Il Battesimo del futurismo si ha con l'uscita in prima pagina sul quotidiano parigino Le Figaro nel Manifeste du futurisme, firmato da Tommaso Marinetti. Un intellettuale italiano, il manifesto aveva un linguaggio aggressivo, violento dove, le parole chiavi erano: Energia, entusiasmo, audacia, ribellione, lotta guerra che in un crescendo incalzante martellavano la prosa di Marinetti.
Articolato in 11 punti, il manifesto condannava il passato, per far largo al progresso, esaltava l'estetica del nuovo, celebrando il dinamismo e l'avvento della tecnologia. La cultura non rappresentava più un patrimonio da cui attingere, ma un ostacolo per il futuro perciò bisognava disfarsene e la via più veloce era la guerra : una forma di purificazione, un'azzeramento che avrebbe garantito un inizio nuovo e radioso. La guerra come sola igiene del mondo.
vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie e combattere il moralismo. bisognava esaltare la velocità, la potenza: la macchina.