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CESARE - Coggle Diagram

- - - - Si oppone alla condanna di morte senza processo dei catilinari
    - - Tornato a Roma nel 60, organizzò il primo triumvirato con Pompeo e Crasso
        
        Attuò tutte le misure concordate con questi due, ossia una legge agraria, e una ratificazione di tutti i provvedimenti presi da Pompeo in Oriente
        
        Nel 58, affidato il controllo di Roma a Publio Clodio, partì per la Gallia, nella quale intraprese varie spedizioni vittoriose, che si conclusero nel 52 con la sottomissione di tutta la Gallia
        
        Durante la campagna militare, Cesare rivelò non solo le sue straordinarie abilità strategiche, ma anche la capacità di creare un esercito formidabile legato al suo generale
        
        Inoltre, fece in modo di valorizzare i ranghi inferiori dell'esercito
        
        A Roma si era già dilagata a partire dal 57 un sentimento anticesariano, e poiché era evidente che Cesare mirasse a un potere assoluto fondato sull'esercito, Pompeo si fece campione della legalità repubblicana e dell'autorità del senato
        
        Il Senato spedì a Cesare un ultimatum nel 48; questo ignoro l'avviso, e varcò il Rubicone, pomerio di Roma, dando inizio alla guerra civile
        
        POMERIO: Indicava la linea sacra delimitante il perimetro di una città; esso delimitava l'area consacrata agli dèi, e dunque il potere militare dei generali dell'esercito era valido soltanto al suo esterno. L'originario pomerio di Romolo arrivò a toccare le "mura serviane", per poi comprendere durante le guerre civili tutta la penisola italica a sud dei fiumi Rubicone e Magra
        
        Cesare affrontò Pompeo e lo sconfisse a Farsàlo nel 48; le successive tappe del conflitto erano Tapso (Africa, 46) e Munda (Spagna, 45)
        
        Dopo la vittoria, Cesare adottò un atteggiamento imprevedibilmente mite con i suoi avversari della guerra civile
        
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  - - - Le uniche opere che ci sono pervenute, i Commentarii, sono resoconti delle sue imprese belliche, e egli si servì della letteratura come strumento per offrire un immagine di sé, quale generale vittorioso e disposto alla riconciliazione
        
        Non ci sono pervenuti gli altri scritti, che attestano la pluralità dei suoi interessi, ma sappiamo che era un epicureo che poneva l'uomo al centro del mondo, artefice del proprio destino
    - - Cesare ebbe vari interessi, sia in campo filosofico, che a quello scientifico, come dimostra la riforma del calendario di cui si occupò
        
        Svolse una notevole attività letteraria, e il suo biografo Svetonio elenca numerose opere e alcune lettere prevenuteci mediante l'epistolario ciceroniano
        
        Sono da ricordare le orazioni, che furono apprezzate sia dai contemporanei che dai posteri
        
        Probabile è la sua adesione all'atticismo, che comportava un purismo lessicale, sobrietà e semplicità di stile
        
        Degli interessi in campo lessicale e grammaticale è prova nell'opera De Analogìa, dedicata a Cicerone: dai frammenti conservati, risulta l'adesione di Cesare alla dottrina analogistica, che riconosceva nell'ordine e nella regolarità gli aspetti più caratteristici della lingua
        
        Gli Anticatones, erano la risposta alla orazione di Catone composta da Cicerone: a una notevole asprezza nei confronti dell'avversario, si accompagnava una studiata cortesia verso l'autore dell'elogio
      - 4. IL GENERE DEI COMMENTARII
        
        Con la parola "commentarii", Cesare intende non solo un resoconto ufficiale per il Senato, ma anche una raccolta di materiale non elaborato, ossia la fase prima della stesura finale
        
        A giudizio di Cicerone, però, gli "appunti" di Cesare risultano così pregevoli stilisticamente da rendere inutile ogni rielaborazione ulteriore
        
        PAG. 703 GIUDIZIO DI CICERONE
        
        Con l'aggettivo brevitas, Cicerone indica la capacità di selezionare i fatti più importanti di Cesare e di esporle con le parole strettamente necessarie
        
        I due aggettivi successivi descrivono la qualità della lingua e dello stile: l'uso di parole corrette e latine (pura) conferisce al racconto la dote della chiarezza (inlustris)
        
        L'allontanamento dal modello storiografico è confermato dalla mancanza della prefazione, ma per altri aspetti Cesare non esita adottare consuetudini proprie del genere, come l'inserimento di digressioni etnografiche e discorsi diretti
        
        Un'altra caratteristica dei Commentarii è il fatto che lo scrittore sia il protagonista della sua stessa opera, e per questo aspetto sono accostabili al filone memorialistico e autobiografico che ha principalmente lo scopo di esaltare o giustificare le proprie azioni
        
        7. INTENTI E ATTENDIBILITA' STORICA DEI COMMENTARII
        
        Gli studiosi moderni hanno rilevato inesattezze nei commentarii
        
        Se l'attendibilità di fondo dei Commentarii non sembra da mettere in discussione, è vero però che il tono dell'esposizione ha come scopo quello di presentare il protagonista sotto una luce favorevole
        
        La guerra gallica, oggettivamente una guerra imperialistica, non richiedeva alcuna particolare giustificazione, tanto più dopo un esito vittorioso
        
        Inoltre, nell'opera, prevale spesso l'auto esaltazione
        
        Inoltre, la campagna militare è presentata come "giusta", in quanto un conflitto preventivo, ma non cerca neanche di nascondere le innumerevoli atrocità commesse contro i nemici durante le campagne
        
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        DE BELLO GALLICO
        
        8. LO STILE E LA LINGUA DEI COMMENTARII
        
        Le scelte letterarie di Cesare sono ispirate al purismo lessicale e alla concisione e sobrietà dello stile (atticismo)
        
        La lingua di Cesare ci appare il risultato maturo di quel processo di maturazione e normalizzazione che trasformò il latino arcaico in una lingua regolare caratterizzata da chiarezza e logicità, spiccatamente "letteraria"
        
        La volontà semplificatrice è apparente soprattutto nel lessico, ridotto drasticamente e impoverito da una rigorosa selezione
        
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