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SM 2 - Coggle Diagram

- - - - 2010 e il 2011 emerge, interno di Facebook, e nelle pratiche d’uso dei social media> problema gestione della privacy. Le opzioni esercitate sullo status del proprio profilo non più in grado di arginare alcuni fenomeni come >collasso dei contesti per cui i singoli post raggiungere contatti appartenenti a contesti differenti e generare una circolazione di notizie a volte inappropriate.
      - es> post relativi a vita privata> visibili anche a contatti appartenenti al mondo professionale. Nasce> anche possibilità di gestire le impostazioni di privacy per i singoli post e non solo per il profilo.
      - Il tema gestione delle privacy> al centro di importante momento competitivo e co-evolutivo dei social media in questi anni> nascita di Google+ (2011-oggi). Il lancio del social network di Google nel 2011> caratterizzato da due possibilità d’uso offerte agli utenti> comunicazione in videochat con altri utenti e l’organizzazione contatti in cerchie= gruppi corrispondenti alle differenti reti di relazioni di cui ciascun utente è parte nella vita reale.
        
        La differenza= Facebook suggerisce comunicazione di base rivolta a unica rete di contatti (amici) a cui aggiungere una gestione più precisa proprie liste o reti nel momento in cui questa si renda necessaria; Google+ propone comunicazione di base frammentata in diverse reti sociali e solo in casi specifici possibilità di condividere con tutti i medesimi post. Partire dal 2010> Facebook competizione con i sistemi di instant messaging attraverso l’arricchimento delle modalità di comunicazione interpersonale.
        
        Parallelamente, 2011, Facebook potenzia chat introducendo possibilità chiamate vocali e servizio di videochiamate basato su tecnologia Skype. Dopo il 2011, il progressivo successo di WhatsApp e altri sistemi di instant messaging che lo affiancano (WeChat, Line, Viber, Snapchat) accentua l’attenzione verso scambio di messaggi interpersonali. Facebook, nel 2011 lancia la sua applicazione di messaggistica {Facebook Messenger} che integrerà, nel 2013 l’accesso numero di telefono ponendosi in competizione con le altre piattaforme di instant messaging.
        
        Questo percorso di conversione concluderà 2014 con l’acquisto di WhatsApp e l’obbligo di scaricare l’applicazione per tutti gli utenti di Facebook che usare la chat con i propri contatti. Il 2012 è l’anno quotazione in borsa Facebook Inc> indica sul piano economico la maturità. Facebook inizia> processo di acquisizione di start-up o di piattaforme che ampio bacino di utenti o che configurarsi come competitive> es acquisto di Instagram.
        
        Si moltiplicano> pagine fan di aziende, istituzioni e associazioni che comunicare con persone potenzialmente interessate ai loro prodotti o loro attività e al contempo raccogliere informazioni su di loro. La ricchezza delle info che faceboo riesce a raccogliere sui suoi utenti costituiscono vero vantaggio economico della piattaforma.
        La co-evoluzione altri social media in questi anni segnala alcune linee di tendenza che caratterizzano gli anni ’10.
        
        Innanzitutto> legame tra social media e narrazione dell’attualità. Da strumenti di narrazione biografica, individuale e collettiva, i social media> sempre più spesso anche come strumenti di narrazione della realtà sociale e eventi. Il primo social media come strumento di accesso e narrazione di quello che succede nel mondo è twitter. Durante le elezioni politiche americane 2012 oltre diffusione in tempo reale spoglio elettorale, Twitter anche strumento di supporto all’informazione politica introducendo il Twitter Politicai Index, per misurare il sentimento espresso nei post dagli utenti che twittano alla campagna elettorale e contribuire prevedere il risultato elezioni.
- - - - La costruzione del profilo è considerata> uno strumento di affiliazione. Il processo di affiliazione> fondamentale poiché l’appartenenza a gruppo omogeneo consente di riconoscere regole e forme dell’interazione sociale tipiche del gruppo e applicarle contesto e permette a individui di orientarsi loro attività di comunicazione. Goffman definisce performance= atto consapevole e interattivo che richiede consapevolezza e partecipazione da parte dell’audience.
      - Il secondo aspetto della prima fase di studio> sono le connessioni. rete sociale che si costruisce online> considerata come aspetto della performance identitaria. L’esibizione pubblica della propria rete sociale= strumento attraverso cui ampliare il numero di propri contatti grazie possibilità di aggiungere amici di amici. Questi studi riguardano social network finalizzati all’ampliamento propria rete sociale, così come effettivamente proposto da piattaforme come SixDegrees o Friendster o primo Facebook.
      - Da questo punto di vista l’esibizione numero e qualità degli amici all’interno del proprio profilo= strumento di segnalazione e accreditamento propria identità> contribuisce a costruire reputazione online del singolo e a consentirgli incrementare propria rete sociale attraverso nuove connessioni. Un altro tema negli studi sulle connessioni all’interno dei social network e proposto come distintivo della socialità online= relazione tra legami forti e deboli.
        
        L’ipotesi di fondo> legata all’idea dell’esistenza di stretto legame tra reti sociali mediate dai social network e comunità all’interno delle quali trovare supporto o sostegno per attività vita quotidiana. Tuttavia l’attenzione a specificità reti sociali che si costruiscono online >oltre questo presupposto e introduce acquisizione che si consolida progressivamente nel dibattito. I social network consentono >incrementare il numero di legami forti di individuo (es. familiari o amici più stretti) quanto di incrementare rete di legami deboli di individuo (es. conoscenti).
        
        Ne consegue l’uso dei social network incrementa il tempo dedicato a cura e mantenimento legami deboli e genera incremento di flussi informativi e conoscenze nuove che passano attraverso questo tipo di legami anche offline. Il terzo punto di vista> osservate le connessioni= di pubblico= coloro cui si rivolgono le performance identitarie. Questo pubblico definito come caratterizzato da confini sfumati. Boyd e Heer= pubblico sconosciuto o invisibile genera una criticità nella comunicazione attraverso i social media e rende poco facilmente identificabili gli indizi contestuali che permettono di definire la situazione comunicativa
        
        Le audience definite anche: multiple e disconnesse anche se simultanee= stesso profilo essere visto da soggetti appartenenti a reti social differenti e tra loro non collegate; temporalmente non identificabili poiché persistenza dei contenuti pubblicati sui social media li rende accessibili anche audience future e non prevedibili. Infatti, esiste pubblico primario costituito dai soggetti connessi da una rete di legami diretti all’interno dei social media (rete degli amici), è impossibile controllare chi accedere proprie rappresentazioni (post, immagini, video) e il complesso del pubblico a cui ci si rivolge.
        
        Gli spazi pubblici connessi, secondo boyd definiti da:
        
        persistenza: attività comunicative all’interno dei social network persistono nelle memorie digitali e fruibili anche a posteriori
        
        ricercabilità: identità costruite online codificate e archiviate= sempre possibile ricercare persone per affinità o altri criteri e trovarle facilmente;
        
        replicabilità: qualsiasi attività comunicativa nei social network essere copiata e ricondivisa in contesti diversi da originale senza distinguere tra originale e copia;
        
        audience invisibili: impossibile sapere con certezza chi può incontrare proprie attività di comunicazione negli spazi pubblici connessi.
        
        A partire da queste premesse >approfondito il concetto di collasso dei contesti. L’indefinibilità delle audience a cui ci si rivolge attraverso i social media e stratificazione delle connessioni attivate durante personale biografia d’uso delle piattaforme=molteplicità di pubblici collassi nel medesimo contesto comunicativo (Facebook o Twitter per esempio).
        
        Da un lato= chi comunica attraverso i social media immaginare molteplicità di pubblici diversi e adeguare a queste «audience immaginate» stile, linguaggio e riferimenti culturali propria comunicazione. Dall’altro questo evidenzia due rischi. Il primo> errata immaginazione dell’audience che porta a rivolgersi a un pubblico ideale non corrispondente.
        
        Il secondo al fatto che, tra i vari pubblici che collassano all’interno del contesto comunicativo di piattaforma social> alcuni a arrivare comunicazioni inappropriate. Infine, gestione di queste audience implica coinvolgimento attivo nei loro confronti = «monitorare e rispondere ai feedback, osservare cosa stanno facendo gli altri online e interpretare i propri pubblici».