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Gender e media. Verso un immaginario sostenibile 4 - Coggle Diagram
Gender e media.
Verso un immaginario sostenibile
4
Le donne nel poliziesco
Oltre alle figure di commesse e parrucchiere e in assenza di storie femminili in ambiti professionali a tradizionale presenza maschile (ingegneria, magistratura, giornalismo, ecc.) le poliziotte e le carabiniere costituiscono una frontiera avanguardistica sul piano della rappresentazione televisiva di genere
La femminilizzazione del poliziesco, pur essendo un processo arduo di ricategorizzazione delle figure dell’arma (per motivi legati ad esempio al pericolo fisico, al contatto con il crimine, ecc.), si caratterizza almeno apparentemente per la parità tra i generi
Le donne sono abili, responsabili e serie almeno quanto i personaggi maschili e rivestono ruoli gerarchici (si pensi a Distretto di Polizia)
Milly Buonanno evidenzia tuttavia dei processi di «normalizzazione» della figura femminile, che riattivano un immaginario di genere tradizionale:
Figure di grande spicco e di spessore professionale come Montalbano non hanno ancora un corrispettivo femminile Sulle donne della fiction poliziesca si esercita uno sguardo maschile, che pur restando lontano da quello voyeurista,
non perde occasione di mettere in risalto la seduttività delle forme corporee.
La tendenza a raffigurare più donne giovani e più uomini maturi in divisa può voler dire :
La condizione di newcomers nel mondo reale
L’importanza del corpo femminile nella trama narrativa
Le donne in divisa non sono quasi mai sposate, sia perché evidentemente questi lavori richiedono alle donne il sacrificio della vita domestico-coniugale e sia perché questo permette di aprire storie romantiche con colleghi della stessa squadra
Infine, di tutte è dato apprendere la condizione del privato, senza alcun margine di opacità di cui usufruisce una parte dei personaggi maschili
Gli elementi testuali ed extra-testuali alla base della femminilizzazione del poliziesco
Elementi extra-testuali: aumento della femminilizzazione di professioni a tradizionale dominanza maschile, la necessità di diversificazione del genere poliziesco per ampliare l’offerta, familiarizzazione del pubblico con eroine hollywoodiane
Elementi testuali: configurazione poco o per nulla conflittuale, umorismo, dimensione familiare e relazionale, poliziesco domestico, clima di mitezza e morbidezza che favorisce versioni più concilianti e allontana il rischio culturale di una mascolinizzazione forte dei personaggi femminili
Le prime donne poliziotte
Donne sempre in coppia (es. Linda e il Brigadiere, Lui e Lei), quindi non abbastanza credibili come protagoniste individuali
Linda e il brigadiere è un poliziesco domestico in cui Linda è sostenuta dall’anziano padre, un poliziotto in pensione che le fa da mentore. Importanza marginale del suo ruolo pubblico e professionale rispetto al ruolo di figlia affettuosa e di fidanzata inquieta
Lui e Lei mette nuovamente in scena l’omogamia professionale e la preminenza delle storie personali rispetto al ruolo professionale. Qui la protagonista, che ha subito una sofferta infanzia, è una poliziotta a un tempo volitiva e insicura.
Valeria, medico legale invece la protagonista è madre realizzata, separata. A differenza di altri polizieschi qui si conferisce tipicità al personaggio a partire dai metodi di lavoro investigativo. La figura che ne emerge è non convenzionale (unruly woman)
Le prime donne poliziotte
Donne sempre in coppia (es. Linda e il Brigadiere, Lui e Lei), quindi non abbastanza credibili come protagoniste individuali
Linda e il brigadiere è un poliziesco domestico in cui Linda è sostenuta dall’anziano padre, un poliziotto in pensione che le fa da mentore. Importanza marginale del suo ruolo pubblico e professionale rispetto al ruolo di figlia affettuosa e di fidanzata inquieta
Lui e Lei mette nuovamente in scena l’omogamia professionale e la preminenza delle storie personali rispetto al ruolo professionale. Qui la protagonista, che ha subito una sofferta infanzia, è una poliziotta a un tempo volitiva e insicura.
Valeria, medico legale invece la protagonista è madre realizzata, separata. A differenza di altri polizieschi qui si conferisce tipicità al personaggio a partire dai metodi di lavoro investigativo. La figura che ne emerge è non convenzionale (unruly woman)
Donne al comando (2)
Due sono i catalizzatori di emotività ed empatia che agiscono per restituire una immagine confortante della relazione tra i generi:
la minaccia della morte: la protagonista ha assistito all’omicidio mafioso del marito che ha portato all’arresto dei colpevoli. Tuttavia un boss mafioso non smette di inseguirla. L’incombente minaccia di cadere vittima del boss riconduce la moderna figura di donna autodeterminata al più tradizionale topos della donna in pericolo e bisognosa di aiuto e protezione
la generazione della vita: incinta di un terzo figlio avuto dalla relazione con uno «dei suoi uomini» intensifica il suo statuto di donna nel senso della femminilità
Nell’episodio conclusivo Giovanna Scalisa, ormai al nono mese, riesce da sola ad uccidere il boss. Di questa scena si vedrà solo il corpo maschile che si abbatte rigido per terra. Ad ammortizzare il trauma della figura di donna mortifera saranno le doglie che arrivano immediatamente dopo l’atto di morte del boss. Ecco che i generi sono riconciliati.