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Capitolo 3 (Prina parte 2) - Coggle Diagram

- - - - Dei delitti e delle pene: l'uomo è un essere libero, razionale e calcolatore le cui azioni sono guidate dalla ricerca dei massimi benefici nelle situazioni date. Agisce spinto da interessi e desideri e sceglie in base al calcolo costi benefici.
        Lo Stato: prodotto di un contratto sociale in cui i cittadini decidono di privarsi di parte della libertà individuale al fine di garantirsi di poter godere della restante libertà. Il crimine è mera violazione delle leggi umane. Il diritto penale regola le relazioni e i rapporti tra gli individui secondo il principio della massima utilità. Codici validi per tutti: sono raccolti tutti i comportamenti che una data società considera delitti e in cui è fissata una pena corrispondente.
  - - - secolo della scienza positiva dominata dalle scienze naturali e dal metodo induttivo che si fonda sulla dimostrabilità empirica. Teorie e metodologie proprie di approccio alle questioni dominanti nel campo delle scienze naturali e in quello delle scienze sociali.
        Principio della causalità necessaria: ogni fenomeno naturale deve necessariamente avere una o più cause --> ruolo crescente della statistica.
- - - - deficit di carattere economico e alle conseguenze che i fattori strutturali hanno sulle condizioni di vita delle persone;
        
        pensiero marxista: devianze e criminalità comportamenti socialmente determinati da condizioni di deprivazione e sfruttamento. La spiegazione del crimine va ricercata nelle condizioni materiali che determinano l'esistenza degli individui. Il crimine è espressione della lotta che un individuo pone in essere. Funzione positiva: produce il diritto penale, polizia, giustizia criminale, sbirri, giudici, boia, giurati, le serrature, le banconote, il microscopio, nuovi mezzi di difesa.
        
        Bonger ha studiato le connessioni esistenti tra reato e condizioni economiche, anche borghesia --> assimilazione di un pensiero criminale conseguenza della tendenza del capitalismo a creare egoismo. Si basa sull'analisi marxiana sullo Stato capitalistico e sulle sue connotazioni sotto il profilo delle conseguenze sociali e sotto quello della configurazione del diritto che definisce i comportamenti illeciti. Visione determinista: il crimine è prodotto dallo stato di demoralizzazione in cui versa la società capitalista. Riconoscimento di altri comportamenti criminali prodotti dalla cupidigia e dall'avidità, motivati dall'interesse a soddisfare i bisogni che rientrano nella categoria del lusso.
        
        l'interesse della prospettiva marxiana risiede nell'evidenziare di alcuni aspetti del problema della criminalità e della devianza. Il rapporto tra devianze e marginalità sociale e tra questa e le subculture devianti.
        
        Engels: il delitto e l'alcolismo --> risultato di condizioni di sfruttamento e di assenza di alternative. Il furto mostra una scelta obbligatoria. Le condizioni sociali portano a comportamenti devianti quali alcolismo e prostituzione.
        
        prospettiva conflittuale: visione della società che individua nel conflitto l'elemento costitutivo di ogni dinamica sociale, l'elemento fondante degli orientamenti normativi e dei tratti culturali dominanti specifici in ogni società. Il crimine e le devianze sono manifestazioni delle condizioni materiali della società e rappresentano una reazione alle condizioni di vita della classe sociale cui gli individui appartengono. Le disuguaglianze, le condizioni di sfruttamento e di deprivazione delle classi subalterne sono all'origine delle scelte di molti individui nella direzione di violazione delle leggi o rifugio in forme di alienazione. Le condizioni di vita in aree degradate, la disgregazione familiare e i bisogni di sopravvivenza sono fattori rilevanti nelle scelte di rottura con le norme.
        
        Taylor, Walton, Young: ogni atto va collocato nel contesto delle sue basi strutturali più allargate che quindi fa da supporto alle disuguaglianze di potere, ricchezza e autorità nelle società industriali. In questa cornice si producono le costrizioni sociali sperimentate da tutti. Scegliere la via della devianza significa soluzione dei problemi imposti dal vivere in una società caratterizzata da contraddizioni. Importante l'assenza di relazioni, di risorse materiali, di possibilità di riconoscimento di competenze e qualità, di opportunità. Conseguenti all'aver subìto la reazione istituzionale e sociale agli atti compiuti o a comportamenti giudicati negativamente sul piano sociale --> devianti o criminali.
      - identifica le ragioni della devianza nel venir meno di valori, regole, controllo sociale;
        
        Scuola di Chicago: configurazione urbanistica della città relazioni sociali tra gruppi che la compongono, immigrazione, fenomeni e gruppi devianti.
        
        La città è il luogo dove si creano le condizioni per il verificarsi di comportamenti devianti. Prospettiva ecologica: la città si presenta come insieme di aree naturali nelle quali si concentrano individui simili tra loro in base a fattori etnici o sociali.
        Park chiama contagio sociale.
        
        I devianti si concentrano nelle zone di transizione, crisi o assenza delle istituzioni tradizionali della comunità, della famiglia, delle relazioni sociali primarie.
        
        Dimensione temporale: analisi delle vicende individuali e della vita di una comunità come processo. In questo modello i devianti sono la loro biografia che rivela una storia, una carriera morale in relazione con un determinato insieme di opportunità o possibilità dettate dal contesto in cui si è dipanata.
        
        attraverso lo studio di comunità, con un approccio che oggi definiamo ricerca etnografica sono affrontati tre temi
        
        Demoralizzazione: calo dell'influenza delle regole sociali di condotta sui membri di un gruppo produce una disorganizzazione personale all'origine delle molteplici patologie sociali (alcolismo, prostituzione, vagabondaggio).
        
        social problems: espressioni collettive della disorganizzazione sociale. I principali: criminalità, prostituzione, alcolismo.
        
        Disorganizzazione sociale: la rottura dei legami e l'affievolirsi dell'influenza regolatrice sui comportamenti degli individui da parte di chi esercita il controllo sociale informale.
        
        Merton - teoria della tensione. Il deficit si manifesta nei processi di socializzazione che non assicurano un'adeguata attenzione e importanza al'esigenza di adottare mezzi legittimi per perseguire le mete del successo imposte a tutti.
        
        L'anomia è una condizione della società in cui vi è una distanza tra l'importanza che il sistema sociale attribuisce alle mete e quella che si attribuisce ai mezzi legittimi che devono essere utilizzati per raggiungerle.
        La devianza è sinonimo di tale dissociazione: a mete e mezzi sono attribuiti gradi diversi di rilevanza --> situazione di demoralizzazione: le norme perdono il potere di regolare il comportamento degli individui.
        Deviante: colui che persegue le mete usando mezzi illegittimi, colui che viola le aspettative di ruolo, non adempie ai compiti connessi, non contribuisce al funzionamento dell'insieme facendo il proprio dovere e impegnandosi a migliorare la propria condizione.
        
        Struttura sociale: insieme dei ruoli rivestiti da ciascun membro del sistema il cui espletamento garantisce il funzionamento di esso. Alla struttura di ruoli corrisponde una scala di riconoscimenti in termini di ricompense economiche, gratificazioni.
        Struttura culturale: rappresentata dalle mete a cui gli individui devono tendere e dai mezzi legittimi per raggiungerle. Le mete della ricchezza e del successo sociale saranno diversamente accessibili per gli appartenenti al sistema.
        
        Il comportamento deviante deve essere considerato un prodotto della struttura sociale e culturale, così come il comportamento formale.
        
        adattamenti individuali alla tensione: a comportamenti posti in essere in situazioni specifiche.
        
        Innovatore: ricorre all'uso di mezzi illegittimi per perseguire alla meta del successo. Si tratta del criminale classico.
        
        ritualista: chi perde di vista le leggi. Con il suo atteggiamento procura un danno al sistema. Deviante in quanto disinteressato agli imperativi sociali.
        
        Conformità: chi è impegnato in direzione delle mete culturali imposte dal sistema ed è rispettoso delle regole e dei tempi che indicano i modi legittimi per perseguirle.
        
        posizione di rinuncia: stanno ai margini della società e adottano stili di vita non rispettosi delle regole sociali.
        
        ribellione: contesta l'esistente per affermare diverse mete come meritevoli di essere perseguite dalla collettività e sostiene altri e diversi mezzi legittimi idonei a improntare le forme di vita e di relazione con gli altri.
        
        Teorie delle subcultrure - Cohen, Cloward, Ohlin: devianza collettiva, criminalità e violenza giovanile, condotte di carattere espressivo.
        Il comportamento deviante un adattamento collettivo appreso e consolidato in un gruppo.
        
        subcultura astensionista: tipo di banda in cui si consumano droghe, un comportamento scoraggiato dalle altre subculture. Condizione di doppio fallimento nel raggiungere il successo.
        
        subcultura criminale: i membri utilizzano mezzi illegali per procurarsi denaro. Tende a nascere nei quartieri meno marginali e disorganizzati. I comportamenti illegali sono considerati un mezzo per raggiungere lo scopo del successo. Sono appresi attraverso l'interazione con gli adulti.
        
        subcultura conflittuale: tipo di banda i cui membri ricorrono alla violenza per acquisire uno status. Si sviluppa negli slums caratterizzati da organizzazione sociale precaria e instabile, la comunità non è in grado di fornire ai giovani l'accesso ai mezzi legittimi per perseguire il successo economico.
        
        subcultura deviante: in certi quartieri elaborata dai giovani maschi della classe operaia e dà luogo a comportamenti collettivi di violazione delle leggi. Connotati da gratuità, malignità, distruttività.
        Due i concetti chiave: frustrazione di Status e ricerca di adattamento collettivo.
        
        Durkheim: relazione tra comportamenti devianti e condizioni di anomia.
        
        Coscienza collettiva: insieme dei sentimenti e delle credenze comuni ai membri di una società. Nelle società moderne la coscienza collettiva riveste un'importanza ridotta, ne è espressione l'anomia --> disgregazione dei valori condivisi e la conseguente assenza di mille punti di riferimento. Fattori correlati con l'anomia: confessioni religiose, società domestica e società globale. Suicidio anomico: connesso alla scomparsa dei vari gradi di integrazione, l'individuo non è più regolato da alcun freno inibitorio. Tre gli elementi costitutivi del suo pensiero:
        
        presenza di devianze e crimini in ogni società, in un certo grado, che quindi rappresentano un fatto sociale normale.
        
        natura relativa di ciò che ogni società definisce come crimine e devianza. Possiamo parlare di devianza solo osservando le reazioni che determinati comportamenti suscitano e solo con riferimento a ogni specifica società e a ogni periodo storico. Non è detto che la legge punisce tutti i comportamenti riprovevoli e riprovati, non sempre tutti i valori diffusi determinano le norme penali.
        
        Il crimine è necessario, se non addirittura utile all'evoluzione della sua società. In assenza di devianza la società sarebbe caratterizzata da immobilità assoluta.
      - punta attenzione sulle carenze sul piano relazionale, educativo, ambientale.
        
        una socializzazione incompiuta o carente di riferimenti valoriali e normativi, situazione di abbandono precoce e di deprivazione materiale, carenze sul piano delle capacità educative delle famiglie, povertà culturale non compensata adeguatamente dal sistema scolastico, assenza di ambiti di aggregazione sani e in grado di trasmettere valori e orientamenti normativi solidi, condizioni di povertà connesse a difficoltà occupazionali: elementi che compongono un quadro di riferimento per le analisi sulla devianza nel contesto europeo dopo la Seconda guerra mondiale. Il tema della devianza incontra il tema delle marginalità di molti territori. In Europa: studi sulla scuola di Chicago.
        
        In USA: la prospettiva del deficit ha continuato ad essere coltivata. Negli anni '70 - '80: diversi sociologi che riprendono a proporre la devianza come non adesione a norme considerate non discutibili e a tentare di formulare una teoria che possa avere valenza generale.
        Hirschi: fattori determinanti per una spiegazione dell'allontanamento dalle norme alcune carenze che hanno attinenza con i legami sociali.
        Attaccamento agli altri;
        Coinvolgimento ossia il grado di tempo e di energia dedicato ad attività conformi e sane;
        Impegno derivante dall'investimento in attività convenzionali quali studio e lavoro, mantenimento di buoni rapporti e buona reputazione;
        Convenzione circa la validità delle norme sociali e giuridiche esistenti e obbedienza a esse sentito come obbligo morale;
        La mancanza di questi elementi induce una scarsa capacità di autocontrollo che favorisce la violazione delle norme. Il crimine e altre forme di devianza sono l'esito di un basso livello di autocontrollo in individui che non sono stati correttamente educati.
  - - - rilevanza dell'apprendimento di modelli devianti presenti e trasmessi sia nei contesti di relazione che nella cultura diffusa
        
        Cohen
        
        negazioni: letterale, interpretativa, implicita.
        
        giustificazioni: discorsi che gli individui fanno per evitare o attenuare le conseguenze del loro atto.
        
        scuse: riconoscono il danno inferto e reclamano un'attenuazione delle responsabilità come il diniego dell'intenzione o il diniego della volontà di fare del male.
        
        il deviante porta alla luce alcuni valori sotterranei, clandestini, o enfatizza determinati elementi della cultura di cui è permeata l'intera società.
        
        Matza:
        
        tecniche di neutralizzazione permettono al deviante di essere liberato dal legame morale con le leggi che intende violare e costituiscono una componente fondamentale delle definizioni favorevoli alla violazione della legge
        
        negazione o diniego della responsabilità: le azioni sono dovute a forze estranee all'individuo e dunque il prodotto di retaggi o di forze incontrollabili nei cui confronti si sente imponente.
        
        negazione o diniego del danno arrecato: le azioni realizzate non hanno arrecato alcun danno serio e possono essere definite diversamente da come sono convenzionalmente definite.
        
        negazione o diniego della vittima: meritava di subire il danno perché si era comportata male o aveva fatto un torto
        
        la condanna di chi condanna: chi condanna è ipocrita, corrotto, ingiusto, animato da pregiudizi, persegue propri interessi.
        
        richiamo a obblighi di lealtà più alti e prioritari: compiere un atto è motivato da valori in cui si crede, per conformarsi a un gruppo di appartenenza, per la condizione di subordinazione gerarchica, per essere leale, per difendere qualcuno, per difendere interessi più rilevanti.
        
        affiliazione: processo con cui il soggetto è convertito a una condotta che è nuova per lui ma già consolidata per altri.
        
        prospettiva del naturalismo: consente di mantenersi fedeli al fenomeno studiato senza preconcetti. In questo caso: rispettare la connotazione specifica di partecipante a un'attività significante.
        Tre elementi:
        
        consapevole valutazione del soggetto deviante;
        
        implicita epurazione di una concezione patologica ponendo un nuovo accento sulla diversità umana;
        
        erosione di una semplice distinzione tra fenomeni devianti e convenzionali.
        Tra fenomeni normali e fenomeni devianti esistono complesse relazioni, tra le due culture vi è un grado di compenetrazione notevole, un significativo processo di scambio.
        La devianza è comune e diffusa. Ciò che consente al soggetto di trasgredire è l'apprendimento e l'utilizzo di tecniche di neutralizzazione che possono essere evocate ed espresse prima del compimento di un atto deviante e dopo che l'atto è stato compiuto.
        
        Sutherland
        
        I colletti bianchi sono persone collocate in ruoli di rilievo nelle organizzazioni economiche e nel mondo del lavoro, indotte e addestrate alla commissione di illeciti e reati. Apprendono il proprio comportamento a contatto con il gruppo sociale di riferimento, interagiscono con soggetti che definiscono favorevolmente la violazione delle leggi e lo isolano dalle definizioni contrarie all'illegalità.
        
        Questa teoria ha posto grande attenzione agli aspetti inerenti alle definizioni sociali di cos'è crimine. Riferimento per teorie successive che hanno insistito sull'esperienza deviante come un processo di progressivo apprendimento di tecniche, regole, motivazioni, acquisizione piena di quell'identità.
        
        criminalità dei colletti bianchi. Il comportamento deviante può essere appreso da chiunque nelle interazioni con gli altri. La sua teoria si colloca in un quadro di riferimenti sulla società espressi in tre concetti: conflitto culturale e normativo, organizzazione sociale differenziale, associazione differenziale.
        
        conflitto: tra diversi gruppi sociali nelle società moderne, portatori di differenti tradizioni culturali e riferimenti normativi. I conflitti sono in merito alle norme da considerare valide e al giusto atteggiamento nei confronti della legge.
        Organizzazione sociale differenziale: tutti gli individui si aggregano a più diversi gruppi compresenti all'interno della loro società.
        Disorganizzazione sociale: gli individui sono privi di riferimenti.
        Associazione differenziale: processo attraverso il quale gli individui apprendono il comportamento criminale.
        
        Nove asserzioni che costituiscono la sintesi della posizione di Sutherland a proposito dei fattori e dei passaggi necessari perché un individuo si orienti ad adottare comportamenti criminali
        
        il comportamento criminale è appreso.
        
        Il comportamento criminale è appreso nell'interazione con altre persone in un processo di comunicazione.
        
        La parte fondamentale del processo di apprendimento del comportamento criminale si realizza all'interno di gruppi di persone in stretto rapporto tra loro.
        
        Quando si apprende il comportamento criminale, l'apprendimento include: a) le tecniche adatte alla commissione del reato; b) l'orientamento delle motivazioni, delle tendenze impulsive, dei ragionamenti e degli atteggiamenti.
        
        L'orientamento di tali motivazioni è in relazione con le interpretazioni favorevoli o sfavorevoli al rispetto delle leggi che concernono quel determinato comportamento.
        
        Una persona si orienta verso il comportamento criminale quando è esposta a discorsi favorevoli alla violazione della legge.
        
        L'essere esposto a discorsi favorevoli alla violazione della legge produrrà minori o maggiori probabilità di decisioni in direzione del non rispetto delle leggi a seconda della frequenza, durata, priorità e intensità dell'associazione con quei modelli.
        
        Il processo di apprendimento del comportamento criminale attraverso l'associazione con modelli in tal senso orientati coinvolge tutti i meccanismi che sono normalmente implicati in ogni altro apprendimento.
        
        Benché il comportamento criminale è espressione di bisogni e valori generali, questi da soli non possono spiegarlo dato che il comportamento non criminale è espressione dei medesimi bisogni e valori generali.
      - responsabilità ai processi di definizione ed etichettamento dei comportamenti provocati dalla reazione sociale e istituzionale e alla stigmatizzazione conseguente con i suoi effetti sulle identità e sullo strutturarsi di carriere devianti
        
        teoria interazionista della devianza: Nuova Scuola di Chicago. In un contesto marcato da opposizione all'obbligata integrazione attorno a riferimenti e regole convenzionali di una data società, si affermano stili e valori alternativi provocatori. In questo contesto matura "una concezione relativistica della devianza piuttosto che assoluta, soggettivamente o politicamente aperta piuttosto che effettivamente data; espressione di diversità piuttosto che di patologia, e di complessità piuttosto che di semplicità; una proprietà conferita piuttosto che inerente a qualsiasi comportamento.
        Rivalutazione dell'individuo come attore sociale e dei significati che attribuisce all'azione. Attenzione alle definizioni con cui gli altri qualificano il suo comportamento, forme di reazione e di controllo che ne derivano e loro conseguenze in termini di creazione e rafforzamento della devianza. Mutamenti nell'identità dei soggetti etichettati come devianti.
        
        secondo la prospettiva dell'etichettamento --> la devianza è una proprietà conferita ad atti e comportamenti all'interno di un processo di costruzione sociale della realtà. Sempre relativa, modificabile nel tempo, nello spazio e in relazione ai soggetti agenti. Per i comportamenti criminali decisiva è la definizione di quel comportamento in periodi e contesti istituzionali diversi, dalle leggi dal diritto positivo.
        
        Lemert: necessaria cautela nel concepire la progressione in termini di sequenze fisse di stadi di un processo lineare e ineluttabile.
        
        Reazione sociale
        
        informale: si concretizza in processi di stigmatizzazione e marginalizzazione. Investe persone e comportamenti e si manifesta in atteggiamenti identificabili con la nozione di stigmatizzazione.
        
        due conseguenze
        
        sul piano personale --> formazione dell'identità deviante. Contributi di Mead e Blumer. L'attribuzione dell'etichetta di deviante contribuisce a ridefinire l'identità personale caratterizzata dai tratti di negatività simbolicamente associati alla qualifica di deviante e rendendo più problematico il suo rapporto con il contesto delle relazioni e delle opportunità normali.
        
        sul piano sociale: le definizioni applicate agli individui hanno effetti molto concreti. Un innocente considerato colpevole di un determinato reato porterà il peso di conseguenze concrete che cambieranno la sua vita. La mancata scoperta e qualifica come criminale di qualcuno che ha commesso un crimine grave consentirà al soggetto di continuare ad essere considerato un cittadino onesto.
        
        Istituzionale: a opera delle agenzie di controllo incaricate del trattamento dei devianti.
        
        Becker: le carriere devianti vedono una progressiva acquisizione di una nuova identità, assimilazione delle motivazioni del gruppo con cui il soggetto si identifica, apprendimento delle tecniche proprie di quel comportamento e delle ragioni per cui lo si può ritenere giustificabile. Gruppo di coloro che condividono lo stesso stigma. Determina autoesclusione dai gruppi convenzionali e contestuale crescita del legame con coloro che condividono l'esperienza di stigmatizzazione.
- - - - Di scarsa utilità per spiegazione della devianza in generale: perché sono sempre qualifiche attribuite nel tempo e che mutano.
        Si conoscono molti criminali che manifestano disfunzioni cerebrali e poco di quanti, con le stesse disfunzioni, non mettano in atto comportamenti deliquenziali.
        Rapporto diretto tra dimensione neurologica con quella comportamentale non significa non riconoscere altre componenti che influiscono nelle scelte di azione. Le componenti neurologiche devono essere mediate dal soggetto attraverso fonti di elaborazione cognitive condizionate da elementi di tipo situazionale o relazionale.