soltanto di recente si e asitito ad una ripresa positiva delle idee di antal,e il caso di nicolas hadjinicolau che in un sagio del 1973 intitolato historie de arte et luttes de calsse,riesamina di note dedicate a david,rembrandt,masacio,goya e rubens e la prospetiva critica di antal,secondo la quale lo stile di un determinato artista e la trascizione di un imagine del ideologia di classe del comitente del opere,l'autore corege questa informazione di fondo,sostenendo che le imagini non sono semplicemente trasposizione di una ideologia ma sono portatrici di una detremianta ideologie imagee,overo "una combinazione specifica di elementi formali e tematici della imagine stesa atraveso i uomini esprimono il loro modi di vivere e il loro raporto con le condizioni di esitenza"
a ben vedere questa interpretazione acentrata sulla considerazione storico materiale dello stile,incontra enormi dificolta la dove si trata di qualificare le diferenze specifiche dello stile in autore coevi e diversi,negli anni sucesivi alla publicazione di qusti sagi in lungua inglese si e registarata una serie fitta serie di interventi,seguiti dalle traduzioni dei medesimi che dimostra in quale misura la nuova impostazione metodologica sia stata recepita.tra il 1949 e 1954 l'atensione degli studiosi e rivolta ai sagi di antal,ma bisogna atendere sino al 1960 per la traduzione di pittura fiorentina e il suo ambiente sociale
in genere se si eclude un ampio resoconto favorevole di roberto bataglia(1950),la dicusione si fece molto critica anche da parte dei marxisti.a parte le recensioni dissenzienti di giorgio castelfranco,gli altri autori metono in evidenza i limiti e le dificolta riscontata nelle tratazione di antal.conrado maltese recendo un volume su "emporium",per esempio ne rileva la polarizazione tra comitenza e artista come un raporto per sua natura unilaterale e rigido,lo steso maltese internevene piu tardi in ocasione di un nuovo dibatito sulla metodologia di antal,insieme ad altri,la critica si apuntava sul valore intrinseco del l'opera
se la publicazione in lingua italiana dei primi celebri sagi a fondo sociologio suscitava in italia negli anni 50-60,un serato dibatito sulle posibilta oferta dal nuovo metodo,non sono mancati ache nel nosto paese studiosi che anno aplicapto questo indizzo tra di cui spica ranucio bianìnchi bandineli
egli e iniziatore di un nuovo discorso sulla storia antica restituando autonomia ad una disciplina.gli inizi lo vedono ativamente impegnato nel dibatito del l'arte etrusca e talica,i saggi giovanili sono tesi a evidenziare il filone anticlasico propio di questa cultura antica,il giovane bianchi bandineli pone qundi nei giusti limiti il broblema del originalita della cultura figurativa pre romana in italia nei con fronti dei modeli di partenza evidenziando per un verso il pericolo di una sopravalutazione e di interpretazione del l'arte italo etrusca e per un altro la necesita di rivalutare la produzione arigianale e la ativita delle botege regionali
lo steso archeologo speso nei sui scriti sotolieava l'importanza per la cultura italiana(e per steso)l'inconto con i vienesi e con rigiel,atraverso quale si sperimenta la ricerca stuturale giungendo a una notevole capacita di aprofondire e di metere a fuoco problemi formalie di interpretalli,poi dedichera un ricco profilo critico nel indroduzione alla'archeologia calasica.anche l'attenzione per la cultura contemporanea figura un peso rilevante nella sua formazione di studioso,egli reagisce alle dendenze astarate e inrazionali della cultura figurativa contenporanea,contraponendo alla visione astrata delle forme quela razionale,d'altro canto la necesita di raportarsi con il presente e un altra dell'intera opera di bianchi bandineli
l'intrecio e i riferimenti a queste conponeti si riscontarno nelle opere degli anni 30 e 40 in particolare nei sagi per la critica d'arte in direta colaborazione con carlo ludovico ragghianti,qundi nella promulsione al corso di archeologia e storia greca e romana tenuto alla universita di firenze sul maestro delle imprese di traiano dove lo sforzo presente e quelo di individuare un serie di atrituzioni.l'esigenza sempre piu dichiarata di storicismo che si averte nei sagi di questo periodo lo aiutano a definire i limiti del suo metodo,
l'analisi storico artistica piu aperta come analisi culturale,gli interesi per i materiali e le tecniche e le tradizioni,il ruolo di questi nella soceta aviano lo studioso nel arco temporale 1950-60 ad un vero e propio storicismo integrale sostenuto dal parelelo avicinamento al materilismo storico i principali sagi preparati in questo periodo mostrano l'equilibrio nel metere a fuoco l'esata posizione del l'arte romana nei suoi aspeti originali e continuita con la tradizione elennica,nella racolta archeologia e cultura(1961) lo studioso sintetizza per linene esenziali questi fini metodologici,nega il conceto di asoluta l'autonomia del porcedre artistico del proceso culturale piu generale e non ritiene l'opera fruto di un raptus inrazionale del artista ma al contrario procedimento della srutura sociale dalla quale proviene
cio comporta sul piano critico la considerazione dei problemi storici specifici in streto legame a queli piu generali,il che non significa voler trovare ad ogni costo un corispondenza tra categorie,lo studioso sugerisce un piano metodoligo per la ricerca articolato nei segunti mometi:
iconografia e stle epocale:mediante la critica stilitica e formale si controlano e convalidano gli elementi racolti con l'indagine filologica e i dati cronologici dei quali lo stile sarebe la piu precisa convalida,si giunge cosi a un gudizio di qualita che non considera afatto come lo era nella nostra critica idelaistica
comitenza:mediante una detagliata indagine si ricostuisce e carateriza il percorso di produzione,il caratere e il particolare ambiente sociale ed economico nel quale si inserisce il prodoto artistico
analisi filologica e cronologica:mediante la ricerca filologica si stabilisce la serie,la validita e autencita dei dati di fatto ricomponendo gli elemeti anagrafici
il gudizio storico-artistico :solamete a queto punto ci si puo acingere a trare conclusione,stabilendo l'esatto raporto tra raprto anagrafica e formale,posiamo finalmete esere in grado di formulare un gudizio storico-scentifico
l'ultimo decenio di ativita e di ricerca vedono impiegato bianchi bandineli in opere che si rivolgono al garande publico traciando linee generali di una intoduzione del arte romana e etrusca:l'arte romana al cento del potere(1969),roma la fine dell'antica arte(1970),etruschi e italia prima di roma(1973).dopo aver diretto l'enciclopedia dell'arte antica(1958-66),publica infine dialogi di archeologia(1967-77),e una rivista che esprime l'esigenza della colaborazione della archeologia con le altre matere