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LA GRANDE CRISI E IL NEW DEAL - Coggle Diagram
LA GRANDE CRISI E IL NEW DEAL
Le difficoltà economiche seguite alla Prima guerra mondiale furono superate verso la metà degli anni Venti,infatti la produzione industriale tornò a crescere,permettendo un aumento del commercio internazionale.
La crescita della produzione industriale fu stimolata anche da nuove tecnologia e e da un nuovo modo di organizzare il lavoro in fabbrica, provenienti dagli Stati Uniti.
La ripresa nascondeva alcuni aspetti che avrebbero contribuito ad alimentare la crisi economica internazionale:
•i disoccupati in Europa erano ancora una percentuale elevata;
•gli Usa avevano crediti presso i principali Stati europei ed erano quindi in grado di condizionarne l'economia;
•milioni di Americani investivano i propri risparmi nelle azioni delle società quotate in Borsa(speculazione).
La Borsa di Wall Street a New York era la più importante degli Stati Uniti.
Nel cosiddetto "giovedì nero",il 24 ottobre 1929, crollò.
Crisi di sovrapproduzione
Speculazioni azionarie
•chiusura di grandi e piccole imprese
•falliscono le banche
Disoccupazione
Si riducono i prestiti
Crisi economica generale degli Usa
"grande depressione"
Nel 1932 le elezioni presidenziali vennero vinte da Roosevelt,che promise una svolta radicale all'economia, impostando una politica economica chiamata New Deal,cioè "nuovo corso" basato su due capisaldi:
•occorreva un forte intervento dello Stato per stimolare la ripresa;
•l'intervento statale si concretizzava in investimenti produttivi e nella creazione di posti di lavoro e provvedimenti a tutela dei lavoratori.
L'economia americana riprende slancio
richiesta di forniture all'industria e il finanziamento di lavoro pubblici
nel settore bancario,gli organi statali introdussero misure di controllo sulle Borse e sul mercato azionario
in ambito agricolo lo Stato intervenne sulle scelte di coltivazione
Roosevelt introdusse lo "Stato sociale":
•regole i rapporti di lavoro permettendo alle organizzazioni sindacali di rappresentare i lavoratori nelle fabbriche;
•ridusse a 40 le ore lavorative settimanali;
•stabilì un salario minimo garantito e abolito il lavoro minorile.