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Orazio, Le Odi, Le Satire, Epodi, Le Epistole - Coggle Diagram
Orazio
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Era figlio di un liberto. Grazie al padre che lo portò a Roma, Orazio ricevette una solida educazione e un'accurata formazione letteraria e filosofica.
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Si recò in Grecia, ad Atene, per perfezionare la sua cultura
Tuttavia, l'arrivo di Bruto ad Atene lo trascinò nella guerra civile contro Antonio e Ottaviano. Entusiasta sostenitore della libertà repubblicana, Orazio partecipò con il grado di tribunus militum alla battaglia di Filippi, dove perse.
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Nacque nel 65 a.C. a Venosa, tra Puglia e Lucania.
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Si impiegò come scriba questorius (segretario del questore) e contemporaneamente iniziò a scrivere versi
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Orazio, pur mantenendosi indipendente e autonomo, collaborò al consolidamento del principato auguste.
Il poeta morì, forse a Roma, nell'8 a.C.
Stile: limpido nelle immagini, puro nel linguaggio, sentimenti e pensieri si pongono con nitida concretezza. La sua poesia è misurata, affabile e classica grazie al lavoro di labor lime. Fondamentale è la cura nella scelta della parola, per l'uso di vocaboli quotidiani, caricati di una pregante valenza semantica.
Sobrietà nell'uso delle metafore e delle similitudine, spiccano callida iuncturae (associazioni di parole). Eluissi, iperabati e frequenti enjambement descrivono il suo stile.
Le Odi
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I modelli di questa opera sono i lirici arcaici come Alceo, del quale reimpiega sia i metri che i temi, e anche alcuni lirici ellenistici, come Meleagro
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L'ebrezza del vino, l'invito alla saggezza e a vivere l'oggi, possono aiutarci a dimenticare l'ansia per il domani, ma non possono nascondere
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L'autobiografismo, molto presente nelle satire, viene superato in una visione più larga, mentre il tono si universalizza.
Le Satire
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Le fonti sono Ennio, Lucilio, Varrone, che avevano fatto della satura in esametri il genere della mescolanza tra alto e basso, serio e comico
Orazio volle chiamare quest'opera "Sermones", per prendere le distanze dal modello della satura lucilliana.
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L'ispirazione filosofica di questi componimenti rimane sul piano della saggezza quotidiana, di un buon senso arricchito dall'acuta osservazione degli uomini.
Orazio si sofferma sugli atteggiamenti ridicoli o viziosi dell'umanità, sui comportamenti paradossali del vivere in società.
Orazio adotta l'esametro. Un esametro più colloquiale, più vicino alla realtà rispetto a quello di Virgilio. Tuttavia non rinuncia al labor lime e alle figure retoriche.
Epodi
Orazio gli chiamava con il temine iambi, per sottolineare il collegamento con la poesia giambica greca arcaica.
Il metro giambico, infatti, era utilizzato per l'invettiva. La libertà di parola e la varietà di temi propri degli autori greci di giambi
Orazio, però, separa per primo i due generi del giambo (greco) e della satira (latina): egli dedica all'imitatio di Lucilio lo spazio delle Satire, mentre gli Epodi nascono da un sentimento più intenso e appassionato, che apparteneva appunto ad Archiloco. Da quest'ultimo Orazio riprende il modello di una parola libera e sferzante.
In diversi componimenti Orazio si incentra sugli avversari e personaggi della malavita romana. In questi versi si nota lo sforzo di imitare i greci per cui abbiamo l'Orazio meno vitale e più letterario.
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Spiccano anche temi civili, ad esempio deplora il triste presente e profetizza che Roma sarà distrutta dalle lotte intestien
Le Epistole
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Orazio con questa opera crea un genere letterario nuovo dedicato alla riflessione etica: per primo il poeta sperimenta la poesia filosofica in versi
stile colloquiale, amabile, autobiografico. I toni sono più bassi e intimi di quelli delle satire. Le epistole sono una tipologia di poesia più incline alla meditazione pacata e filosofica