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(DD (IPOTESI:concordanza dei tempi in italiano/ consecutio temporum:
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DD
IPOTESI:concordanza dei tempi in italiano/ consecutio temporum:
se il tempo matrice è passato il tempo della secondaria del discorso riportato? assume prospettiva passata. a meno che il contenuto preposizionale non abbia applicabilità attuale, vale ancora nel mio orizzonte deittico.
presente intemporale non collegato al momento dell'enunciazione quindi non ci interessa la collocazione dei tempi verbali, verbi stativi permanenti che descrivono una condizione stabile che non cambia nel tempo (l’acqua bolle a 100 gradi), possiamo essere indifferenti ala verità logica del discorso.
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nel momento in cui il verbo della principale è al presente, il verbo del discorso riportato diventa al passato
Nel caso del futuro, in italiano possiamo usare il condizionale composto, imperfetto o futuro
Nel caso dell'imperativo, si usa il congiuntivo
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Nelle implicite c'è una forte dipendenza dal contesto, Anche le esplicite possono essere ambigue, è il contesto a disambiguare le frasi
nel discorso indiretto abbiamo un incrocio di orizzonte deittici, nel discorso diretto vale la multiplanarietà in maniera evidente il qui ora del locutore 1 non è necessariamente quella del locutore 0
DISCORSO RIPORTATO
3 condizioni
METAREFERENZIALITà : Un'enunciazione diventa oggetto di un'altra enunciazione ha detto : “ ha detto che , secondo …
RAPPRESENTATIVITà: devo in qualche modo rappresentare le parole far riferimento al discorso precedente, non è obbligatorio far riferimento a ciò che è successo, non rappresentiamo i loro atti di parola.
NON PERFORMATIVITà: gli enunciati performativi all’interno di un discorso riportato perdono la loro forza performativa, non hanno più effetti
MIMESI/ de dicto: resa fedele imitazione, caratteristica del discorso diretto
DIEGESI de re: racconto, riproduzione del contenuto, discorso indiretto
DISCORSO DIRETTO: secondo le grammatiche presenta la massima fedeltà all'enunciato originale ma non sarà mai possibile riprodurre la stessa intonazione, accento, voce ed effetto pragmatico, presuppone un interpretazione da parte di colui che lo riporta
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DD:presunzione di fedeltà, locutore 0 produce un enunciato presentato dal locutore 1, presenta un verbo di parola (dire) e segnali grafici “:- dopo i segnali grafici inizia l'enunciato 1 (parole attribuite al locutore 1)
MULTIPLANARIETà
rappresentazione di + orizzonti deittici che però rimangono distinti, si ottiene con lo sfasamento tra l'enunciazione originale e l'enunciazione che riporta l'enunciazione originale
sfasamento ottenuto:
riprodotto: 2 centri deittici differenti ed è ottenuto con un diverso tono, i deittici possono riferirsi a contesti diversi
raccontato o descritto (DI) si riferisce al locutore 1 in base all'orizzonte deittico del locutore 0, si può avere una cornice descrittiva invece della struttura del discorso indiretto
ricavabile contestualmente: nel discorso sono presenti parole che indicano che ciò che è detto è riportato pur senza riportarlo, con il condizionale di distacco o riportivo
forme dirette: discorso diretto o discorso indiretto libero, discorso indiretto (verbo +che) indiretto libero
forme legate discorso diretto o indiretto,
o libere: discorso indiretto libero e discorso diretto libero (usate principalmente nello scritto letterario)