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1. INTRODUZIONE - Coggle Diagram

- - - - Anni 20-50: TEORIE DEI MEDIA ONNIPOTENTI
        
        TEORIA DELL'AGO IPODERMICO
        
        fu il primo tentativo di comprendere il funzionamento della comunicazione interpersonale e della comunicazione di massa in maniera sistematica, viene sviluppata negli anni 40 sulla base delle ricerche della psicologia comportamentale
        
        La metafora di un gigantesco ago o proiettile che inietta, con una generalizzata efficacia, sostanze "dannose" come idee sovversive, ideologiche pericolose, appelli all'odio.
        
        queste considerazioni sembrano trovare piena conferma in quel periodo nella Germania Nazista: Hitler nel Mein Kampf
        
        SCUOLA CRITICA DI FRANCOFORTE, Therodor Adorno, 1954
        
        Come nel caso della procedente teoria, sembra esserci una connotazione negativa
        
        i mezzi di comunicazione di massa vengono considerati dei veri e propri strumenti di inganno, portatori di un cambiamento che trasformerà la "cultura" in "industria culturale" che promuoverà conformismo e anti-intellettualismo, che rischia di ridurre gli spettatori adulti ad individui con un'età mentale di 11 anni
        
        Successivamente a queste prime teorie, abbiamo l'introduzione del termine INFLUENZA per sottolineare che i mezzi di comunicazione di massa sono soltanto uno dei fattori di tipo culturale e ambientale che fanno da sfondo alle esperienze delle persone
        
        mezzi di comunicazione di massa come elementi chiave del processo di socializzazione culturale a cui gli individui sono soggetti nell'intero arco della propria vita
        
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      - Anni 70: TEORIE DEI MEDIA POTENTI
        
        TEORA DEGLI "USI E DELLE GRATIFICAZIONI", Katz, Blumer & Gurevitch, 1974
        
        5 assunti di base:
        
        l'uso dei mezzi di comunicazione di massa è diretto ad uno scopo e ha un carattere propositivo
        
        i mezzi di comunicazione sono usati per soddisfare bisogni e desideri
        
        gli effetti prodotti dai media devono essere studiati utilizzando il filtro delle differenze individuali di personalità e ponendo attenzione ai fattori ambientali
        
        è possibile cogliere una sorta di competizione tra l'uso dei mezzi di comunicazione di massa e altre forme di comunicazione
        
        per gran parte del tempo il fruitore dei mezzi di comunicazione di massa è in una posizione di controllo
        
        BISOGNI che i mezzi di comunicazione possono soddisfare:
        
        BISOGNI COGNITIVI, legati alla raccolta di informazioni e conoscenze
        
        BISOGNI AFFETTIVI, legati al rafforzamento della propria credibilità, autostima, stabilità e status individuale
        
        BISOGNI DI INTEGRAZIONE PERSONALE, legati al rafforzamento dei contatti con la famiglia, gli amici, la società
        
        BISOGNI DI EVASIONE, legati al desiderio di evadere, di fuggire alle tensioni della vita quotidiana
        
        TEORIA DELLA COLTIVAZIONE
        
        I mezzi di comunicazione di massa non solo dicono alle persone a che cosa pensare ma anche in che modo debbano pensare a queste cose: coltivare determinati modi di pensiero.
        La funzione dei mezzi di comunicazione di massa è di "agente di socializzazione" in grado di plasmare le percezioni, gli atteggiamenti, i valori e i comportamenti dell'audience
        
        indaga non tanto gli effetti a breve termine o un certo contenuto particolare, il suo interesse focale risiede nell'effetto cumulativo prodotto da una lunga esposizione alla televisione. Ciò che conta per i teorici della coltivazione è il processo di immersione totale nel mondo televisivo e non tanto la visione selettiva di determinati programmi
        
        Due concetti chiave
        
        MAINSTREAM: processo attraverso cui i mezzi di comunicazione di massa conducono ad una omogeneizzazione nei pensieri e nelle opinioni dell'audience; gli studi vengono effettuati confrontando le opinioni tra le persone che si espongono molto alle comunicazioni di massa con le opinioni di chi invece si espone poco
        
        RESONANCE - RISONANZA: accentuazione degli effetti dei mezzi di comunicazione di massa nei casi in cui ci siano altri elementi esterni che si muovono nella stessa direzione. I mezzi di comunicazione di massa avrebbero quindi la funzione di rinforzare il significato delle esperienze maturate nella vita reale delle persone
        
        ha ricevuto subito numero critiche da più parti, soprattutto poichè pone in modo causale il rapporto tra il vedere molta televisione e avere paura (in realtà è una correlazione). Inoltre, la teoria era molto focalizzata sul peso e sul ruolo della televisione, ma questa rappresenta solo un singolo elemento
        
        TEORIA DELL'AGENDA SETTING
        
        processo di decisione in merito allo spazio che deve essere dato alle diverse notizie nei mezzi di comunicazione di massa. Questo processo può condizionare la percezione di che cosa è importante e di che cosa non è importante, su che cosa è necessario un intervento del governo e che cosa invece può aspettare: un'elevata copertura di un certo tema da parte dei mezzi di comunicazione porta a percepire quel tema come molto importante
        
        Ci sono tre tipi di agenda legati da reciproca influenza: agenda setting della classe politica, agenda setting dei mezzi di comunicazione e agenda setting pubblica, dell'audience
        
        IYENGAR, 1984
        
        partecipanti esposti alla visione di un video di 40 minuti in cui c'erano diverse notizie giornalistiche
        
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      - AnnI 50-70: TEORIE DEI MEDIA DOTATI DI POTERE LIMITATO
  - - - i ruoli incarnati sono solo momentanei: rappresentazione circolare poichè se facciamo riferimento al concetto di interazione, intendiamo che ambedue i ruoli possono influenzarsi a vicenda. Ambedue le parti sono trasmettitori e riceventi, sono co-persuasori dato che nel gioco dei turni si impegnano a influenzarsi mediante la condivisione di simboli
      - esempio della comunicazione non verbale: i comportamenti delle persone non sono sempre intenzionali, talvolta possono essere frutto di processi che si attivano in maniera automatica/inconsapevole, infatti talvolta le persone non sono in grado di individuare i motivi per cui hanno attivato una comunicazione
        
        Grice, nel 1975, individua quali sono i PROCESSI INTENZIONALI NELLA COMUNICAZIONE
        
        INTENZIONE INFORMATIVA: colui che emette un messaggio vuole trasmettere al destinatario un determinato contenuto allo scopo di aumentare le sue conoscenze
        
        INTENZIONE COMUNICATIVA: colui che emette il messaggio vuole promuover il coinvolgimento del destinatario per favorire la condivisione di ciò che il messaggio comunica
- - - - Carl Hovland, 1942: viene proposto un modello in cui fonte e ricevente sono due figure chiaramente distinte, modello stilizzato con l'obbiettivo di individuare le caratteristiche migliore dei tre elementi fondamentali di tale modello al fine di ottenere una comunicazione efficace, capace di determinare un cambiamento (metodo sperimentale)
        
        LA FONTE
        
        CREDIBILITA': caratteristica che il ricevente attribuisce alla fonte quando ritiene che questa abbia una conoscenza approfondita di un certo ambito (expertise) e che sia affidabile in termini di sincerità al di là degli interessi personali
        
        HOVLAND e WEISS, 1951
        
        studi in cui attribuivano un certo messaggio ad una fonte credibile o poco credibile
        
        uno degli studi riguardava l'utilità di costruire sottomarini atomici: tesi sostenuta da un famoso atomico vs. dal giornale ufficiale del partico comunista sovietico
        
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        AFFIDABILITA'/FIDUCIA
        
        HOVLAND e WEISS, 1949
        
        hanno fatto vedere dei filmati di guerra ad alcuni militari e hanno poi chiesto loro di immaginare perchè sia stato presentato quel video
        
        i partecipanti che hanno attribuito delle finalità propagandistiche, hanno presentato un cambiamento di atteggiamento inferiore rispetto a chi non ha immaginato tali scopi
        
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        ASPETTO FISICO
        
        la bellezza delle fonti sembra avere un ruolo molto forte e positivo. gli studi condotti, però, non hanno fatto sempre emergere dei risultati coerenti, forse dipende da come è stata misurata la variabile
        
        CHAIKEN, 1979
        
        ha videoregistrato degli studenti che esprimevano un certo messaggio uguale per tutti
        
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        MILLS e ARONSON, 1965
        
        non hanno rilevato un effetto significativo della bellezza nelle fonti presentate
        
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        IL MESSAGGIO
        
        ARGOMENTAZIONE BILATERALE O UNILATERALE?
        
        Si sono chiesti se conviene presentare messaggi che insistono solo sulla tesi che si vuole fare accettare (UNILATERALI) oppure che contengono anche delle tesi alternative (BILATERALI)
        
        HOVLAND, LUMSDAINE e SHEFFIELD, 1949
        
        Studio con partecipanti militari americani e l'oggetto dell'opinione è la durata della guerra contro il Giappone
        
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        a distanza di tempo, stesso disegno sperimentale descritto nello studio precedente
        
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        QUALE ORDINE DI PRESENTAZIONE DELLE ARGOMENTAZIONI E DEGLI ARGOMENTI?
        
        EFFETTO PRIMACY
        
        si ricordano meglio e hanno maggiore capacità persuasiva i primi argomenti presentati; la possibile spiegazione è che attraverso le prime informazioni, l'individuo si forma uno schema che funge da filtro rispetto alle informazioni successive
        
        l'effetto di primacy sembra emergere quando gli atteggiamenti vengono rilevati a distanza di tempo dall'esposizione del messaggio mentre, l'effetto recency, emerge nell'immediato
        
        EFFETTO RECENCY
        
        si ricordano meglio e hanno maggiore capacità persuasiva gli ultimi argomenti presentati; la possibile spiegazione è legata alla possibilità di utilizzare le informazioni che sono disponibili nella memoria di lavoro
        
        APPELLI ALLA PAURA?
        
        JANIS e FESHBACH, 1953
        
        tema dell'igiene orale, soggetti studenti di scuola superiore, 3 messaggi con diversi livelli (debole, medio, forte) di intensità di appello alla paura attraverso il mostrare foro riguardanti alcune patologie
        
        RISULTATI: l'appello alla paura forte induce la maggiore tensione emotiva, ma l'appello alla paura debole influisce nel modo più forte sul comportamento nella direzione desiderata dal messaggio e il comportamento è più stabile nel tempo
        
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