Aspirazione grandezza e imperialismo italiano, stampa nazionalista> pressione su questi aspetti, è stampa politica che prescinde da movimento politico nazionalista, il movimento nazionalista > nel 1910 frutto di questo tipo di stampa, prescinde da questo partito ma quest’ultimo è l’espressione di questo tipo di stampa. Idea nazionale: esce come primo numero a marzo 1911> data significativa= anniversario di sconfitta di Adua> esce primo numero dell’idea nazionale che rivendica rivincita di quella sconfitta in eritrea, volontà di riscattare perdita subita dall’Italia e rilanciare discorso imperialistico che ripercorre opinione pubblica e inizia strada anche sulla stampa di informazione, diversi giornali collaborare con il nazionalismo giornalistico per quanto riguarda la stampa di informazione, i primi esponenti del nazionalismo italiano che compongono l’idea nazionale, collaborano anche al corriere, alla stampa, al giornale d’Italia= doppio ruolo, dirigono giornale e firme prestigiose di stampe prestigiose
Necessita iniziativa italiana in campo coloniale, tema dell’Italia come nazione proletaria trae origine da stampa nazionalista, il tema di origine dove si verifica saldatura= guerra di Libia impegnata Italia in conflitto contro impero Ottomano per conquista Libia= impegno diplomatico che stesso Giolitti decide di rispettare dichiarando guerra ad impero ottomano, la stampa ruolo decisivo questo periodo per creazione clima favorevole di questa impresa coloniale, tutti questi giornali allineano a propaganda coloniale inviando sul campo a raccontare guerra di Libia i propri corrispondenti. impegno giornalistico con molti limiti nel raccontare guerra sul campo. Il giornalismo di guerra> limiti, difficoltà, problematicità influenti nella guerra di Libia, i corrispondenti chiamati a raccontarla ma rispettare i limit imposti dai comandi militari che impediscono di muoversi liberamente= racconto nuoce per colpa di questi limiti, con silenzi rispetto diversi aspetti come violenze dell’esercito italiano e resistenza delle truppe ottomane= racconto dalla logica propagandistica più che informativa, manipola verità= è informato alla logica della responsabilità patriottica nel senso che gli stessi giornalisti arruolati ma non scrivere quello che vedono perché limitati da disciplina militare che li impedisce raccontare guerra vera.
La stampa italiana mobilita per far entrare Italia in guerra in Libia. Anche corriere della sera> di superare anti Giolittismo decidendo sostenere campagna militare convertendosi al Giolittismo. Albertini supera opposizione colonialismo investendo giornalisticamente su guerra in Libia inviando corrispondenti raccontare entusiasticamente guerra in Libia, ma decide di investire attraverso collaborazione giornalistica richiesta a D’annunzio, commissiona D’annunzio componimenti poetici a favore guerra in Libia> poi pubblicati terza pagina del corriere della sera. Questi componimento pubblicati 1911 al 1912> titolo di ‘canzoni delle gesta d’oltre mare’ ed esprimono coinvolgimento italiano nella guerra di Libia.
L’unica voce distacca da unanimità per la guerra è l’Avanti che vede guerra di Libia ragioni imperialistiche distaccandosi da governo di Giolitti considerato che prima avevano un rapporto di collaborazione, guerra di Libia rompe rapporto tra Giolitti e stampa socialista> diventa unica voce di opposizione guerra di Libia e testa giornalistiche che la appoggiavano. ‘La grande proletaria si è mossa’ visione Italia proletaria che si muove per prestigio nazionale in grado di avvicinarla a potenze imperialistiche dell’epoca, c’è sentimento di riscatto nazionale che ne diventa la portavoce, lo strumento di propaganda.
La propaganda della guerra di Libia= es di ciò che succederà 3 anni dopo per l’intervento dell’Italia a prima guerra mondiale> stessa degenerazione stampa da informazione a propaganda per far entrare l’Italia in guerra. Inizialmente> neutralità da parte dei giornali per 10 mesi, poi spaccatura interventismo e neutralismo> giornali italiani si schierano diventandone i portavoce e riflettendo composizione interna di questi 2 schieramenti. Esiste stampa interventista con schieramento compatto da parte dei diversi partiti politici ma proprio interno esistono varie motivazioni e giustificazioni.
Il corriere della sera come per la guerra di Libia è schierato per la guerra contro la triplice alleanza. Guerra secondo Albertini= battesimo per nuova coscienza nazionale per visione di grandezza. Accanto a corriere sera emergono altre testate come giornali di Bergamini schierate per l’intervento perché Sonnino diventato ministro degli esteri, il giornale d’Italia seppur con maggior cautela appoggia intervento preparandolo sul piano dell’opinione. C’è stampa liberale che è interventista che fiancheggia governo.
Accanto a stampa liberale> nuovo giornale e quotidiano destinato ad assumere ruolo decisivo per propaganda interventista che nasce come quotidiano interventista, fondatore Mussolini> prima con l’avanti ha posizione di neutralità si oppone alla guerra, dopo alcune settimane ripensamento alla neutralità aprendo porte all’intervento in guerra= obbiettivo rivoluzione sociale, la guerra costituire la vicenda storica dalla quale costituire rivolgimento sociale e rivoluzione socialista, è interventismo rivoluzionario coerente con socialismo di Mussolini, si scontra con partito socialista che resta neutralista che non condivide apertura di Mussolini per la guerra= rottura politica che estromette Mussolini come direttore licenziandolo, allora nuovo giornale ‘il popolo d’Italia’ come sottotitolo ‘quotidiano socialista’ ed è quotidiano che nasce grazie contributo economico di gruppi industriali favorevoli ad intervento in guerra. Mussolini sfrutta contributi.
L’avanti accusa Mussolini tradimento criticandolo> stato corrotto dagli industriali che l’intervento in guerra, in realtà conversione di Mussolini è solo politica e non di corruzione, ottiene capitali perché ha cambiato idea. Questo nuovo giornale nasce nel 1914, il popolo d’Italia affianca stampa liberale a sostengo di intervento in guerra. Questo scontro di opinioni conclude con l’ingresso in guerra segna svolta, segna cesura> entra in nuova fase di rapporti fra la stampa e la politica, fase in cui le due parole d’ordine diventano la censura e propaganda che due concetti che si intersecano, due strategie che si coniugano, censura> nascondere la realtà, la propaganda cerca far credere realtà che non esiste= manipolazione di informazione che imbavagliata e addomesticata.
Entra in crisi concezione del giornalismo come professione che avere come presupposti credibilità e l’ancoraggio ai fatti e notizie= ribaltamento di logiche= da logica giornalistica a tipo propagandistico e meccanismi di censura che limitano libertà di stampa. In un contesto di guerra si assiste a stop libertà di stampa attraverso provvedimenti legislativi che aboliscono libertà di stampa, caso italiano primo provvedimento= limitazione di notizie di carattere militare, guerra che è soggetta a meccanismi di censura. Secondo provvedimento nel 1915= ‘provvedimento in materia di stampa’ che restringeva ancora di più i limiti già introdotti> si censuravano l’informazione su operazioni militari, sul numero di vittime, si limita l’accesso in guerra ai corrispondenti in prima linea. censura che sostituisce in pianta stabile la libertà di stampata soffocandola. Stampa Italiana emarginata, i quotidiani italiani corretti ad uniformarsi a nuova legislazione di guerra che pone paletti stretti per la libertà di cronaca= stessi corrispondenti costretti ad adeguarsi.