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PSICO CLINICA (Rimondini 17) Età senile - Coggle Diagram
PSICO CLINICA (Rimondini 17) Età senile
PROSPETTIVA DEL CICLO DELLA VITA
lo sviluppo del soggetto DURA TUTTA LA VITA ed è caratterizzato da una grande PLASTICITA' INTRAINDIVIDUALE determinata dalla componente genetica e ambientale
diverse età
BIOLOGICA
PSICOLOGICA
CRONOLOGICA
SOCIALE
INVECCHIAMENTO
complesso delle modificazioni
cui l'individuo va incontro
nelle sue
strutture
e nelle sue
funzioni
in relazione al progredire dell'età
MATURAZIONE E ACCRESCIMENTO
processo attraverso il quale l'individuo
aumenta
quantitativamente le sue
funzioni e strutture
e le
differenzia
qualitativamente
SENESCENZA
l'individuo
diminuisce
quantitativamente le proprie strutture e perde progressivamente le proprie funzioni
tipologie
secondario
invecchiamento patologico
, in cui all'invecchiamento primario si aggiungono condizioni patologiche reversibili e non
terziario
declino rapido e progressivo
che caratterizza l'avvicinarsi della morte
primario
normale invecchiamento
che comporta modificazioni
corporee
psicologiche
cognitive
sociali
VALUTAZIONE PSICOLOGICA
per fornire, a fronte di disturbi
cognitivi
le indicazioni più idonee sulle modalità di
relazione
al fine di controllarne l'incidenza e la frequenza
migliorando così la qualità della vita
dell'anziano
comunicazione
assistenza
comportamentali
dell'umore
la manifestazione dei disturbi è altamente individuale, cambia da persona a persona
E' necessario per ogni persona individuare tipologia e gravità con cui il disturbo influisce sul benessere quotidiano
PROBLEMI PSICOLOGICI
DECLINO PROGRESSIVO SUL PIANO
COGNITIVO
SOCIALE
FISICO
AUMENTO della VULNERABILITA' PERSONALE
esempi
alterazioni del carattere
alterazione dell'umore (sentimento di perdita)
deficit sensoriale (vista, udito...)
rallentamento o agitazione
deficit cognitivi (memoria, attenzione...)
compromissione delle attività quotidiane
DEFICIT FUNZIONI COGNITIVE
cosa comporta un danno alle funzioni cognitive?
ATTENZIONE
(dual task, flessibilità cognitiva, concentrazione)
come comportarsi
evitare di chiedere di eseguire 2 azioni in contemporanea
valutare il grado di complessità dei compiti
ricercare un ambiente con POCHI STIMOLI
MEMORIA
(mbt, capacità di apprendimento, memoria semantica, episodica, autobiografica, procedurale)
nelle fasi più avanzate correggere gli errori e richiedere con insistenza l'attenzione è controproducente
si incorre nel rischio di aumentare agitazione e nervosismo nella persona
LINGUAGGIO
(verbale, non verbale)
per non mortificare la persona
non evidenziare gli errori
di produzione
utilizzare un linguaggio con
frasi semplici
e parole dal significato immediato
fare domande dirette
cercare di accompagnare l'eloquio a una
espressività del volto
FUNZIONI GNOSICHE
agnosia topografica
non utilizzare un atteggiamento punitivo o di rimprovero
rimuovere o ridurre gli stimoli che possono essere fonte di agitazione o angoscia per la persona
prosopagnosia
agnosia visiva
FUNZIONI PRASSICHE
programmazione del gesto automatico
semplificare l'azione scomponendola in gesti più semplici
finalizzare, coordinare e portare a termine una sequenza motoria
commisurare la richiesta sulla base delle funzioni cognitive e delle abilità residue
GIUDIZIO CRITICO
difficoltà a valutare il contesto e le dinamiche in cui si trova
difficoltà a valutare e identificare le situazioni
evitare di chiedere alla persona delle valutazioni o dei giudizi relativi a un particolare ambiente o situazione
PENSIERO ASTRATTO
difficoltà a
formulare ragionamenti astratti
a pianificare
rivolgersi alla persona senza usare metafore, proverbi o similitudini. preferire un linguaggio semplice, diretto e concreto
a trovare somiglianze tra conscetti e parole
a ordinare in sequenza
FUNZIONI COGNITIVE
linguaggio
capacità di programmare e pianificare
memoria
elaborazione di pensiero astratto
attenzione
riconoscimento degli stimoli
DEFICIT COMPORTAMENTALI
Il deterioramento delle funzioni cognitive influenza inevitabilmente il comportamento
Il modo di COMPORTARSI delle persone con diagnosi di DEMEMZA è INSOLITO, a volte PERICOLOSO per sè stessi e per gli altri
Riconoscere e conoscere i disturbi del comportamento
permette di intervenire in modo mirato, riducendone la frequenza e la gravità,
migliorando la qualità di vita
della persona
tipologie
DISINIBIZIONE
il comportamento non è socialmente adeguato
non sgridare o riprendere la persona
portarla in un luogo sicuro o appartato e distrarla
evitare di deriderla o umiliarla
il comportamento può riguardare qualsiasi sfera personale (sociale, sessuale, affettiva...)
ATTIVITA' MOTORIA AFINALESTICA E ABERRANTE
:
vagabondaggio (camminare incessantemente e senza meta o scopi precisi)
proteggerlo dall'uso di oggetti inopportuni
impegnare in piccole attività
stare con la persona in spazi protetti
affaccendamento (essere indaffarati senza tregua in attività afinalistiche o senza senso logico)
ALLUCINAZIONI
percezioni che coinvolgono canali sensoriali
evitare la negazione
evitare la critica e la derisione
cercare di rassicurare la persona
cambiare ambiente se utile per superare l'evento allucinatorio
convinzione dell'esistenza dell'oggetto dell'allucinazione (voci/persone/oggetti non presenti, odori/sapori strani)
AGITAZIONE AGGRESSIVITA'
aggressività verbale (insulti, parolacce, linguaggio scurrile...)
prestare particolare attenzione quando una persona si trova in uno stato di forte agitazione. In questi casi è opportuno lasciar stare qualsiasi attività. E' opportuno aspettare che lo stato di agitazione si riduca per poi proporre un'attività
aggressività fisica (calciare, graffiare, mordere...)
è utile riconoscere lo stato di agitazione e motivare ai colleghi/familiari il motivo di sospensione dell'attività
DELIRI
convinzione errata della realtà
distogliere l'attenzione della persona
cercare di rassicurarla
evitare di deriderla
molteplici cause biologiche/psicologiche
non smentire o negare quello che la persona sostiene
DISTURBI DELL'UMORE
E' necessario differenziare tra disturbi dell'umore insorti in tarda età (
late life onset
) e quelli già presenti in età adulta e che si sono ripresentati/riacutizzati nella vecchiaia
Risultano essere maggiorìmente pervasivi e difficili da gestire nell'immediato con l'uso di strategie
Il deterioramento delle funzioni cognitive influenza a sua volta anche l'umore
tipologie
ANSIA
respiro affannoso
sospiro, paura, essere agitati senza apparente ragione
rassicurare con voce calma
tenere un atteggiamento tranquillo
trovare delle strategie pratiche di sfogo
LABILITA' DEL TONO DELL'UMORE
comportamenti non adeguati al contesto
non vi è consapevolezza dell'inadeguatezza del proprio comportamento
cercare di spostare l'attenzione della persona
passaggio rapido e repentino tra diverse emozioni
DEPRESSIONE/DISFORIA
mimica facciale triste, lamenta dolori vaghi e diffusi
non ridicolizzarla
capire se nell'immediato si può far qualcosa per sollevare dalla sensazione di dolore/sofferenza
ascoltare e accogliere il dolore della persona
scarsa partecipazione alle attività
può apparire nervoso e facilmente irritabile
Appare spesso stanco e affaticato
APATIA
non mostra interesse verso stimoli
stimolare la persona al ricordo dei propri cari e dei ricordi affettivi piacevoli
difficoltà ad esprimere i propri sentimenti
non partecipa alle attività
AMBITI DELL'INTERVENTO RIABILITATIVO
affetività
linguaggio
sonno
alimentazione
funzioni motorie
salute somatica
autonomia personale
funzioni neurosensoriali
relazioni interpersonali
processi cognitivi
esempi
REMINESCENZA
Stimolare il ricordo di eventi remoti (piacevoli)
stimolazione cognitiva
sulle capacità mnesiche residue
ridurre l'isolamento
migliorare il tono dell'umore
qualità di vita
RIMOTIVAZIONE
Indurre gli anziani a
relazionarsi con gli altri
, ad affrontare e discutere di argomenti contingenti della realtà circostante (indicata per sintomi depressivi non gravi e e deficit cognitivi lievi)
si discute un tema di attualità con il principale obiettivo di contrastare l'isolamento
MEMORY TRAINING
si vanno a
stimolare le abilità mnesiche
più risparmiate (es: capacità di apprendimento motorio è conservata in soggetti con AD). La
memoria procedurale
utilizza
supporti neuroanatomici diversi della memoria dichiarativa
memoria procedurale
motoria (copia un disegno con pantografo)
sensoriale ( identificazione tattile dei caratteri di stampa)
cognitiva (esecuzione di un puzzle)
uso di ausili mnesici esterni
diari segnaposto, suonerie. Utile nel migliorare la programmazione delle attività quotidiane (memoria prospettica)
INTERVENIRE SUL CONTESTO AMBIENTALE
principali obiettivi
evitare stimoli stressanti e ridondanti
migliorare l'atmosfera sociale ed affettiva. Implica l'uso dei rinforzi positivi a fronte di condotte adeguate
compensare le disabilità e i disturbi della memoria e dell'orientamento
rispettare la privacy e le capacità decisionali residue
garantire la sicurezza
PSICOTERAPIA
NON dovrebbe essere finalizzata alla riorganizzazione dello stile di vita ma a
sollievo dei sintomi e migliore adattamento
mantenimento del maggior livello possibile di autonomia
superamento dei sentimenti di insicurezza e di inutilità
incremento dell'autostima
miglioramento dell'efficienza mentale
mantenimento o al ristabilirsi di relazioni sociali gratificanti
i contenuti più frequenti del percorso psicoterapeutico riportati dalla letteratura sono
l'elaborazione della dinamica dipendenza-indipendenza
la ricerca di identità
la ricerca del significato della propria esistenza
l'elaborazione del lutto, che deriva dalla perdita di persone care, come dal venir meno di precedenti abilità