Orazio

Nacque nel 65 a.C. a Venosa, tra Puglia e Lucania.

Era figlio di un liberto. Grazie al padre che lo portò a Roma, Orazio ricevette una solida educazione e un'accurata formazione letteraria e filosofica.

Ebbe contatti con i circoli epicurei e la filosofia epicurea diventò la sua filosofia.

Si recò in Grecia, ad Atene, per perfezionare la sua cultura

Tuttavia, l'arrivo di Bruto ad Atene lo trascinò nella guerra civile contro Antonio e Ottaviano. Entusiasta sostenitore della libertà repubblicana, Orazio partecipò con il grado di tribunus militum alla battaglia di Filippi, dove perse.

Tornò a Roma dalla Grecia grazie a un provvedimento di clemenza.

Si impiegò come scriba questorius (segretario del questore) e contemporaneamente iniziò a scrivere versi

Nel 38 a.C. Virgilio e Vario Rufo lo presentarono a Mecenate il quale lo accolse nel suo circolo.

L'amicizia con Mecenate fu un'amicizia vera.

Dopo la pubblicazione del primo libro delle Satire( 35 a.C.) Mecenate gli donò una villa con podere in Sabina

Orazio, pur mantenendosi indipendente e autonomo, collaborò al consolidamento del principato auguste.

Il poeta morì, forse a Roma, nell'8 a.C.

La produzione poetica di Orazio (41-13 a.C.) comprende:

Epodi: 17 componimenti in metri giambici

Satire: due libri di componimenti in esametri

Odi: quattro libri di poesie in metri vari

Ars poetica o Epistola ai Pisoni: poemetto in esametri

Epistulae: due libri di lettere in esametri

Carmen speculare: inno corale in strofe saffiche

I temi

l'osservazione della realtà

la ricerca della saggezza e l'istintiva comprensione dei difetti umani

l'aspirazione al giusto mezzo

un geloso senso di indipendenza e autonomia dal potere

l'amore per la compagna e per il suo clima

la malinconia per il trascorrere del tempo e l'invito a godere del presente

il canto della vita umana che passa

Epodi

Orazio gli chiamava con il temine iambi, per sottolineare il collegamento con la poesia giambica greca arcaica.

Orazio, però, separa per primo i due generi del giambo (greco) e della satira (latina): egli dedica all'imitatio di Lucilio lo spazio delle Satire, mentre gli Epodi nascono da un sentimento più intenso e appassionato, che apparteneva appunto ad Archiloco. Da quest'ultimo Orazio riprende il modello di una parola libera e sferzante.

Il metro giambico, infatti, era utilizzato per l'invettiva. La libertà di parola e la varietà di temi propri degli autori greci di giambi

In diversi componimenti Orazio si incentra sugli avversari e personaggi della malavita romana. In questi versi si nota lo sforzo di imitare i greci per cui abbiamo l'Orazio meno vitale e più letterario.

Un'altra dimensione tipica della poesia giambica di Orazio è quella del vino e del simposio

Spiccano anche temi civili, ad esempio deplora il triste presente e profetizza che Roma sarà distrutta dalle lotte intestien

Le Satire

Le fonti sono Ennio, Lucilio, Varrone, che avevano fatto della satura in esametri il genere della mescolanza tra alto e basso, serio e comico

Orazio volle chiamare quest'opera "Sermones", per prendere le distanze dal modello della satura lucilliana.

Il tono colloquiale costituisce il carattere più originale dei Sermones.

Orazio si rivolge a un pubblico di interlocutori privilegiati, i suoi amici: Mecenate e quelli del suo circolo.

La satira oraziana perde il mordente politico.

L'ispirazione filosofica di questi componimenti rimane sul piano della saggezza quotidiana, di un buon senso arricchito dall'acuta osservazione degli uomini.

Orazio si sofferma sugli atteggiamenti ridicoli o viziosi dell'umanità, sui comportamenti paradossali del vivere in società.

Orazio adotta l'esametro. Un esametro più colloquiale, più vicino alla realtà rispetto a quello di Virgilio. Tuttavia non rinuncia al labor lime e alle figure retoriche.

Le Odi

I modelli di questa opera sono i lirici arcaici come Alceo, del quale reimpiega sia i metri che i temi, e anche alcuni lirici ellenistici, come Meleagro

I due motivi più rilevanti nelle Odi sono l'amore e l'amicizia.

Molte sono le figure femminili

L'ebrezza del vino, l'invito alla saggezza e a vivere l'oggi, possono aiutarci a dimenticare l'ansia per il domani, ma non possono nascondere

Per il tema dell'amicizia spicca Mecenate.

Il tema dell'amicizia è intrecciato con il motivo del convito: Orazio lo evoca con toni caldi, solenni e insieme intimi.

Da ciò scaturiscono la riflessione sul trasccorrere del tempo e sul senso della vita. Emerge il tema del carpe diem, del sapere cogliere l'attimo presente. L'ebrezza del vino, l'invito alla saggezza e a vivere l'oggi, possono aiutarci a dimenticare l'ansia per il domani, ma non possono nascondere quella sottile ambigua inquietudine che qualche volte diventa riflessione sulla morte.

Tema molto presente è quello della campagna. Molti carmi contemplano la bellezza della natura.

I temi ad essa connessi sono il vivere in armonia con la natura, in semplicità e schiettezza.

la natura è un locus amoenus, dove rifugiarsi per la vecchiaia, contrapposti alla vita tumultuosa cittadina

La dimensione civile e politica occupa uno spazio rilevante nella produzione di Orazio

le cosiddette odi romane, cioè nelle prime sei odi del terzo libro, dove troviamo la celebrazione delle virtù dei primi romani e del mos maiorum, e l'esaltazione della missione universale di Roma, faro di civiltà del mondo.

4 libri

L'autobiografismo, molto presente nelle satire, viene superato in una visione più larga, mentre il tono si universalizza.

Le Epistole

Le raccolta delle Epistulae in esametri comprende 2 libri

Orazio con questa opera crea un genere letterario nuovo dedicato alla riflessione etica: per primo il poeta sperimenta la poesia filosofica in versi

Il secondo libro comprende due lunghi componimenti che trattano questioni letterarie.

  1. indirizzato ad Augusto, presenta un quadro storico della poesia a Roma
  1. riguarda la vita dell'intelletto e la ricerca della vera sapienza.

Segnano il punto di arrivo di Orazio

Orazio riprese a meditare sui reali valori della vita e sulla necessità di acquisire la serenità interiore secondo la filosofia stoica più che quella epicurea

temi filosofici

la ricerca dell'aequus animus contro l'inquietudine che ci affatica tutti

la ricerca del giusto mezzo e della saggezza

il controllo delle passioni come segreto del vivere bene

il raggiungimento dell'auterkeia

l'autosufficienza o indipendenza spirituale del saggio

riflessione sulla morte

stile colloquiale, amabile, autobiografico. I toni sono più bassi e intimi di quelli delle satire. Le epistole sono una tipologia di poesia più incline alla meditazione pacata e filosofica

Stile: limpido nelle immagini, puro nel linguaggio, sentimenti e pensieri si pongono con nitida concretezza. La sua poesia è misurata, affabile e classica grazie al lavoro di labor lime. Fondamentale è la cura nella scelta della parola, per l'uso di vocaboli quotidiani, caricati di una pregante valenza semantica.

Sobrietà nell'uso delle metafore e delle similitudine, spiccano callida iuncturae (associazioni di parole). Eluissi, iperabati e frequenti enjambement descrivono il suo stile.