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II guerra di indipendenza - Coggle Diagram
II guerra di indipendenza
La guerra di Crimea e l'intervento piemontese
Per dare seguito ai suoi progetti Cavour seppe abilmente inserirsi nella crisi internazionale scoppiata nel 1853
quando la Russia aveva dichiarato guerra ai turchi.
Francia e Gran Bretagna, per evitare che l'equilibrio nel Mediterraneo orientale si spostasse a favore dei russi, scesero subito a fianco dell'impero ottomano
inviando truppe in Crimea
Gli alleati si rivolsero a Cavour, dove videro un'occasione per legare il regno sabaudo alle potenze occidentali
Nel maggio del 1855 un corpo di spedizione di circa 20.000 uomini sbarcò in Crimea e contribuì alla caduta della fortezza russa
La "questione italiana" assume rilevanza europea
In questo modo il Piemonte poté partecipare al congresso di pace, che si tenne a Parigi
Cavour ottenne l'apertura di una seduta speciale dedicata al problema dell'invadente presenza austriaca in Italia. Denunciata come fonte di malcontento popolare e perciò di instabilità
Cavour indicava all'attenzione tutta Europa una "questione italiana" che non doveva essere sottovalutata perché rischiava di mettere a repentaglio l'intero equilibrio europeo e l'isolamento del Piemonte
La spedizione di Pisacane e la crisi del movimento democratico
Cavour rafforzò il prestigio della monarchia sabauda
Mazzini nonostante i fallimenti continuò a porsi l'obiettivo di una rivoluzione popolare
Nel 1853 fondò il Partito d'Azione
Si crearono nuovi orientamenti legati al pensiero socialista che mossero un'aspra critica a Mazzini, accusato di trascurare la questione sociale
Tra i primi teorici del socialismo italiano spiccò Carlo Pisacane
Le divergenze ideologiche non impedirono una collaborazione con Mazzini
Su iniziativa di Daniele Manin, fu fondata la Società Nazionale Italiana, che sosteneva la necessità di unire tutte le forze
A questa Società aderì anche Giuseppe Garibaldi
L'alleanza franco-piemontese (1858)
La Società Nazionale ricevette il sostegno di Cavour
Il primo ministro guardava sopratutto alla Francia di Napoleone III
Felice Orsini, un mazziniano compì un attentato a Parigi lanciando delle bombe contro la carrozza su cui si trovavano Napoleone III e sua moglie
Egli venne arrestato e condannato a morte
Sei mesi dopo Napoleone III e Cavour si incontrarono a Plombières e gettarono le basi di un'alleanza militare contro l'Austria
Prevedeva l'intervento militare della Francia a fianco del Piemonte solo in caso di aggressione da parte dell'Austria.
In caso di vittoria sarebbero stati formati quattro Stati riuniti in una confederazione
Regno dell'Italia centrale
Regno dell'Italia meridionale
Regno dell'Alta Italia
Stato pontificio
Inoltre prevedeva la concessione alla Francia del il ducato di Savoia e della contea di Nizza
La seconda guerra d'indipendenza e la liberazione della Lombardia
Cavour cominciò ad agire per indurre l'Austria a dichiarare guerra al Piemonte
Furono predisposte manovre ed esercitazione militari
Per finanziare l'impegno militare venne emanato un prestito pubblico
A Garibaldi venne assegnato il compito di organizzare un corpo di volontari, i Cacciatori delle Alpi
L'Austria lanciò a Torino un ultimatum, intimando al Piemonte di disarmarsi
l'ultimatum fu respinto e la guerra ebbe inizio
Primo grande scontro avvenne il 20 maggio a Montebello con la vittoria dei franco piemontesi
a Magenta ottennero un altro decisivo successo
Le insurrezioni in favore dell'annessione e le battaglie di Solferino e San Martino
le popolazioni di Firenze, Parma, Modena, Bologna e Ferrara cominciarono a insorgere, i sovrani furono cacciati e vennero creati i governi provvisori
tenuti saldamente dalle forze moderate locali
Lo scontro con l'esercito franco piemontese Abe inizio il 24 giugno tra Solferino e San Martino, gli austriaci furono di nuovo costretti a ritirarsi
A seguito della strage di Solferino Henry Dunant che si trovava nel luogo della battaglia, È bella idea di dare vita a un accordo internazionale di assistenza ai feriti di guerra
la Croce Rossa
L'armistizio di Villafranca
Napoleone III decise improvvisamente di porre fine al conflitto
firmando a Villafranca un armistizio con l'Austria in base al quale gli Asburgo accedevano la Lombardia al Piemonte ma mantenevano il Veneto
nel resto dell'Italia dovevano essere ripristinati i precedenti governi
Lo stesso Cavour fu colto di sorpresa, così accusò l'imperatore e si dimise
Il re accettò l'armistizio e affidò al generale Alfonso La Marmora la direzione di un nuovo governo
Malgrado tutto, non si torna indietro
la popolazione delle miglia della Toscana non accettarono questa imposizione
così ogni erano le loro forze militari, formando un esercito volontario unificato affidato al comando di Garibaldi con il compito di impedire a ogni costo il ritorno dei vecchi governanti
Vittorio Emanuele II richiamo il governo Cavour
esso raggiunse con Napoleone III un compromesso confermando la concessione alla Francia di Nizza e Savoia in cambio del riconoscimento dei risultati delle votazioni
I plebisciti dal marzo del 1860 furono favorevoli all'annessione a regno sabaudo
L'insurrezione siciliana
le forze democratiche non erano soddisfatti dei risultati raggiunti da Cavour
continuarono ad agire per completare l'unità nazionale e per ottenere l'unificazione attraverso una rivoluzione popolare
si guardava l'Italia meridionale in particolare alla Sicilia per far partire un'insurrezione
E si rivolgevano continui appelli a Garibaldi, individuato come avversario di Cavour
maisto temeva di esporsi a un insuccesso, perciò egli dichiarò che non avrebbe organizzato una spedizione se prima non fosse scoppiato un insurrezione
Scoppiò un'insurrezione fermo, ma il moto fu stroncato rapidamente in città ma nel frattempo si diffuse nelle campagne
così Crispi riuscì a convincere i Garibaldi
La spedizione dei MIlle
quando seppe che la rivolta sopra viveva nelle campagne Garibaldi decise di intervenire
nella notte tra il 5:06 maggio sotto la guida del genovese Nino Bixio braccio destro di Garibaldi, si impadronirono di due navi
poche ore dopo salparono per la Sicilia, dando così inizio alla cosiddetta "Spedizione dei Mille"
si trattava di un migliaio di volontari scarsamente equipaggiati ma pieni di entusiasmo con il segno distintivo delle camica rossa
La posizione del governo piemontese
Correvano voci che Vittorio Emanuele II avesse avuto contatti segreti con Garibaldi promettendogli il suo appoggio
Cavour inizialmente si era mostrato contrario ma poi decise di non opporsi ad attendere gli sviluppi della spedizione
Intervento dell'esercito piemontese
Cavour voleva ottenere un successo militare per la serietà dell'impero sabaudo, conquistando i territori dello stato pontificio
Si firmarono nuovi trattati con Napoleone III per arrivare a toccare i territori napoleonici, passando per lo Stato Pontificio
Quando Garibaldi iniziò la sua marcia su Napoli Cavour non era d'accordo e quindi decise di procedere militarmente bloccandolo
con l'ascesa di Cavour l'Italia si divise in due
Nord una monarchia Costituzionale
Sud una Repubblica
Si voleva impedire a Garibaldi di giungere a Roma
Vennero attaccate le Marche e l'Umbria e venne preservato lo Stato pontificio
la battaglia per la conquista delle due regioni fu a Castelfidardo che determinò l'occupazione di Ancona
La marcia di Garibaldi verso Napoli
Emanò una serie di leggi e provvedimenti che eliminarono la tassa sul macinato e sulla distribuzione delle terre
Così però nacquero i primi contrasti con i contadini, perché i garibaldini dovevano tener conto delle classi più abbienti.
Questi episodi di rivolta vennero repressi, uno dei più famoso è quello di Bronte
Decise di eliminare i Borboni dalla Sicilia sconfiggendoli a Messina, poi passando alla conquista della Calabria e infine il 7 settembre si impadronirono di Napoli
I garibaldini alla conquisa del regno delle Due Sicilie
mille uomini male armati
Garibaldi non ne volle di più, perché era convinto che se il popolo meridionale non si fosse unito a loro, sarebbe stata comunque una sconfitta
Garibaldi si fece consegnare cannoni e fucili dal comandante del forte di Ortobello
11 maggio i Mille giunsero a Marsala
la presenza delle navi impedisce ai Borboni di aprire fuoco
A Salemi Garibaldi lancio un proclama la popolazione dichiarando di assumere la dittatura in nome di Vittorio Emanuele
La battaglia di Volturno e l'incontro a Teano
Garibaldi stava combattendo l'ultima insurrezione borbonica presso Volturno
Borbonici sconfitti
La monarchia sabauda aveva incominciato a realizzare i nuovi plebisciti per l'annessione al regno di Sardegna
Il 26 ottobre Vittorio Emanuele II e Garibaldi si incontrarono a Teano, quest'ultimo gli consegnò il regno conquistato confermando la lealtà nei confronti della monarchia
Questo atto di lealtà da parte di Garibaldi non fu ricambiato tanto che il regno di Sardegna non accettò i garibaldini all'interno dell'esercito
Il 21 ottobre si tenne il plebiscito per decidere l'annessione delle due Sicilia regno di Sardegna
Nasce così il Regno d'Italia
Si ebbe il nuovo Parlamento Italiano a Torino nel febbraio del 1861
Nel 61 Vittorio Emanuele diventa re di Italia per grazia divina e per volontà della nazione
accontentando i conservatori e i democratici
Vengono sciolte le vecchie camera del parlamento per dare vita ad un nuovo complesso
Il 9 novembre Garibaldi torno a casa dall'isola di Caprera