ELEMENTO SOGGETTIVO DEL REATO
Perché vi sia reato è anche necessario che il fatto possa essere ricondotto alla Volontà del soggetto Si tratta del c.d. Principio di Colpevolezza, che viene rinvenuto nell'Art 27 Cost, secondo cui la responsabilità è personale.
Infatti l'Art 42 c.p stabilisce che nessuno può essere punito per un fatto previsto dalla legge come reato se non lo ha commesso con Coscienza e Volontà.
L'elemento soggettivo o psicologico del reato consiste, dunque, nel nesso psichico tra l'azione del soggetto e l'evento lesivo.
Premesso ciò, l'Elemento Soggettivo per i delitti è il Dolo, tuttavia, nei casi espressamente previsti dalla legge, operano anche altri due criteri, quelli della Colpa e della Preterintenzione (Art 42, comma 2 c.p.)
Per le contravvenzioni invece questo è irrilevante.
Dalla diversa forma di consapevolezza del soggetto attivo, dipende non solo l'esistenza del reato ma anche l'entità della sanzione da irrogare.
DOLOIl dolo, come anticipato, è la forma di colpevolezza generale per i delitti. Se la legge non dispone diversamente, il reato si presume doloso; i casi di delitto colposo o preterintenzionale, devono essere invece esplicitamente previsti dalla legge.Il delitto è doloso quando l'agente ha previsto l'evento come conseguenza della sua azione o omissione (Art 43 comma 1).
L'Autore del reato ha cioè previsto e voluto l'evento dannoso o pericoloso.
Il Dolo è pertanto caratterizzato da:
- Previsione, nel senso che l'autore deve prefigurarsi il fatto che intende realizzare.
- Volontà, nel senso che l'autore deve volontariamente indirizzare la propria azione alla realizzazione del fatto che si è prefigurato.
Il dolo non va confuso con il movente o motivo, cioè la causa psichica che ha spinto il soggetto ad agire, che non rientra nell'elemento soggettivo del reato, ma può rilevare per l'applicazione di alcune circostanze del reato o per la valutazione della sua gravità.Il Dolo si può distinguere in:
- Dolo diretto di primo grado (o intenzionale): quando il soggetto vuole realizzare il fatto tipico previsto dalla norma.
- Dolo diretto di secondo grado: quando il soggetto si rappresenta gli elementi costitutivi della fattispecie e si rende conto che la sua condotta li integrerà. (in questo caso la realizzazione del reato non è l'obiettivo perseguito ma ne costituisce solo il presupposto necessario).
In questa categoria rientra anche il Dolo Eventuale, che si realizza quando il soggetto non ha come fine quello di commettere un reato ma si rappresenta la possibilità di commetterne uno e agisce nonostante la rappresentazione del possibile verificarsi dell'evento.
Quando poi, il soggetto, agendo con dolo diretto o eventuale, prevede come possibile conclusione della sua azione il verificarsi di due eventi, essendo certo che un odei due sicuramente si verificherà, agisce con dolo alternativo.
- Dolo Generico: che consiste nella coscienza e volontà del soggetto di realizzare il reato.
- Dolo Specifico: quando il soggetto persegue una finalità ulteriore che non è necessaria alla realizzazione del reato (nel furto vuoi fare i soldi ma il reato è l aver rubato, non serve averci fatto i soldi o no).
- Dolo di Danno: se il soggetto vuole cagionare un danno al bene giuridico protetto
- Dolo di Pericolo: se il soggetto mira soltanto ad esporre a pericolo il bene giuridico tutelato (omissione di soccorso).
- Dolo di Impeto: quando il soggetto commette il delitto di impulso.
- Dolo di Proposito: quando intercorre un certo lasso di tempo tra lo sviluppo del proposito criminoso e la sua attuazione (premeditazione).
COLPAIl delitto è colposo quando l'evento non è voluto dal soggetto agente e si realizza per
- negligenza
- imprudenza
- imperizia
- ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini e discipline (Art 43 comma 3).
I 3 elementi necessari per il configurarsi della colpa sono:
- Non Volontà dell'Evento: a tal proposito si distingue tra
- Colpa comune (evento non è previsto ne voluto)
- Colpa Cosciente (l'evento non è voluto ma è previsto come possibile dal soggetto agente).
- La Violazione di una regola cautelare di condotta scritta o non scritta e si ha:
- Colpa Specifica se il soggetto agente viola una regola espressamente codificata (incidente causato da violazione norme codice della strada).
- Colpa Generica se il soggetto viola una regola non scritta.
In particolare la Colpa Generica si sussiste quando il soggetto agisce con:
- Negligenza: trascuratezza, o mancanza di attenzione, cioè violando le regole cautelari (guidare con la strada ghiacciata in discesa)
- Imprudenza: ossia in modo tale da superare la propria capacità di controllare il decorso dell'evento (datore di lavoro che non adotta misure di tutela sicurezza dei dipendenti).
- Imperizia: la quale costituisce una forma qualificata di negligenza, che ricorre quando i fatti di trascuratezza e distrazione sono realizzati nello svolgimento di un'attività professionale.
- L'Appartenenza psichica del fatto al suo autore: Questa deve essere intesa come possibilità del soggetto attivo di controllare la propria azione ed il conseguente decorso causale. Il giudice dovrà quindi effettuare una valutazione circa la possibilità, da parte del soggetto agente di prevedere ed evitare l'evento.
PRETERINTENZIONEIl delitto è Preterintenzionale quando dall'azione o dall'omissione deriva un evento dannoso o pericoloso Più grave di quello voluto dall'agente.
Il delitto preterintenzionale determina dunque il verificarsi di due eventi:
- Uno è voluto dall'agente e pertanto è ad esso imputato il dolo.
- l'altro non è voluto ed è attribuito all'agente a titolo di responsabilità oggettiva, cioè come mera conseguenza della sua azione o omissione, oppure a titolo di colpa, per violazione di una regola di prudenza e diligenza.
Il nostro ordinamento prevede solo due casi di delitto preterintenzionale:
- L'omicidio preterintenzionale
- l'aborto preterintenzionale
RESPONSABILITà OGGETTIVARicorre in quei casi in cui il soggetto agente è ritenuto responsabile del fatto realizzato, in quanto conseguenza della sua azione o omissione (Art 42, comma 3) indipendentemente dall'esistenza di un elemento psicologico (dolo o colpa).
L'evento quindi è addebitato all'autore soltanto perché esiste un nesso di causalità tra condotta ed evento.
(Es. per reati a mezzo stampa, sussiste responsabilità oggettiva del direttore del periodico in relazione ai delitti dei suoi giornalisti)Quindi, ciò che caratterizza la responsabilità oggettiva è:
- L'esistenza di un nesso di Causalità Tra Condotta ed Evento
- L'assenza dell'Elemento Soggettivo
- L'Attribuzione del fatto all'autore in virtù del solo nesso di Causalità tra Condotta ed Evento.
(ipotesi di responsabilità oggettiva sempre più rare per problemi di interpretazione)
IL SISTEMA SANZIONATORIO
LA PENALa pena è la sanzione che consegue alla commissione di un reato.Essa viene irrogata dallo Stato a carico di colui il quale ha violato una norma penale, attraverso il processo.la Pena è:
- Personale: (Art 27 Cost)
- Disciplinata dalla Legge (Principio di legalità)
- Inderogabile (deve essere sempre applicata)
- Proporzionata (al reato)
Nel nostro ordinamento vi sono tre teorie prevalenti sulla funzione della pena:
- Intimidazione
- Retribuzione (riaffermazione di autorità)
- Rieducazione
La pena per i singoli atti è solitamente indicata tra un Minimo ed un Massimo e spetta al giudice, caso per caso, determinarla.
Il giudice è obbligato a motivare la sua scelta e deve sempre considerare due elementi (Art 133):
- Gravità del Reato
- Capacità a Delinquere
TIPOLOGIE DI PENALe pene si distinguono in:
- Pene Principali
- Pene Sostitutive
- Pene Accessorie
Pene PrincipaliSono quelle che vengono inflitte dal giudice con la Sentenza di Condanna Per la commissione di un Delitto, l'ordinamento giuridico prevede:
- Ergastolo (privazione di liberta per intera durata della vita).
- Reclusione (privazione libertà per periodo tra 15 giorni e 24 anni)
- Multa (pagamento allo stato di una somma tra 50 e 50.000 euro).
Per la commissione di una Contravvenzione, l'ordinamento giuridico prevede:
- Arresto (tra 5 giorni e 3 anni)
- Ammenda (pagamento allo Stato tra 20 e 10.000 euro).
Multa e Ammenda possono essere diminuite o aumentate fino al triplo se il giudice ritiene inefficace o al contrario troppo gravosa la misura.
Pene AccessorieSono sanzioni che determinano una limitazione di capacità, attività o di funzioni ovvero aggravano gli effetti della pena principale.Sono pene accessorie per i Delitti:
- Interdizione dai Pubblici Uffici, perpetua o temporanea, da 1 anno a 5 anni.
- Interdizione dagli Uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, tra 1 mese e 5 anni
- Incapacità a contrattare con la PA, conseguente alla condanna per alcuni delitti all'Art 32quater (peculato, corruzione), tra 1 anno e 5 anni.
- Estinzione del rapporto di lavoro e di impiego (quando tali soggetti vengono condannati a più di 2 anni per alcuni delitti contro PA (peculato).
- Decadenza della responsabilità genitoriale e la sospensione dal suo esercizio
Sono pene accessorie per le Contravvenzioni:
- Sospensione dall'esercizio di una professione o arte
- Sospensione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese
Infine, una pena accessoria comune sia ai delitti che alle contravvenzioni, è la
- Pubblicazione della Sentenza di condanna (Art 36)
Pene SostitutiveLe pene sostitutive sono quelle che, in presenza di determinate circostanze, sostituiscono quelle principali.
Sulla tipologia e disciplina è recentemente intervenuto il D.Lgs 150/2022 che ha modificato la L.689/1981.
Il decreto ha introdotto nel codice penale l'Art 20bis, rubricato "pene sostitutive delle pene detentive brevi".Pertanto, salvo quanto previsto in particolari disposizioni di legge, le pene sostitutive della Reclusione dell'Arresto sono:
- Semilibertà Sostitutiva
- Detenzione Domiciliare Sostitutiva
- Lavoro di Pubblica Utilità Sostitutivo
- Pena Pecuniaria Sostitutiva
Il giudice potrà scegliere l'applicazione della pena sostitutiva quando essa risulta più performante nel rieducare il condannato e quando assicura la prevenzione del pericolo di commissione di nuovi reati (art 58, 689/1981). La scelta deve ricadere sulla misura che garantisce la rieducazione ed il reinserimento sociale del condannato con il minor sacrificio della libertà personale.Nella scelta della misura da applicare, inoltre, il giudice dovrà tener conto anche della misura della pena detentiva breve sostituita. Infatti (Art 20bis c.p):
- se non superiore a 4 anni potrà applicare semilibertà o detenzione domiciliare
- se non superiore a 3 anni allora lavoro di pubblica utlità
- se non superiori ad 1 anno allora sola pena pecuniaria sostitutiva.
Il giudice indicherà nella sentenza la specie e la durata della pena detentiva sostituita e la specie, la durata ovvero l'ammontare della pena sostitutiva (Art 61, L. 689/1981).