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CRISI DEL '29 - Coggle Diagram
CRISI DEL '29
gli Stati Uniti si andavano affermando come paese guida del mondo capitalistico, il presidente democratico Wilson si occupò di una politica in ambito internazionale, invece il suo successore Warren Harding, adottò una politica isolazionistica basata sulla non ingerenza nei complicati affari europei e in campo economico una politica protezionistica volto a difendere i prodotti nazionali
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si sviluppa la violenza xenofoba e razzista (testimoniata dall'attività del Ku Klux Klan, società di carattere razzista, si era costituita in reazione alla concessione dei diritti politici alla popolazione di colore e da lì si era propagata in tutti gli stati del sud)
e poi politiche proibizionistiche (con il proibizionismo si proibiva la produzione e la vendita degli alcolici); questo porta al commercio di contrabbando e la nascita delle bande criminali
"ruggenti" anni Venti
innovazioni tecnologiche + divisione del lavoro (taylorismo e fordismo) >> incremento della produttività >> maggiore accessibilità dei beni di consumo
gli anni in cui si andò delineando l'American way of life ("lo stile di vita americano"): contraddistinto dall'alto tenore di vita, dal consumismo, dalla ricerca di svaghi e divertimenti per il tempo libero, era comunque prerogativa di una ristretta minoranza, economicamente agiata.
era una società più egualitaria, più dinamica e aperta, dove anche
le donne avevano raqgiunto una certa autonomia
Il benessere crescente, la speculazione, i facili guadagni, l'incontrollata produzione industriale e agricola crearono negli Stati Uniti una crisi di sovrapproduzione, il mercato internazionale, si trovò nell'impossibilità di assorbire le eccedenze produttive.
vendita dei titoli in Borsa >> crollo del loro valore >> crollo della Borsa di Wall Street (24 ottobre 1929), le fabbriche chiusero e le banche fallirono: la produzione industriale calò vertiginosamente, mentre crebbero disoccupazione e povertà.
Ad avviare una risoluzione fu il presidente democratico Franklin Delano Roosevelt (eletto nel 1932), che adottò il New Deal (un piano
innovativo destinato a segnare il passaggio da un'economia libera a un'economia quidata, in cui lo Stato interveniva per porre alcuni limiti alla crescita produttiva e un controllo della libertà d'iniziativa privata)
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adottò, ad esempio, un sistema di inflazione controllata (svalutando il dollaro per rialzare i prezzi, immettendo cartamoneta, controllando banche e Borse).
Tra la fine del 1918 e il 1920 l'Europa fu investita da una forte instabilità, causata dalle difficoltà del dopoguerra. Inoltre si diffuse un'epidemia influenzale ("la spagnola") che provocò milioni di morti, il disegno dei nuovi confini sollevò il problema dei profughi e creò nuove minoranze etniche
Sul fronte economico, la necessità di riconvertire le industrie belliche senza averne le risorse (per sostenere i costi del conflitto si erano spese somme ingenti e si erano contratti debiti con altri paesi, in particolare con gli Stati Uniti) e il crollo della produzione agricola, conseguente all'abbandono delle campagne, resero inevitabile l'importazione di materie prime e lavorate che però determinò un generale rialzo dei prezzi e un'inflazione galoppante, seguiti a loro volta da un aumento del costo della vita e della disoccupazione.
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