6 Nel frattempo acquistò una casa a Valchiusa, in Provenza, sulle rive del fiume Sorga dove avrebbe cantato l'amore vano per Laura, e a partire dal 1337 si ritirò spesso in questo rifugio a studiare e comporre le sue opere, latine e volgari. Nel 1340 gli giunsero vari inviti a ricevere l'incoronazione poetica (da Parigi, Roma...), testimonianza della grande fama di cui godeva in Europa, e il poeta scelse di prendere l'alloro a Roma dal Senato (l'incoronazione avvenne l'8 aprile 1341 sul Campidoglio).
7 Nel 1343 il fratello Gherardo si fece Monaco e il fatto colpì molto Francesco. E' in questa fase che scrisse il Secretum (De secreto conflictu curarum mearum).
Il Canzoniere
12 Rerum vulgarium fragmenta, "frammenti di cose volgari" (l'espressione allude probabilmente al carattere sparso delle composizioni e non ha valore spregiativo). L'autore iniziò a scrivere le poesie intorno al 1336 e proseguì per tutto l'arco della sua vita, finendo le ultime correzioni poco prima della morte e realizzando la prima compiuta opera di lirica "moderna" della nostra letteratura,
-
Solo et pensoso
È uno dei sonetti più celebri del "Canzoniere", composto prima del 1337 e in cui Petrarca descrive se stesso intento a camminare in luoghi remoti e selvaggi, nel tentativo (vano) di evitare i suoi pensieri amorosi e, soprattutto, per non mostrare agli altri il suo aspetto afflitto rivelatore delle sue pene sentimentali.
La lirica è interessante, anche per l'oggettivazione del sentimento interiore attraverso il paesaggio esterno, poiché la desolazione dei luoghi solitari percorsi dall'autore rispecchia pienamente la sua intima afflizione.
L'autore presenta se stesso come afflitto dalle pene amorose e vergognoso della propria condizione che non vuole svelare agli altri, ragione che lo spinge a sfuggire la compagnia degli altri uomini e a passeggiare in luoghi remoti e solitari, nel tentativo (non riuscito) di non pensare continuamente a Laura.
- 1 more item...
8 Composto tra 1342-1343 e in seguito più volte rielaborato, si tratta propriamente di un dialogo tra Francesco e S. Agostino alla presenza muta della Verità, che nella finzione è colei che invita il santo a intervenire in soccorso dell'autore smarrito nel peccato.
9 L'opera è divisa in tre libri, che corrispondono alle tre giornate in cui si immagina che avvenga il dialogo.
10 Agostino svolge la parte del "confessore" e rimprovera a Francesco la sua debolezza e i peccati di cui si macchia, specie la mancanza di volontà che gli impedisce di abbandonare i beni terreni per dedicarsi al servizio di Dio (questo nel primo libro); nel secondo libro viene messo l'accento sull'accidia dell'autore, ovvero la sua sfiducia e inerzia morale che ostacolano il suo cammino sulla strada del bene; nel terzo libro, infine, viene posto sotto accusa l'amore peccaminoso di Francesco per Laura, vista come donna terrena che con la sua bellezza distoglie l'autore dalla ricerca della virtù, mentre l'amore dell'uomo per lei è condannato in quanto rivolto alla sua bellezza fisica e non alla sua anima
11 Francesco riconosce tutte le sue mancanze ma confessa di non essere in grado di rinunciare ai mortalia negotia, ovvero alla ricerca della fama mondana e, soprattutto, all'amore per la propria donna