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Le relazioni integruppi (capitolo 9) - Coggle Diagram
Le relazioni integruppi (capitolo 9)
Migliorare le relazioni intergruppi:
ci sono diversi approcci per migliorare le relazioni tra gruppi basati sulle prospettive della relazione sociale.
categorizzazione incrociata:
implica un cambiamento nel modo in cui si categorizzano le persone nei gruppi. Si tratta di rendere salienti per l'appartenenza al gruppo due dimensioni. Per ciascuna identità condivisa che viene resa saliente, potrebbe essere messa in evidenza un'identità non condivisa -> esarcebazione del pregiudizio nei confronti del doppio outgroup.
categorizzazione multipla:
incoraggiare le persone a servirsi di modi diversi per categorizzare gli altri. Crisp, Hewstone, Rubin --> infiniti modi per descrivere le persone -> ridurre il bias. Le categorie sociali sono fluide, flessibili e dinamiche, esistono modi diversi in cui si può essere descritti. Rendere saliente l'appartenenza a gruppi multipli possa ridurre il pregiudizio intergruppi perché la maggiore complessità del contesto intergruppo rende più difficile usare le categorizzazioni sociali in modo significativo. Le teorie della formazione di impressioni suggeriscono che in presenza di una scarsa coincidenza tra categoria e persona in oggetto si ha uno spostamento in direzione di una modalità di elaborazione individuata -> decategorizzazione e percezione dell'individuo più completa e differenziata.
Modello della complessità dell'identità sociale:
poter cambiare il modo in cui percepiamo noi stessi può essere vantaggioso per le relazioni intergruppi. La rappresentazione che gli individui hanno della propria appartenenza a gruppi multipli può variare in base a una dimensione della complessità.
Complessità dell'identità sociale
: rappresentazione soggettiva da parte di un individuo delle interrelazioni tra le proprie identità multiple all'interno dei gruppi ai quali appartiene, è il grado di sovrapposizione percepita tra i gruppi a cui una persona contemporaneamente fa parte.
Scarsa complessità: elevata sovrapposizione tra appartenenza al gruppo e caratteristiche.
Elevata complessità: il contrario.
Elevati livelli di complessità dell'identità sociale --> maggiore tolleranza verso l'outgroup e maggiore consenso nei confronti dell'azione affermativa e del multiculturalismo.
Modello dell'identità dell'ingroup comune:
le relazioni intergruppi possono essere migliorate attraverso la ricategorizzazione da una rappresentazione duale a una rappresentazione unica. Gaertner e Dovidio sostengono che quando i membri di due gruppi formano una nuova identità dell'ingroup comune il bias intergruppi si riduce. Si forma un nuovo ingroup. L'applicazione di un'identità di ingroup comune a due gruppi può essere problematica per gli individui che si identificano con la propria appartenenza al gruppo originale. L'identità comune potrebbe ridurre la propensione a impegnarsi in azioni collettive per migliorare il posizionamento sociale.
Teorie delle relazioni integruppi
La teoria dell'identità sociale:
spiega il rapporto tra identità personale e sociale. Gli individui preferiscono avere un concetto di sé positivo e i gruppi di cui siamo parte -> fonte di autostima. Siamo motivati a migliorare lo status del nostro gruppo. Può fornire la spiegazione motivazionale della tendenza al favoritismo verso l'ingroup nell'assegnazione differenziale dei punti.
Teoria dell'autocategorizzazione (Turner, Hogg, Oakes, Reicher e Wetherell):
descrive come la salienza dell'identità porti alla spersonalizzazione, all'assimilazione alle norme del gruppo e alla stereotipizzazione di sé, e come questi processi cognitivi influiscano su alcuni comportamenti intergruppo. Individua un principio del metacontrasto che descrive la percezione di una maggiore somiglianza entro le categorie ingroup e outgroup e una maggiore differenziazione tra esse. La categorizzazione sociale e la discriminazione intergruppo sono dipendenti dal contesto e implicano una ricerca di significato.
Teoria della distintività ottimale (Brewer): le persone sono motivate a soddisfare due bisogni in conflitto: bisogno di assimilazione e bisogno di differenziazione. Le persone cercano quei gruppi in cui i bisogni vengono soddisfatti in modo equilibrato.
Il modello della differenziazione categoriale:
imporre un sistema di classificazione su una serie di stimoli precedentemente disordinati può portare a un'accentuazione delle differenze tra categorie e attenuazione delle somiglianze tra categorie. Descrive la modalità di funzionamento di questo processo quando c'è un ingroup e una categoria outgroup corrispondente. L'accentuazione e l'attenuazione semplificano le cose, le informazioni sulle persone nel contesto immediato possono essere elaborate in modo efficiente.
teoria dell'ancoraggio di sé:
il sé può essere utilizzato come base informativa nel giudizio sociale -> proiezione sociale: tendenza a predire sentimenti, pensieri e comportamenti degli altri sulla base dei propri sentimenti, pensieri e comportamenti. Gli individui tenderanno a proiettare gli attributi del sé sull'ingroup più che sull'outgroup. Questa asimmetria può spiegare il pregiudizio intergruppi nel paradigma del gruppo minimo.
Il paradigma del gruppo minimo:
descrive un contesto sperimentale in grado di creare una base ideale per la categorizzazione e comprende misure di valutazione e di discriminazione tra i gruppi implicati. L'effetto della mera categorizzazione suggerisce l'esistenza di una componente psicologica nel pregiudizio.
teoria della gestione del terrore:
per affrontare la paura della mortalità, adottiamo una visione culturale del mondo che fornisce significato e rafforza la convinzione che la nostra vita sia importante. Le persone convinte di vivere rispettando i valori della propria visione culturale del mondo hanno un'autostima molto alta. La teoria prevede che gli individui valutino più positivamente i membri dell'ingroup perché confermano la propria visione personale e valuteranno negativamente i membri dell'outgroup perché sono diversi e costituiscono una minaccia. Può spiegare il comportamento intergruppi estremo. Due i punti critici: possibili interpretazioni alternative per gli effetti legati alla salienza della mortalità. Rendere saliente il senso di incertezza delle persone è maggiormente predittivo rispetto alla salienza della mortalità, delle reazioni individuali alla violazione del mondo. Questo è un effetto dipendente dal contesto.
teoria evoluzionista:
molti processi psicologici si siano originati a partire da strategie cognitivo-affettive evolute per proteggerci dalle potenziali minacce dei membri dell'outgroup. Gli uomini contribuiscono maggiormente al benessere del proprio gruppo quando si trova in competizione con altri gruppi. L'esposizione ad aggressioni tra gruppi abbia fatto emergere una risposta condizionata di paura verso i membri dell'outgroup. L'orientamento alla dominanza sociale e l'infraumanizzazione spiegavano significativamente l'effetto del disgusto interpersonale sul pregiudizio.
Studi di Sherif sul campo estivo
: tre fasi per osservare il comportamento intergruppi.
Teoria del conflitto realistico tra gruppi
: il conflitto deriva dalla percezione di una scarsità di risorse. Il disprezzo verso l'outgroup e il favoritismo verso l'ingroup confermano tale affermazione.
i ragazzi furono suddivisi in modo casuale in due gruppi, a cui vennero assegnati un simbolo e un logo, contrapposizioni verbali tra un gruppo e l'altro.
bus bloccato; la collaborazione tra gruppi determina la riduzione del conflitto intergruppo e notevole diminuzione nella denigrazione reciproca.
introduzione di giochi competitivi che portò a un notevole aumento del tentativo di screditarsi a vicenda, culminato nell'attacco fisico dei rispettivi simboli.