna farne dei terreni fertili di crescita e riflessività.
        
        Tema fondamentale per le organizzazioni e i sistemi
        
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      - La responsabilità dell'educatore è solo di fornire all'educando un modello efficace per la sua auto-costruzione. " Il nostro lavoro diventa difficilmente misurabile in base al risultato da noi auspicato e quindi siamo costretti ad entrare nel mondo dell'approssimazione.
      - Sceglie di mettere la sua barca nel mare dell'incertezza senza avere carte nautiche o porti sicuri , forte solo di una bussola , della sua esperienza e della costante osservazione .
      - Questa connotazione richiede un approccio " Euristico " che parte dall'esperienza per tornare all'esperienza imparando dagli errori.