Per Chomsky lo scopo del linguaggio è organizzare il significato interno, l'espressione esterna è secondaria. Invece PLAGET E VYGOTSKIJ hanno una prospettiva opposta.
Plaget nel 1926 non crede in una dote innata, ma in un'abilità che si sviluppa man mano attraverso l'esperienza e le azioni con l'ambiente, ciò permette lo sviluppo cognitivo che poi porta allo sviluppo del linguaggio.
Nel 1934 esce il libro di Vygotskij, "thinking and speech", in cui afferma che il rapporto tra parola-pensiero è un movimento continuo. Ogni funzione cognitiva, nel bambino, nasce prima dal punto di vista sociale e in relazione con le altre persone, e POI DAL PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO E INTERPERSONALE. Quindi anche il LINGUAGGIO SI SVILUPPA SUL LIVELLO SOCIALE PER INTERAZIONE, e poi diventa un linguaggio egocentrico.
Vigotskij: Linguaggio interiore | linguaggio esteriore | linguaggio privo di pensiero