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LA LOTTA PARTIGIANA IN ITALIA - Coggle Diagram
LA LOTTA PARTIGIANA IN ITALIA
Zone di nascita e diffusione
La lotta partigiana in Italia si diffuse in modo particolare nelle regioni del Nord e Centro, dove la resistenza antifascista trovò maggior sostegno tra la popolazione civile.
Tuttavia, anche in alcune regioni del Sud ci furono gruppi partigiani attivi.
Obbiettivi
L'obiettivo principale della lotta partigiana in Italia era la liberazione del paese dal nazifascismo e la riconquista della libertà e della democrazia.
Modalità di azione
I partigiani agivano principalmente attraverso azioni di guerriglia, compresa la sabotaggio delle infrastrutture militari e dei trasporti nazifascisti, l'attacco ai presidi militari e la cattura di prigionieri. Inoltre, operavano anche attraverso attività di propaganda e di raccolta di informazioni.
I Protagonisti
I protagonisti della lotta partigiana in Italia furono numerosi e di diversa provenienza sociale e politica. Tra i più noti si possono citare i Gruppi di Azione Patriottica (GAP), le Brigate Garibaldi, le Brigate Matteotti, le Brigate Fiamme Verdi e le Brigate Osoppo.
Schieramenti Politici
La lotta partigiana in Italia fu caratterizzata dalla presenza di diverse ideologie politiche tra i vari gruppi di resistenza.
Vi erano partigiani comunisti, socialisti, liberali e cattolici, anche se la maggior parte degli effettivi erano comunisti.
Organismi che dirigevano le operazioni
Le operazioni partigiane erano spesso coordinate da organizzazioni clandestine, tra cui il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN)
Il quale aveva lo scopo di unificare i vari gruppi di resistenza e organizzare l'insurrezione generale contro l'occupazione nazista.
Principali episodi di rappresaglia nazifascista contro i partigiani
Gli episodi di rappresaglia nazifascista contro i partigiani furono numerosi e spesso brutali.
Il massacro delle Fosse Ardeatine a Roma nel marzo 1944, in cui furono uccise 335 persone in rappresaglia per l'attentato contro le SS tedesche
Il massacro di Marzabotto in Emilia-Romagna nel settembre 1944, in cui furono uccisi oltre 770 civili in rappresaglia per l'attività partigiana nella zona.
Il massacro di Sant'Anna di Stazzema: avvenuto il 12 agosto 1944 in un piccolo villaggio della Toscana, in cui furono uccise 560 persone tra cui donne, anziani e bambini.
Il massacro di Porzûs: avvenuto il 7 febbraio 1945 in Friuli Venezia Giulia, in cui furono uccisi 17 partigiani dalle Brigate Garibaldi in una sparatoria con un altro gruppo di partigiani affiliati al movimento autonomista sloveno.
Conseguenze
La lotta partigiana in Italia fu un fattore determinante per la sconfitta del nazifascismo e la ricostruzione del paese dopo la guerra.
Tuttavia, la lotta partigiana causò anche la morte di migliaia di partigiani e civili, e la distruzione di molte zone del paese. Inoltre, portò anche a una profonda polarizzazione politica tra le forze di sinistra e quelle di destra, che si protrasse per molti anni dopo la fine della guerra.